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Intervista a Francesco Vignarca, autore del libro «Li chiamano ancora mercenari»
10 maggio 2004
Cinzia Gubbini
Fonte: Il Manifesto - 08 maggio 2004

Quando Francesco Vignarca ha cominciato a occuparsi delle private security company, fino ad arrivare a scriverci un libro (Li chiamano ancora mercenari. La privatizzazione degli eserciti nell'era della guerra globale, Ed. Berti «I libelluli di Altreconomia», pp. 192, € 10. Il volume sarà in libreria dalla prossima settimana), mai avrebbe pensato che la «privatizzazione della guerra» avrebbe occupato così tanto spazio nella discussione pubblica italiana. La ragione, forse, sta nel fatto che un giorno ci si è svegliati con quattro connazionali presi in ostaggio in Iraq dove lavoravano come guardie private. Qualcuno li chiama mercenari, ma secondo la tesi di Vignarca questo è un concetto antiquato: i dipendenti (spesso precari) delle compagnie di sicurezza private rappresentano «in prospettiva la modalità con cui la guerra sarà condotta nei prossimi anni».

Come dobbiamo quindi chiamarli?

I termini usati sono: o private military companies o private security companies. Sarebbe meglio chiamarle private military firms, perché ci troviamo di fronte a vere e proprie holdings.

Facciamo un po' di storia. Come e dove nascono?

La gestione privata della guerra c'è sempre stata. Solo tra il `700 e l'800 è stata posta sottol'egida degli stati. La conduzione della guerra ha sempre seguito il modello socioeconmico dominante: le milizie civili sono figlie della nascita dei comuni, come la guerra totale della prima e della seconda guerra mondiale è conseguenza del fordismo e del taylorismo. Oggi viviamo in un mondo globalizzato che vede un'induscussa egemonia delle grandi corporation che assumono sempre più funzioni «politiche». E questo modello è stato adottato anche nella gestione militare. Negli anni Settanta queste compagnie sono nate come piccole società di consulenza composte da ex militari, ma a partire dagli anni '80 c'è stato il loro boom, come conseguenza delle politiche di privatizzazione che hanno coinvolto anche il comparto della sicurezza. Basti pensare che l'8% del bilancio della difesa americano, cioè circa 35 miliardi di dollari, è destinato a società militari private. In un primo momento, la tendenza alla «esternalizzazione» era giustificata con la necessità di contenere i costi, ma i fatti dimostrano che non conviene fidarsi dei privati: gonfiano le fatture e se il contesto di intervento diventa troppo pericoloso abbandonano la missione.

Una realtà solo statunitense?

Per niente. L'addestramento del nuovo caccia Eurofighter è stato fatto da società private, anche italiane, come la Meteor. In tutto il mondo, comunque, l'impulso alla loro crescita è stato dato dal crollo del muro di Berlino e l'apertura del cosiddetto «security gap». Negli ultimi anni l'ascesa è stata però spettacolare: dal 2001, le compagnie di sicurezza private sono cresciute il doppio della media del Dow Jones Industrial Avarage, alcune hanno avuto un boom del 30% in un anno, nonostante la recessione dell'economia mondiale.

Sono compagnie che funzionano come le società virtuali della new economy: un paio di computer, due sedie e una lista di nomi. E se hai l'idea giusta vieni acquisito da un colosso del settore. Ad esempio la Dsl, che era una grossa compagnia inglese, è stata comprata dalla Armuor Holdings per creare l'Armour group. Oppure altre compagnie sono state acquisite da imprese non del settore: ad esempio, la Csic, una grossa azienda di comupter technology e consulenza si è comprata la Dyncorp.

Ma queste compagnie come operano?

In primo luogo, sono distinte tra compagnie di consulenza, di servizio e di supporto. Quelle di consulenza fanno training militare. Esempio: la Mpri nel `95 lavorò per l'esercito croato che era in grossa difficoltà sulle Kraijne contro l'esercito serbo. Le riconquistò in due mesi, e furono gli stessi militari della Nato a riconoscere un'«impronta» occidentale nelle nuove tecniche di guerra dei croati. Quelle di servizio invece forniscono gli uomini. Prendiamo ad esempio Sandline che il 31 gennaio del `97 ha firmato un contratto con la Papua Nuova Guinea per cacciare i ribelli. Missione compiuta. Infine, ci sono quelle di supporto legate alle compagnie di estrazione petrolifera o diamantifera. Quest'ultima è una tipologia molto pericolosa, perché veicolo di due tendenze: la cosiddetta foreign policy by proxy, in pratica una politica estera fatta per interposta persona, e la vera e propria politica di sfruttamento. Vinnel ad esempio non è pagata dal governo dell'Arabia Saudita, ma direttamente dagli Stati uniti per il lavoro di training alla guardia nazionale. Poi il governo dell'Arabia Saudita rifonde il governo Usa.

La seconda tendenza si riferisce invece al cosiddetto «neocolonialismo corporativo», cioè la vera e propria svendita di pezzi di terzo mondo a queste corporation. L'esempio più lampante è la Hulliburton che ha avuto in appalto praticamente l'intera ricostruzione dell'Iraq: estrazione petrolifera, ricostruzione delle strade, ma anche la sicurezza, attraverso la sua controllata «Kellog Brown e Root». In pratica funziona come una moderna «Compagnie delle Indie», altro che mercenari. Qui siamo di fronte a dinamiche strategiche di sfruttamento economico. Quando «Executive Outcomes» andò in Angola la «Diamonds Work» - legata alla Outcomes - ebbe cinque concessioni minerarie per una superficie di 18 mila chilometri quadrati. La «Lev'dan» israeliana ha preso una serie di concessioni petrolifere dal governo del Congo Brazzaville che era insolvente per 40 milioni di dollari, mentre la «International Defence and Security» ha ottenuto in Congo una concessione diamantifera vasta come l'intero Belgio.

Anche le compagnie di sicurezza italiane funzionano così?

Non ancora. In Italia siamo indietro di almeno cinque anni. Bisognerà vedere, inoltre, se le nostre compagnie di sicurezza riusciranno ad avere l'espansione di mercato conosciuta da quelle straniere. Le grosse holdings ormai esistono e prendono tutto, alle altre spettano le briciole, cioè i sub-sub appalti. La Presidium di Stefio, comunque, fa parte del giro internazionali. La stessa Dts Llc di Simeone, quella che ha ingaggiato i quattro italiani, è una compagnia nata cercando di sfruttare la popolarità di un'altra grossa compagnia americana - ma con sede in Virginia - la Dts. E' un po' come se chiamassi una fabbrica di vestiti «Benettan».

Qual è il giro d'affari di questo business?

Dal `98 al 2010 si parla di una crescita da 54 miliardi di dollari a 202 miliardi di dollari di fatturato annuo, che sono pari ad un quarto delle spese militari mondiali annuali. Si vocifera che al Dyncorp abbia l'elenco di 2 mila persone che parlano spagnole per un eventuale invasione di Cuba o, comunque, per quello che potrà accadere nel dopo Castro.

Sociale.network

@peacelink - 17/11/2025 16:52

L’agonia degli ucraini nell’imbuto di mentre i russi sfondano a Zaporizhia e Dnipropetrovsk – Analisi Difesa

Brusca accelerazione dell’avanzata russa nelle regioni di , e .

analisidifesa.it/2025/11/lagon

@peacelink - 17/11/2025 16:04

: " in cambio di : quella di è la prima di euroatlantica"

"Missili, bombe e cannoni non fanno , la , la e le sì. Si deve rispettare il 3% nel deficit pubblico per poter spendere il 5% per la ".

ilfattoquotidiano.it/2025/11/1

@peacelink - 17/11/2025 9:22

"Nel nome di un presunto aumento della competitività delle attività economiche nel brevissimo periodo, si rinuncia a contrastare il cambiamento climatico. E’ una scelta miope che ignora evidenze scientifiche e trascura il fatto che tutte le analisi mettono in evidenza come proprio i rappresentino un rischio nel medio-lungo periodo per le imprese stesse, per la sicurezza di cittadine e cittadini dell’Unione europea e del pianeta”.
Aldo Soldi, presidente di Banca Etica.

@peacelink - 17/11/2025 9:21

13 novembre 2025 _ “Il Parlamento Europeo ha approvato oggi - con un’inedita maggioranza costituita da e partiti di cui si sono uniti anche alcuni eurodeputati dei Gruppi Renew e S&D - il cosìdetto “primo pacchetto ” che - nel nome della semplificazione e della riduzione della burocrazia - affossa di fatto le precedenti direttive europee in materia di rendicontazione di sostenibilità () e sulla due diligence () delle imprese.

@peacelink - 17/11/2025 9:19

Aldo Soldi, presidente di Banca Etica
“Il voto del Parlamento Europeo sul pacchetto affossa il green deal. La lotta ai non è più una priorità: forti rischi per imprese e persone”.

@peacelink - 16/11/2025 7:28

Pietra tombale su . Cassa depositi e prestiti () non può investire su una fabbrica in perdita.

@peacelink - 15/11/2025 18:04

Si prevede che la Commissione presenterà un rapporto esaustivo al Consiglio per i diritti umani nella sua sessantunesima sessione, seguito da un dialogo interattivo (febbraio-aprile 2026).

I media online CIVILI LIBERI hanno ricevuto una risposta scritta alla domanda se la Commissione consideri la possibilità di includere nel rapporto le misure severe di registrazione militare e di . civilni.media/484/

@peacelink - 15/11/2025 18:02


I tre commissari Eric Møse (Presidente), Pablo de Greiff e Vrinda Grover, sono determinati a promuovere la responsabilità per questi crimini e violazioni, al fine di ripristinare la giustizia, proteggere i diritti delle vittime, porre fine all'impunità e rafforzare il rispetto del diritto internazionale.

@peacelink - 15/11/2025 18:01

La Commissione internazionale indipendente d'inchiesta sull', istituita dal Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite nel 2022 per indagare su tutte le presunte violazioni dei diritti umani, violazioni del diritto umanitario internazionale e crimini connessi durante la guerra, ha visitato l'Ucraina nel novembre 2025 per incontrare diversi funzionari, vittime di e attivisti della società civile.

@peacelink - 15/11/2025 17:51

Continua la nota di Acciaierie d’Italia sull’esplosione nel convertitore denunciata dai sindacati:

“Tuttavia, il contenuto in silicio della colata “ha favorito lo sviluppo di temperature nel convertitore, tali da richiedere aggiunte di materiale raffreddante (calce e minerale) in misura superiore ai normali standard e che hanno provocato l’anomalo evento emissivo”.
Corriere di Taranto

@peacelink - 15/11/2025 17:46

corriereditaranto.it/2025/11/1

Arrivano le precisazioni di Acciaierie d’Italia in merito ad un evento emissivo di natura non convogliata, verificatosi ieri pomeriggio di venerdì 14 novembre.

“La colata in questione – spiega una nota – era la prima trattata nel convertitore dopo la ripartenza di ed è stata eseguita con tutte le precauzioni e in conformità con quanto previsto nell’istruzione di lavoro formalizzata per la gestione della ghisa”.

@peacelink - 15/11/2025 15:58

youtu.be/detECmq7xSA

Un ottimo esempio di giornalismo indipendente e onesto di una testata giornalistica ucraina. Estremamente minuzioso e documentato sotto il profilo tecnico. Il taglio è pro-Ucraina ma la verità viene anteposta alla propaganda.

@peacelink - 15/11/2025 15:32


russa
Per le truppe di Kiev diventa sempre più difficile soccorrere ed evacuare i feriti. Ecco il video.
youtube.com/shorts/YXPOhcuZ0Q4

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    11 novembre 2025 - Redazione PeaceLink

La tentazione del potere è crescere salendo sulle spalle dell'altro. Togliergli l'aria, perché deve prenderla dalle mie bombole. Negargli la dignità perché sia io a conferirgliela col contagocce

Tonino Bello

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