Nessun uomo è straniero: intervista a Pietro Soldini
NV) A distanza di un anno dal lancio della campagna "Diritti senza confini" la redazione di Europace chiede a Piero Soldini un primo bilancio sulla raccolta firme per le due petizioni relative alla cittadinanza europea di residenza e alla ratifica della Convenzione Onu per i diritti dei lavoratori migranti e delle loro famiglie.
Nei prossimi giorni ultimeremo la raccolta e siamo in attesa di una convocazione al Parlamento Europeo. Richiesta del Comitato Promotore con una lettera firmata dal presidente Bruno Trentin.
NV) In seguito al voto negativo (*) del Parlamento europeo sul rapporto sulla cittadinanza dell'Unione presentato da Giusto Catania quale pensi possa essere il cammino per arrivare a una cittadinanza europea di residenza anche in prospettiva di una possibile approvazione della Costituzione europea.
PS) Il voto negativo del Parlamento Europeo sul rapporto sulla cittadinanza di residenza presentato dall’Europarlamentare Giusto Catania, rappresenta una preoccupante battuta d’arresto e quindi a maggior ragione occorre esercitare una pressione sul Parlamento Europeo da parte della società civile. La nostra campagna sarà utile a questo fine ed auspichiamo che ad essa si uniscano iniziative analoghe in altri paesi dell’Unione Europea.
NV) Sabato 11 febbraio l'Unione ha presentato il programma di governo "Per il bene dell'Italia" in vista delle elezioni del 9 aprile. Un capitolo intero è dedicato all'immigrazione "Migranti e nuovi italiani". Qual è il tuo giudizio sui contenuti e le proposte dell'Unione in materia?
PS) Io do un giudizio positivo sul capitolo immigrazione "Migranti e nuovi Italiani" del Programma dell’Unione.
Il gruppo di lavoro dell’Unione è riuscito con il contributo di tutti da Rifondazione all’UDEUR e con un proficuo rapporto e confronto con tutto il mondo dell’associazionismo, a trovare una sintesi unitaria che ridisegna le politiche per l’immigrazione superando il proibizionismo della Bossi-fini, i C.P.T ed impostando nuovi strumenti di governo dalla ricerca occupazione, alla regolarizzazione, all’integrazione; puntando sulla lotta alle discriminazioni ed all’affermazione dei diritto d’asilo, di voto, cittadinanza e libertà religiose.
Quando si lavora con lealtà e reciproco ascolto, e si sta al merito delle questioni la mediazione unitaria non solo è possibile ma è anche in grado di produrre una sintesi più qualificata delle singole opzioni di partenza.
L’obiettivo nostro è quello di difendere questo lavoro e questa impostazione di merito e di metodo oltre la stesura definitiva del programma . Infatti essa sarà tanto più utile e profiqua nel momento in cui si dovrà passare dalla proposta programmatica all’azione riformatrice e di governo, preservandola da uno pseudo moderatismo e burocratismo sempre in agguato.
Campagna Diritti senza confini:
http://www.dirittisenzaconfini.it
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