Discriminazione a scuola
I bambini, figli di immigrate "irregolari", perchè prive di permesso di soggiono, non hanno diritto ai buoni mensa, buoni libri e al pulmino che li raccoglie prima delle lezioni e li accompagna alla fine del tempo scolastico.
Discriminazione a Scuola
Alcune mamme africane sono venute da noi con i loro bambini, arrabbiate e con la decisione di manifestare contro le autorità. Le ho ascoltate: i loro bambini/e nati in Italia, alcuni nati addirittura da padri italiani che hanno poi abbandonato la donna africana e i figli e frequentanti le scuole di Castel Volturno, non hanno diritto al buono mensa per la materna e le elementari, al buono trasporto per le elementari e le medie e al buono libri per le elementari e le medie. Queste mamme africane sono “illegali”, non hanno, o gli è scaduto il permesso di soggiorno, quindi i bambini non hanno il diritto a quelle facilitazioni che sono proprie dei poveri e di cui i bambini/e italiani usufruiscono. In passato Padre Franco, Fr.Nicola e io stesso abbiamo cercato di ottenere questi buoni per i bambini africani ma abbiamo sempre avuto risposta negativa dai Servizi Sociali del Comune perché la volontà politica è quella di non aiutare gli immigrati e in particolare gli irregolari. Di questo siamo testimoni perché in passato ci siamo trovati in Comune davanti a proposte anche della Regione continuamente eluse dalle autorità comunali con l’affermazione che loro per gli immigrati non vogliono fare niente. Queste sono parole testuali ascoltate da un assessore e dai suoi aiutanti.
E’ probabile che tecnicamente ci fosse stata una possibilità ma è sempre stata elusa dalle autorità competenti. Così nel 2003 ci troviamo ancora davanti a questa discriminazione.
Il caso sta venendo alla luce e diventando attraverso i mass media di dominio pubblico.
Le mamme africane si sono costituite in un movimento pacifico a difesa dei diritti dei loro bambini/e decise ad andare avanti. Queste mamme si incontrano settimanalmente negli ambienti della parrocchia per parlare tra loro e per crescere nella coscienza dei loro diritti fondamentali come esseri umani. I loro bambini/e sono fondamentalmente italiani perché nati in Italia e parlano correttamente l’italiano e faranno parte delle future generazioni italiane, con il loro colore nero.
Non si può negare a un bambino/a una refezione calda a scuola nel pasto di mezzogiorno, come il pulmino o i libri a chi ne ha bisogno… Ma la terra dove vivo ha progetti diversi…e si dimentica dell’istruzione e della formazione, tanto per qualcuno a cosa servono!
Le difficoltà scolastiche, ad usufruire di quei servizi che vengono messi a disposizione degli immigrati poveri fanno sì che molti bambini non vadano a scuola e vivano senza istruzione al margine della società civile. E’ stato questo il grido di denuncia della direttrice del II Circolo di Castel Volturno che ha chiamato questi bambini : i bambini invisibili…
Padre Giorgio Poletti
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