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Cagliari e Napoli: prefetti imbarazzati di fronte alla richiesta dei piani di emergenza nucleare

Piani di emergenza nucleare richiesti a Cagliari e a Napoli da attivisti pacifisti, ma le prefetture prendono tempo. Il commento: ''Risposte dilatorie ed evasive''.
Daniele Marescotti4 marzo 2005
Fonte: Redattore Sociale ore 19.01 del 04/03/2005

TARANTO - Sono stati colti di sorpresa i prefetti di Cagliari e Napoli a cui è pervenuta la richiesta di pubblicizzazione del piano di emergenza nucleare. Tali città sono infatti sedi di basi della Marina Militare che possono ospitare sottomarini e navi a propulsione nucleare della Nato. Sulla base del decreto legislativo 230 del 1995 i cittadini dovrebbero poter conoscere i piani di emergenza nucleare senza doverne fare richiesta. Ma allo stato attuale delle cose sono i cittadini a farne richiesta senza ottenere ancora risposta. L’attivista di Pax Christi, Antonello Repetto, ha ottenuto questa risposta dal prefetto di Cagliari: “In riferimento alla richiesta di notizie fatta pervenire con lettura in data 19 gennaio 2005 si comunica che questa Prefettura ha provveduto ad interessare lo Stato Maggiore della Marina Militare in ordine alla verifica nell’ambito del corrente anno dell’attualità dell’esigenza da lei segnalata”. Antonello Repetto ha commentato: “E’ una risposta evasiva. Ho dovuto tra l’altro sollecitare la Prefettura per telefono per ottenere solo oggi questa vaga risposta scritta alla mia lettera del 20 gennaio 2005”. Non molto dissimile è stata la risposta fornita ieri dal prefetto di Napoli che, in relazione alle richieste del Coordinamento Regionale per la Smilitarizzazione del territorio in Campania, ha dichiarato di aver interessato apposite commissioni di livello superiore competenti nella comunicazione delle informazioni in merito.

Cagliari e Napoli stanno cercando di ottenere l’informazione che invece PeaceLink ha già ottenuto dalla locale Prefettura nel settembre del 2000 per la base navale di Taranto; da essa risulta che è stato predisposto un piano di emergenza nucleare con relativa evacuazione della città in caso di grave incidente che dovesse causare una dispersione di radioattività.

L’inadempienza del Governo italiano rispetto alla normativa europea vigente che impone la pubblicità dei piani di emergenza per i civili, recepita dal decreto legislativo 230/95, sta portando l’Italia verso una procedura di infrazione europea. Il governo italiano infatti aveva risposto così all’on. Mauro Bulgarelli in data 25/11/04: “Risulta in atto all'Agenzia per la protezione dell'ambiente un'azione coordinata dal Ministero delle politiche comunitarie, finalizzata ad un'emissione in tempi rapidi di detti decreti in risposta ad una procedura di infrazione al riguardo avviata dalla Commissione europea”.

Per saperne di più si può consultare l’archivio di Peacelink sui porti a rischio nucleare (http://italy.peacelink.org/disarmo/indices/index_2.html) e un dossier su “cosa sanno i parlamentari italiani” (http://italy.peacelink.org/editoriale/articles/art_8315.html).

Al link seguente (http://www.navsource.org/archives/08/08589.htm) si può invece visualizzare una foto del sottomarino americano a propulsione nucleare Scorpion, che subì nell'aprile 1968 un incidente a Napoli, per fortuna senza conseguenze. Venne riparato ma a largo delle Azzorre esplose ed affondò nell'ottobre successivo.

Note: Per gentile concessione dell'agenzia stampa Redattore Sociale
http://www.redattoresociale.it

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