Latina

Cile: l'impunità di Pinochet per l'omicidio del gen.Prats

La corte suprema di giustizia ha rigettato la richiesta di processare Pinochet per l'omicidio del generale Carlos Prats, commesso nel 1974 a Buonos Aires, assicurando così una impunità definitiva, per questo caso, all'ex dittatore
25 marzo 2005
Gustavo González
Fonte: IPS


SANTIAGO, 24 mar (IPS)-La Corte Suprema di Giustizia del Cile ha rigettato questo giovedi la richiesta di processare Pinochet per l'omicidio del generale Carlos Prats, commesso nel 1974 a Buenos Aires, assicurando così una impunità definitiva, per questo caso, all'ex dittatore (1973-1990).

La sentenza del tribunale massimo, approvata con 15 voti a favore e 4 contrari, ha indicato che la possibile responsabilità di Pinochet per questo crimine è un "fatto già giudicato", invocando una delibera precedente, del 12 novembre 2002. In tale occasione lo stesso tribunale rifiutò la richiesta di estradizione dell'ex governante sollecitata poi dal giudice María Servini de Cubría.

Con tale decisione della Corte Suprema "è garantita definitivamente l'impunità (di Pinochet) in rapporto al crimine del generale Prats", ha segnalato l'avvocatessa Pamela Pereira, la quale rappresenta gli eredi del militare in giudizio.

Prats, predecessore di Pinochet nel ruolo di comandante dell'esercito cileno, e sua moglie Sofía Cuthbert, furono assassinati il 30 settembre del 1974 durante un attentato terrorista avvenuto a Buenos Aires. L'operazione fu organizzata ed attuata dalla Direzione di Intelligence Nazionale (DINA), polizia segreta dei primi anni del regime dittatoriale.

Michael Townley, agente statunitense della DINA, ha confessato, in qualità di teste sotto protezione, la sua partecipazione all'omicidio del militare e di sua moglie. Questi ultimi si trovavano in esilio in Argentina ed intendevano partire per l'Europa, ma non poterono intraprendere il viaggio in tempo a causa del fatto che l'ambasciata cilena di Buenos Aires ritardò loro il rilascio dei passaporti.

Il giudice Servini de Cubría ha richiesto alle autorità cilene l'arresto di Pinochet nel novembre del 2000 e, inoltre, la condanna all'ergastolo dell'ex agente civile della DINA Enrique Arancibia Clavel, il quale, fino ad oggi, è l'unico imputato giudicato colpevole per il crimine della coppia Prats-Cuthbert.

L'indagine argentina e, in particolare, la confessione di Townley, hanno reso possibile l'apertura di un processo in Cile, portato avanti dal giudice Alejandro Solís. Questi, il 25 febbraio 2003, ha formalizzato le accuse contro il generale in pensione Manuel Contreras, ex capo della DINA.

Solís ordinò anche i processi contro gli ufficiali in pensione Pedro Espinoza, Raúl Iturriaga Neuman, José Zara e Jorge Iturriaga Neuman, tutti militari di alto grado della DINA, nel periodo nel quale iniziò l'investigazione su Pinochet.

Il 2 dicembre del 2004 la Corte d'Appello di Santiago si è accordata in maggioranza in merito alla decisione di privare l'ex dittatore di un'immunità giudiziaria specifica concessagli nel luglio del 2002 grazie ad uno statuto sugli ex presidenti. A conseguenza di tale delibera, Pinochet è stato giudicato per il caso Prats.

La sentenza dello scorso giovedi della Corte Suprema ha revocato la risoluzione del tribunale d'appello, pertanto costituisce "un vero e proprio golpe all'insieme dei diritti umani", a quanto ha commentato il periodico statale La Nación.

Pablo Rodríguez, avvocato di Pinochet, si è dichiarato molto soddisfatto per la sentenza dei magistrati della Corte Suprema. "Se si critica la sentenza, evidentemente i tribunali di giustizia non forniscono ai cittadini la verità che loro pretendono "- ha detto.

Secondo Rodríguez, la sentenza ha ratificato "gli assunti precedenti in virtù dei quali non ci sono né presunzione né sospetto riguardo alla partecipazione del generale Pinochet all'omicidio del generale Prats".

"Non esiste alcun antecedente che permetta di accusare il generale Pinochet in una causa tanto orribile e spaventosa come questa", il crimine contro Prats e sua moglie, ha insistito l'avvocato- il quale si rese noto come leader del gruppo fascista Patria e Libertà durante il governo di Salvador Allende (al potere dal 1970, rovesciato da un golpe nel 1973).

La famiglia Prats rivela l'esistenza di testimonianze che legano Pinochet all'ordine di assassinare il militare, alle quali si sommano le dichiarazioni di Contreras. Questi ha affermato, due mesi fa, che Pinochet "era la cupola della DINA".

L'avvocatessa Pereira ha fatto presente che la risoluzione del 2002, la quale si invoca oggi, si basò sulla diagnosi di demenza senile dell'ex dittatore 89enne. D'altra parte, la Corte Suprema, il 4 gennaio di quest'anno, ha stabilito che la salute mentale dell'ex dittatore non lo esime dall'essere giudicato in un processo per i crimini dell'Operazione Condor, piano di repressione organizzata in Sud America, applicato negli anni '70 e '80.

"Quindi, la verità è che ci troviamo di fronte ad una schizofrenia giuridica incomprensibile", ha sostenuto Pereira a proposito dell'adozione di un criterio diverso dal massimo tribunale cileno.

Angélica Prats, una delle tre figlie delle vittime, ha definito "francamente spiacevole" il responso della Corte Suprema.

La sentenza "lascia a Pinochet un'impunità nei confronti di questo caso, nonostante abbiamo la certezza della sua responsabilità, così come lo pone in una situazione di privilegio rispetto agli altri cinque ufficiali che sono sotto giudizio", ha affermato.

Il direttore esecutivo in Cile dell'organizzazione Amnesty International, Sergio Laurenti, ha detto a IPS che tale decisione "è scoraggiante, anche se prevedibile", ma "è coerente" con la condotta del tribunale per evitare che Pinochet sia giudicato per il caso Prats.

Secondo Laurenti, adesso resta da sperare che vadano bene le altre cause nelle quali è coinvolto Pinochet, in particolare per il processo guidato dal giudice Juan Guzmán in relazione ai crimini dell'Operazione Condor.

L'ex dittatore è anche accusato di arricchimento illecito ed evasione fiscale per la fortuna accumulata nei conti segreti della banca statunitense Riggs e in altri istituti finanziari internazionali, anche se il magistrato Sergio Muñoz, che investiga sulla questione, non ha deciso ancora se accusarlo di tali illeciti.

Note: traduzione di Robeta Casillo per peacelink

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