Latina

Nicaragua: si cerca un accordo

Dopo la grande marcia di martedì e l'ennesima conferenza stampa del Presidente Bolaños, che ha attaccato duramente il Frente Sandinista ed ha nuovamente minacciato in modo velato l'uso dell'Esercito per risolvere la crisi, i vari settori coinvolti nella problematica si sono finalmente riuniti nella mattina di mercoledì 27 aprile con l'intenzione di trovare una soluzione provvisoria alla drammatica situazione che vive il paese.
28 aprile 2005
Giorgio Trucchi


All'interno della Casa Presidenziale si sono ritrovati i rappresentati degli studenti, del governo, del settore Trasporti, del Comune e del Comitè Nacional de Universidades (Cnu).
Dopo pochi minuti dall'inizio dei lavori, il presidente della Union Nacional de Estudiantes de Nicaragua (Unen), Yasser Martínez ha abbandonato la riunione in quanto il presidente Bolaños, dopo aver insistito e convocato le parti, non si è presentato alla riunione, delegando vari ministri e si è reintegrato alla negoziazione solo quando il Presidente è arrivato circa due ore dopo.
La riunione è terminata dopo circa 14 ore, ma senza risultati tangibili.
In una conferenza stampa verso mezzanotte e mezza di giovedì 28 aprile (7.30 italiane), il portavoce del governo e il settore Trasporti (gli altri partecipanti se ne erano già andati) hanno fatto sapere che si è deciso mantenere la tariffa della corsa a 2,50 cordobas (come chiedevano studenti, popolazione e Cnu), ma non hanno ancora trovato un accordo su come trovare e su chi dovrà pagare tale sussidio.
L'ipotesi che si stava facendo è che il Comune sussidi il primo mese e che il governo sussidi altri 2 mesi.
Il sussidio per i prossimi tre mesi dovrebbe servire per avere il tempo necessario per introdurre una buona quantità di autobus semi nuovi che garantirebbero un servizio migliore, più sicuro e veloce facendo pagare una tariffa più alta, mentre gli altri bus, parte di quelli già esistenti che circolano in condizioni pessime, manterrebbero la vecchia tariffa.
Questa è comunque una prima opzione e la negoziazione continuerà durante la giornata di oggi.
E' trapelato che la negoziazione ha vissuto momenti di grande tensione e il fatto che alla conferenza stampa fossero presenti solo due dei vari settori è indicativo.
Per la giornata di oggi, quindi, continua lo sciopero dei trasporti (bus e taxi), mentre non si sa ancora quale sarà la reazione degli studenti.

Intanto in varie parti del paese (Carazo, Rivas, Chinandega, Matagalpa, Estelì, Masaya) studenti e popolazione hanno inscenato grosse proteste, bloccando le strade principali, ma per ora senza scontri con la Polizia.
Il fatto che nella negoziazione si stia parlando solo di come risolvere la crisi dei Trasporti nella capitale, potrebbe generare una nuova ondata di proteste nel resto del Paese dove il Ministero dei Trasporti ha già legalizzato i pesanti aumenti al valore delle corse interurbane.
Inoltre non si è ancora parlato della problematica più generale della crisi energetica e del relativo aumento di tutti i prodotti di prima necessità.

Durante una visita al Cardinale Obando y Bravo, appena tornato da Roma, il Segretario del Fsln, Daniel Ortega, ha risposto con veemenza alle accuse di Bolaños di essere il fautore delle violenze dei giorni scorsi (tesi confermata anche da un comunicato dell'Impresa privata - Cosep).
Ortega ha considerato una pagliacciata quella di Bolaños di avvicinarsi in modo provocatorio ai manifestanti durante la marcia di martedì ed ha detto che "si dimentichi il Presidente che questo popolo abbia paura delle sue minacce. Bolaños potrà usare Polizia ed Esercito per reprimere la protesta, ma i nicaraguensi hanno già dimostrato nella lotta contro Somoza che non hanno paura della repressione. E' meglio che si metta a lavorare e che si assuma le proprie responsabilità per risolvere questa crisi che lui stesso ha generato istigando alla violenza e utilizzando i corpi speciali per reprimere le proteste spontanee della gente che non sopporta più la situazione economica del paese".

Intanto nei pressi delle università, la Polizia ha iniziato un operativo fermando per strada gli studenti ed arrestando quelli che venivano trovati con oggetti che potevano far pensare alla partecipazione alla protesta (morteros, petardi, passamontagna, vestiti militari).
Le persone che sono state arrestate durante gli scontri di lunedì sono state inviate ieri davanti ai giudici e sono iniziati i processi

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