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Quirra, la base infesta l'aria di campi elettromagnetici

Gli uomini sentono un ronziogli sciami di api impazziscono
3 agosto 2007
Walter Falgio
Fonte: Liberazione (http://www.liberazione.it)

Campi elettromagnetici superiori a 3 gigahertz invadono le case e le campagne attorno al poligono militare sardo di Quirra. Si tratta di emissioni intense, della stessa banda delle microonde. Qualcosa che viene percepito dall'orecchio umano come un forte ronzio o uno scoppiettio fastidioso. Di questo fenomeno si sono accorti da tempo gli apicoltori. Il senso di orientamento delle api è fortemente disturbato dai campi elettromagnetici a causa di un effetto neurofisiologico: gli sciami impazziscono perché le particelle di magnetite che si trovano nell'addome degli insetti interagiscono con le onde.
È una minaccia invisibile di cui si sospetta l'esistenza da tempo e che potrebbe essere in relazione con l'alta percentuale di linfomi denunciata sin dal 2001 dai medici di base della zona di Quirra: 32 casi su 200 abitanti, 14 morti nel 2002. Sino ad ora l'inquinamento radio non era mai stato rilevato con strumenti scientifici direttamente dalla popolazione. Ma pochi giorni fa a Cagliari è stata presentata la prima indagine ambientale su Quirra con una «rilevazione di campi elettromagnetici di alta frequenza finalizzata alla tutela della salute». Il lavoro è stato commissionato da Associazione Ruspa circolo Arci di Villaputzu, Cagliari social forum, A foras, Carovana della pace e curato dagli scienziati Massimo Coraddu e Basilio Litarru della società AltreEnergie.
Con un budget molto limitato è stato affittato lo strumento di misurazione, un Emr 300 Narda, e sono stati scelti i luoghi e il periodo in cui misurare. L'indagine è stata svolta sulla base del calendario delle esercitazioni del poligono, esattamente dal 2 al 9 maggio scorso, in zone molto frequentate da agricoltori e allevatori, attorno all'area militare. La relazione definitiva presentata dai tecnici assieme al senatore Mauro Bulgarelli è un documento molto dettagliato di 57 pagine che è già stato consegnato alla Commissione parlamentare d'inchiesta sull'uranio impoverito, di cui Bulgarelli è vicepresidente.
L'importanza di questa indagine, effettuata sostanzialmente da volontari, è quella di aver cominciato a porre con serietà il problema dell'inquinamento elettromagnetico nella zona attorno al poligono. Perché, si legge nella relazione, nonostante la sorgente dei campi rimanga sconosciuta, «l'origine più probabile è quella del sistema radaristico impiegato dal poligono». E ancora: «Riguardo all'intensità dei campi rilevati, vista la nostra ignoranza dei parametri fondamentali che caratterizzano le sorgenti, possiamo solamente stabilire un limite inferiore, che risulta ampiamente al di sotto dei limiti di legge. Questo non significa naturalmente che l'intensità non arrivi a superare i limiti di legge». Posto che un gruppo di associazioni di base può avere non poche difficoltà a conoscere le caratteristiche tecniche di un radar militare, è possibile però che un'istituzione pubblica, la Regione per esempio, possa invece approfondire la ricerca con mezzi e strumenti adeguati. Ecco perché l'auspicio del gruppo di lavoro è che si promuova al più presto un nuovo esame «per stabilire quale sia l'esatta natura dei campi e l'effettivo grado di esposizione cui la popolazione risulta esposta». A proposito delle possibili correlazioni tra i campi di microonde osservati e l'eccesso di tumori emolinfatici che colpisce la popolazione di Quirra, gli scienziati dicono si tratti di un argomento poco esplorato. Anche se un effetto di co-promozione della degenerazione cellulare è stato riscontrato in laboratorio proprio su cellule sottoposte a impulsi di microonde.
Sulla vicenda Bulgarelli ha già presentato un'interrogazione al ministro della Difesa Arturo Parisi e al ministro della Salute Livia Turco in cui si chiede che «sia allestita al più presto una rete di monitoraggio per il rilievo dell'intensità del campo elettromagnetico presente nelle zone abitate e nelle campagne attigue al poligono di Quirra», il più vasto poligono d'Europa che con i suoi quasi 13mila ettari si estende lungo la costa della Sardegna orientale a cavallo tra le province di Cagliari e Ogliastra. I consiglieri regionali sardi di Rifondazione comunista, Paolo Pisu e Luciano Uras, rilanciano la proposta di una commissione d'inchiesta sullo stato di salute dell'ecosistema nei territori dell'isola sottoposti a presenza militare. «Tolta la base americana della Maddalena - dice il capogruppo di Rifondazione Uras - tutto è rimasto inalterato. La Sardegna resta la regione più asservita. Siccome il ministro della Difesa, Arturo Parisi, si sta predisponendo a potenziare le attività del poligono di Quirra, dobbiamo garantire la massima attenzione, valutando lo stato di rischio».

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