Il deserto che minaccia tutti noi
29.06.04
«Non penseranno di farci stare per tre giorni seduti a parlare di desertificazione dell'Africa». Lo disse in occasione del Social forum di Firenze il no global napoletano Francesco Caruso, volendo contrapporre il conflitto sociale alle discussioni umanitarie. Quanto fosse ingenuo e eurocentrico quel punto di vista lo conferma la giornata mondiale contro la desertificazione e la siccità che si tenuta il 17 giugno, nel totale e colpevole disinteresse di tutti. Era organizzata dall'Unccd, l'organizzazione dell'Onu contro la desertificazione (http://www.unccd.int/). Le cifre come al solito sono impressionanti quanto poco note: si prevede che entro il 2020 60 milioni di persone migreranno dalle aree desertificate subsahariane verso l'Africa del nord o l'Europa, ma che al loro arrivo troveranno una regione mediterranea ben più arida di quanto è oggi. Il tema della giornata era la dimensione sociale (e non solo ambientale) della «secchezza» di terreni precedentemente fertili e sta tutta in due parole: migrazione e povertà.
In generale si valuta che un miliardo di persone siano esposte al rischio della desertificazione, su una superficie che è un terzo del pianeta. Ma tra questi ce ne sono 135 milioni immediatamente minacciati, la cui unica via d'uscita sembra essere l'abbandono delle loro terre, almeno se le 191 firme che gli stati hanno apposto alla Convenzione contro la desertificazione non si tradurranno in azioni concrete. Lo ha ricordato il segretario generale dell'Onu Kofi Annan, il quale ha aggiunto che la desertificazione, dimezzando la produttività dei terreni, «contribuisce all'insicurezza alimentare, alla fame e alla povertà e può dar luogo a tensioni sociali, politiche ed economiche che producono conflitti, così ulteriormente aumentando povertà e degrado del terreno». Per averne una diretta conferma basta guardare con occhio non distratto a quanto sta avvenendo in questi giorni tra popolazioni arabe e nere nel Darfur sudanese.
Gli esempi? Purtroppo sono numerosissimi: da quelle che erano le terre umide di Qurnah nell'Iraq, 100mila persone se ne sono andate, dirette verso il vicino Iran o dispersi nell'Iraq stesso, profughi nel loro stesso paese. Il Messico è arido per il 47 per cento del suo territorio e da lì si muovono ogni anno tra gli 8 e i 10 milioni di persone, se possibile verso gli Usa, ricorda il segretario della convenzione, Hama Arba Diallo. Un milione e 300mila sono gli haitiani che hanno lasciato l'isola negli ultimi due decenni, per via del degrado del territorio che ha dimezzato la resa agricola.
Negli ultimi venti anni metà della popolazione del Mali è emigrata almeno una volta verso i paesi vicini (96%) o verso l'Europa (2,7%). Situazioni simili si sono registrate nelle aree costiere del Perù, per l'effetto climatico del Niño che ha spinto verso le città i contadini, trasformandoli in precari baraccati.
Soprattutto andrebbe spezzato quel circuito perverso attraverso il quale la povertà e la desertificazione si alimentano reciprocamente. Contadini impoveriti sono spinti a sfruttare sempre di più le risorse della terra e questo a sua volta ne compromette il futuro, rendendoli più poveri anno dopo anno. Le tecniche per frenare il degrado anche nelle zone prossime al deserto ci sono e i verdi campi di Israele confermano che si può fare. Si tratta di prevenire l'erosione, gestire in maniera ottimale le risorse d'acqua, attivare sistemi sostenibili per il pascolo e per la gestione di mandrie e greggi. Si ricorre a spargimento di semi dagli aerei, a strutture di contenimento delle sabbie, forestazione e riforestazione con piante adatte a vivere in terreni aridi o persino salini.
Il guaio è che la desertificazione è un processo lento, un «assassino silenzioso». Se le grandi catastrofi suscitano emozioni e eventuali interventi di emergenza, qui tutto avviene con la lentezza ma l'inesorabilità dei processi geologici. L'effetto generale viene avvertito solo quando tutto è già successo: gli abitanti spariti o emigrati.
Sociale.network
RID - Rivista Italiana Difesa - #Spesemilitari, ecco come l’Italia è arrivata al 2%
https://www.rid.it/shownews/7588/spese-militari-ecco-come-l-rsquo-italia-e-arrivata-al-2
#Palestina #Israele
Proteste pro Pal: annullato l’incontro di #Cingolani, Ad di #Leonardo, al Festival dell’Innovazione - la Repubblica
https://torino.repubblica.it/cronaca/2025/10/08/news/annullato_incontro_di_cingolani_ad_di_leonardo_festival__innovazione-424899623/
Nuovo drone di precisione per colpire l'Ucraina, ecco come attacca ora la Russia
Il drone ha generato allarme in #Ucraina che, su questa particolare tecnologia, gli #Fpv in fibra ottica, è indietro rispetto alla #Russia, anche se sta recuperando con 35 aziende dedicate alla produzione di queste piattaforme.
https://www.adnkronos.com/internazionale/esteri/russia-ucraina-guerra-droni-fibra-ottica-precisione-cosa-sono_5hgqnQmOEeqloh3kW1szL4
#MEAN
Missione umanitaria nell'inferno dell'#Ucraina - AGR Basilicata
https://agr.regione.basilicata.it/post/missione-umanitaria-nellinferno-dellucraina/
Perché l’#Ucraina sta vincendo la guerra | Agenzia Comunica
Yuval Noah #Harari
https://www.agenziacomunica.net/2025/10/09/perche-lucraina-sta-vincendo-la-guerra/
#MEAN
La missione del Movimento europeo di azione non violenta in #Ucraina
https://www.lavitadelpopolo.it/esteri/dal-mondo/ucraina-michela-piccoli-di-bassano-partecipante-alla-missione-del-movimento-europeo-di-azione-non-violenta-presenti-per-riaccendere-la-speranza-FL490373
#Zelensky, 'i #Tomahawk possono costringere Mosca a negoziare'
Repubblica
#Ucraina
Guerra #Ucraina, attacco record di #droni in #Russia (sorpresa): colpita raffineria di #petrolio a 2.000 km dal confine
https://www.ilmessaggero.it/mondo/guerra_ucraina_drone_record_2000_km_attacco_russia_sorpresa_impreparata_perche-9112373.html
#Russia #Ucraina
#Nato, #droni armati e nuove regole: la risposta alla #guerra ibrida
https://www.ilsole24ore.com/art/ucraina-nato-valuta-risposta-armata-guerra-ibrida-vladimir-putin-AHldqi4C
#Russia #Ucraina
Perché l'#Occidente non deve sottovalutare l'innovazione militare russa - Formiche.net
https://formiche.net/2025/10/perche-loccidente-non-deve-sottovalutare-linnovazione-militare-russa/#content
#DavidMcBrite
La Corte ha respinto oggi il ricorso.
#Australia
Alcuni mesi fa, #DavidMcBride, aveva richiesto un permesso speciale per presentare ricorso all’Alta Corte d’#Australia.
Oggi l’Alta Corte ha respinto tale richiesta:
👉 hcourt.gov.au/sites/default/files/special-leave-applications/2025-10/09-10-25%20Results.pdf
Le carte della nostra #storia, gli archivi privati per tutti - Ansa.it
L'edizione 2025 della Domenica di Carta intende riportare l'attenzione sul valore identitario, culturale ed economico degli #archivi familiari, custodi della #memoria storica diffusa sul territorio.
https://www.ansa.it/sito/notizie/cultura/arte/2025/10/08/le-carte-della-nostra-storia-gli-archivi-privati-per-tutti_c57f1198-e1b5-4510-a970-15beb52771ba.html?utm_source=flipboard&utm_medium=activitypub
#Gaza
https://www.repubblica.it/esteri/2025/10/09/diretta/israele_gaza_hamas_guerra_news_oggi_diretta-424900636/
Le #spesemilitari finanziate con tagli sulla sanità pubblica
#noriarmo https://www.ansa.it/canale_saluteebenessere/notizie/sanita/2025/10/08/gimbe-13-miliardi-in-meno-alla-sanita-negli-ultimi-3-anni_7623df3f-95b4-491e-94f0-4bdb47a073e4.html
Macia per la #pace
12 ottobre 2025
#calendario
https://www.perugiassisi.org/marcia-2025/
#pace #CGIL La manifestazione del 25 ottobre vuole essere un segnale forte in vista della prossima legge di bilancio. La richiesta è chiara: restituire potere d’acquisto a salari e pensioni, rinnovare i contratti collettivi, introdurre un salario minimo legale, tutelare la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro, garantire una pensione di garanzia per giovani e precari. https://www.collettiva.it/copertine/economia/agenda-sociale-per-lavoro-pace-democrazia-yvqpjaiv