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Parte da Milano la campagna per ridurre la circolazione delle jeep

Fuoristrada vietati nel centro storico

Appello degli ambientalisti al sindaco: sono inquinanti e pericolosi per i pedoni
26 giugno 2004
Fonte: www.corrieredellasera.it
26.06.04


Parte da Milano la campagna per ridurre la circolazione delle jeep. L’assessore Goggi:
Basta mamme col gippone acceso fuori dagli asili, basta fuoristrada sahariani per la traversata di corso Magenta, basta paraurti grossi come pali di seggiovia ad altezza femore sulle strisce pedonali, basta 4x4 avvolti in nuvole di diesel e fermi in coda sui Navigli: parte da Milano la campagna di Legambiente per sensibilizzare cittadini e istituzioni sui «grandi pericoli» che i fuoristrada, i cosiddetti Sport utility vehicles (Suv), rappresentano «non solo per chi li guida, ma anche per auto, ciclisti e pedoni in caso di incidente». E per questo l'associazione chiede tra l'altro: l'istituzione di una patente speciale per i Suv, il loro divieto di circolazione nei centri storici, soste a pagamento maggiorate e disincentivi fiscali come già è stato proposto in Francia.
A illustrare anche a Milano le ragioni della campagna contro le megajeep in città - iniziata già da anni in stati come la California, dove i fuoristrada sono ormai il 25 per cento delle auto in circolazione - sono il presidente lombardo di Legambiente, Andrea Poggio, e il suo vice Ennio Rota. Secondo i dati di Legambiente, questi macchinoni consumano in città il 30 per cento in più delle altre auto di eguale stazza e addirittura il 60 per cento in più di quelle mediamente utilizzate in Italia. E non è finita: solo 4 su 10 tra i modelli più venduti sono dotati di marce ridotte, gli spazi di frenata sono molto più lunghi, la rigidità che li trasforma in schiacciasassi nei confronti dei veicoli più piccoli diventa controproducente in caso di scontro con mezzi più grossi, il baricentro alto aumenta di tre volte il rischio rovesciamento, tanto che «persino manovre di ordinaria amministrazione - ha concluso la rivista Quattroruote dopo specifici test - possono risultare molto impegnative».
Insomma anche la sintesi della Legambiente italiana, analogamente a quanto già messo per iscritto dagli ambientalisti californiani e francesi, dice che il Suv è un «mezzo assolutamente inadatto alla circolazione urbana», non solo per l'inquinamento prodotto ma per gli «effetti devastanti di questi carri-armati in caso di incidente». Basti pensare al fatto che i caratteristici paraurti sporgenti, i cosiddetti bull-bars, in caso di impatto colpiscono il pedone al bacino anziché alle gambe: «Le possibilità di avere un morto in un incidente con questa tipologia di veicoli - insistono Poggio e Rota - aumentano di 5,6 volte rispetto agli scontri fra due auto normali».
Quindi Legambiente ha scritto una lettera aperta ai sindaci delle grandi città, a cominciare da Milano. «Chiediamo - spiega Poggio - che le tasse di proprietà siano aumentate ai proprietari che di quei veicoli fanno un uso improprio: il che significa appunto in città, mentre è ovvio che chi abita in Valtellina e ne fa un uso sensato può avere ragioni più che comprensibili. Il controsenso sta nel vedere signore che li usano per portare i bambini a scuola in centro». «Ecco perché - conclude Rota - chiediamo ai sindaci di vietare i Suv in alcune aree e nei centri storici. Ma il grande lavoro che si deve fare è a livello culturale e di costume: che senso ha usare auto enormi e pericolose?».
La risposta dell'assessore al Traffico, Giorgio Goggi, è cauta: «Usare una jeep per andare a prendere i bambini a scuola - esordisce - è senz'altro fuori luogo e dovrebbe già essere il buon senso a impedirlo...». Ma quanto all'introduzione di divieti specifici mostra come minimo perplessità: «Finora abbiamo potuto mettere dei limiti a camion e furgoni, ma il codice non fornisce alcun appiglio per le jeep».

P. F.

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