Consiglio europeo/ Ennesimo fallimento dei Capi di Stato e di Governo

A Bruxelles uno schiaffo alla Costituzione europea

Compromesso al ribasso ma i cittadini sono pronti per una Costituzione

"Delusione" è senza ombra di dubbio la parola giusta per definire il sentimento che permea lo stato d’animo di chi, dall’appena conclusosi Consiglio Europeo di Bruxelles, si aspettava di più. Si aspettava coraggio politico, ardimento, voglia di non mollare e di non cedere, e non certo un triste mercato di contrattazioni sempre più al ribasso, fatte sulla testa di 450 milioni di cittadini.
29 giugno 2007
Michele Gruberio
Fonte: Eurobull

La costituzione nuoce gravemente alla pace Dal Consiglio europeo non ci si saremmo dovuti aspettare nulla sin dall’inizio. Lo sapevamo già, avrebbero distrutto il Trattato costituzionale, sostituendolo con un Trattato sul funzionamento dell’Unione europea, quel mini- trattato che tanto Sarkozy che Blair caldeggiavano. Un Trattato che nella sua infinita innovazione, è stato deciso, non avrà alcun carattere costituzionale. Non istituirà alcun Ministro degli esteri comune, e sarà definito solo un Alto rappresentante per gli affari esteri e la politica di difesa, a tutela dei seggi alle Nazioni Unite di Parigi e Londra. Non modificherà alla radice il procedimento di legiferazione europea, e regolamenti, direttive e decisioni saranno mantenuti a discapito del coraggio politico di avere leggi e leggi quadro veramente europee. Ed ancor più: saranno tolti la bandiera, l’inno, il motto “Uniti nella diversità”. Per quanto riguarda il primato del diritto europeo inoltre, la CIG adotterà una semplice risoluzione di richiamo alla giurisprudenza della Corte di giustizia dell’UE.

il fronte euroscettico ha trionfato...l’Europa è tornata indietro
Ancora una volta il fronte euroscettico ha trionfato, ha vinto la dittatura della minoranza. Il Presidente di turno Angela Merkel si ritiene soddisfatto di questo vertice, in cui sono stati raggiunti importanti obiettivi, sostenuta a grande voce dal premier Prodi, che ritiene che si sia chiuso un periodo di lutto di oltre due anni ed ora si possa ripartire, e da chi per l’ennesima volta, nell’ottusità politica, nell’egoismo nazionale, ha portato avanti gli interessi di bottega alla Conferenza. Nessun coraggio politico, un triste e sporco mercato. Anche chi aveva parlato di un fronte unito degli amici della Costituzione, chi aveva parlato di difendere a spada tratta il più grande successo democratico dell’UE, alla fine si è fermato al lavoro tra le “linee rosse”. La verità è che sono i governi europei che creano l’euroscetticismo. Secondo un’indagine di Eurobarometro, il Il 66% dei cittadini europei vuole una Costituzione europea ed il 70% è favorevole alla sua approvazione mediante referendum . I governanti non sono disposti rinunciare ad alcun potere nazionale, e si aggrappano a qualsiasi appiglio per poter perpetrare le loro politiche assurdamente nazionaliste. E si procrastina, e si continua a rimandare. Fino a quando?

la verità è che sono i governi europei che creano l’euroscetticismo
A Bruxelles l’Europa è tornata indietro. L’Europa a 27, che necessita di riforme strutturali profonde, è ancor più radicata nell’unanimità, nell’incapacità di prendere decisioni rivoluzionarie ed innovative, ma soprattutto necessarie. Il voto a maggioranza qualificata doveva essere esteso a molte nuove politiche, ma sono stati i due gemelli polacchi a bloccare quest’importante passo verso la risoluzione della più pressante necessità dell’Unione europea. La mancanza di democrazia ai vertici stessi. I polacchi hanno chiesto di rimandare l’istituzione del voto a doppia maggioranza qualificata al 2017, e l’hanno ottenuto, usando subdolamente la storia a loro favore, rievocando contro la Germania il triste ricordo dei milioni di morti polacchi per mano nazista. La signora Merkel aveva addirittura proposto di sfruttare il compromesso di Joannina ma non vi è stato niente da fare ed ancora, per l’ennesima volta, l’unanimità ha trionfato. Trionfato con esiti spregevoli sul futuro d’Europa. Fino a quando i governanti europei saranno così ottusi da rimanere ancorati all’assurdità delle decisioni all’unanimità, al diritto di veto, e non avranno il coraggio di portare avanti innovazioni radicali, sfruttando le cooperazioni rafforzate, lasciando fuori chi l’innovazione in Europa non la vuole, chi non ha il coraggio di cedere potere al più grande successo della pace e della cooperazione che la storia abbia mai visto?

la parola venga data ai cittadini...il 70% favorevole ad un referendum
Perchè il nodo della questione sono le ratifiche. Qualsiasi Trattato scaturisca dalla prossima CIG dovrà essere ratificato all’unanimità, qualsiasi decisione, su qualsiasi materia, potrà essere sottoposta al veto di un paese oppositore. E l’Europa non riuscirà per 10 anni ancora a raggiungere quegli obiettivi di riforma strutturale che sono sempre più stringenti nelle numerose materie che stringono la gola agli uomini d’Europa, e non solo di tutto il mondo. Uno sviluppo sostenibile, un’economia fondata sulla conoscenza e l’innovazione, il modello sociale europeo, la lotta contro la povertà nel mondo e per l’ambiente, sono queste le necessità degli europei, ma come potranno avere adeguata risposta finché tutto sarà deciso all’unanimità? L’Europa ha responsabilità troppo grandi, verso il suo popolo e verso il mondo, deve poter agire alla pari di Stati Uniti, Russia, Cina, India e Brasile. Con l’attuale assetto non potrà parlare con una voce sola. Un referendum europeo per una Costituzione europea. L’Europa è stata calata dall’alto per troppo tempo, ed ora sempre più, la chiusura rionale dei governi nazionali ha fallito il suo compito. La parola venga data ai cittadini europei, perché siano loro, secondo una doppia maggioranza di cittadini e stati a decidere sul proprio futuro. Il deficit democratico che l’Europa vive, deve e può essere superato.

Il 21 giugno il presidente polacco Kaczynski ha sfruttato in modo subdolo i morti polacchi per mano nazista durante la seconda guerra mondiale. Ma se l’Europa non avrà il coraggio di fare il balzo politico definitivo, di unirsi veramente e parlare per la pace in Europa e nel mondo, tarpandosi le ali da sola, chi avrà più il coraggio di guardare in faccia la realtà, quando un’altra CED, un’altra Costituzione europea, un altro tentativo di svolta saranno rigettati per il veto di un solo paese, e sopportare il peso umano e morale di un’altra Srebrenica?

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