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A chi servono i rifiuti da bruciare

7 settembre 2006
Guglielmo Ragozzino
Fonte: Il Manifesto (http://www.ilmanifesto.it)

Non è chiaro se l'idea alla base dei bruciatori di rifiuti sia quello di liberarsi dei rifiuti stessi, o meglio della loro vista, oppure la produzione di energia. La presenza di Falck tra i gestori dell'impianto di Bellolampo dà spazio alla seconda ipotesi.
In generale nel mondo prevale l'idea di selezionare i rifiuti, riutilizzarli e riciclarli per quanto è possibile, trattare il resto, rendendolo inerte e non più pericoloso: per l'acqua, l'aria, per le coltivazioni, per gli animali, per gli umani. A questo punto nessuno più, neppure Falck, vorrà prendersi la briga di bruciare quel che rimane, anche per il debole contenuto calorifico rimasto. Per tale trafila occorre una raccolta differenziata, molto accurata, casa per casa, insegnata nelle scuole, assunta da tutti come criterio di vita e di sopravvivenza: qui un contenitore per i resti di cibo, lì quelli per la plastica, il vetro, i metalli, la carta...; ma questa è la seconda mossa. La prima è quella di autorizzare la produzione di merci complesse solo con il vincolo di recuperarne le varie parti dopo l'uso: per esempio le varie parti di un'auto o di un frigorifero.
Una gestione attiva e intelligente dei rifiuti avrà anche da noi conseguenze che miglioreranno la vita comune. In primo luogo il sistema di distribuzione delle merci. I produttori sui quali ricadrà l'onere del riciclaggio sceglieranno vie diverse da quelle di affidare tutto al cliente finale (e alla sua discarica di riferimento) e chi si è visto si è visto. In secondo luogo le persone comuni non si sentiranno più l'obbligo di bruciare tuttoper non dover vedere più i tristi risultati dell'ingordigia di merci.
Il presidente siciliano Totò Cuffaro mostra di ritenere che il blocco ai quattro inceneritori di rifiuti situati a Bellolampo, Augusta, Paternò e Casteltermini sia dovuto a un attacco politico premeditato di un governo nazionale di sinistra contro una regione di destra. Non ha preoccupazioni per la salute dei suoi concittadini e neppure per le caratteristiche della raccolta, affidata non si sa bene a chi. Si fida di quanto gli assicurano: 546 mila tonnellate di rifiuti bruciati, con una produzione di 86 mila tonnellate di ceneri e 56 mila tonnellate di fumi «resi inerti con un particolare trattamento». Per contro 500 milioni di kw l'anno. Il ministro Alfonso Pecoraro Scanio ha bloccato progetti cantieri e impianti, ma Cuffaro lo considera prevenuto contro i progressi della Sicilia, allineata a destra. Anche una parte consistente della popolazione ha manifestato contro gli impianti.
Difficile immaginare un non-nel-mio-cortile, con un cortile grande come la Sicilia. Più semplice fare due conti. Ammettiamo che nasca il termovalorizzatore di Bellolampo. La società di gestione vorrà ben presto produrre qualche kw in più. Così chiederà più rifiuti da bruciare e di necessità la raccolta differenziataavrà un risultato ancora più basso. Sarà opportuno poi spendere meno energia per rendere inerti le polveri e abbattere i fumi, sempre in vista di un rendimento più elevato della centrale termica in termini di kw e di euri. Alle malattie conseguenti penserà invece la Regione.

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