UE: da Firenze un piano per referendum su costituzione europea
Da Firenze parte oggi una nuova moblitazione per ridare ali al progetto di Costituzione europea, dopo le bocciature nei referendum di Francia e Olanda. Il Forum dei cittadini europei, riunito stamane in Palazzo Vecchio, ha promosso un appello, per il quale è già avviata la raccolta di firme, in cui si chiede l' indizione di un referendum consultivo che potrebbe tenersi in combinata con le elezioni europee del 2009. Al convegno, nel corso del quale sono stati discussi anche gli aspetti giuridici di questa proposta, hanno preso parte tra gli altri funzionari della Ue, studiosi, gli europarlamentari Casini, Guidoni, Musacchio, Sacconi, Sbarbati e Tajani, il parlamentare Valdo Spini, i presidenti della giunta e del consiglio della Toscana, Claudio Martini e Riccardo Nencini.
I promotori propongono al Parlamento europeo, alla Commissione, ai Parlamenti e ai governi nazionali un percorso preciso: "Di convocare - si legge nell' appello - una nuova convenzione - o, in alternativa, di avviare una procedura democratica che coinvolga il Parlamento europeo - con il mandato di mantenere le parti I e II, indispensabili per il buon funzionamento dell' Unione, ed estrapolare quelle disposizioni della parte III già previste dagli attuali Trattati e non aventi carattere strettamente costituzionale, aggiungendo, se necessario, nuove dichiarazioni o nuovi protocolli". Il testo - con le parti dedicate alle istituzioni e alla Carta dei diritti - dovrebbe essere sottoposto a 'consultative ballot' "prevedendo - recita l' appello - che la Costituzione, se otterrà la maggioranza dei consensi dei cittadini europei in una maggioranza degli Stati membri, entri in vigore negli Stati che l' avranno ratificata".
Parlando dei ripetuti tentativi di dare una Costituzione all' Europa unita, il presidente del Movimento Federalista Europeo Guido Montani ha osservato come "il referendum nazionale su questioni europee non è il massimo della democrazia: è come se un consiglio comunale in Italia bloccasse l'attività del Parlamento".
Il referendum consultivo europeo avrebbe una base democratica più vasta, ma i nodi giuridici che lo rendono di difficile realizzazione sono diversi. In alcuni paesi, per indirlo, sarebbe persino necessario modificare la Costituzione. Per questo, gli esperti del Forum, riuniti ieri in un seminario, hanno elaborato proposte alternative che tuttavia non snaturano l'iniziativa originaria da cui muove l'appello. Per esempio, l'indizione di un referendum, nella stessa data e con lo stesso quesito, in tutti i paesi che devono svolgere il referendum e in quelli in cui i Governi si sono impegnati a farlo. (ANSA)
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