Disarmo

Lista Disarmo

Archivio pubblico

La sinistra si è da tempo ritirata dalla lotta contro le basi Usa in Italia, questo è il vero ritiro

La Maddalena: un ritiro all'ombra delle urne

Sarebbe pericolosamente illusorio pensare che il Pentagono intenda diminuire la presenza di forze militari Usa in Italia e nel Mediterraneo. Basti ricordare che la marina Usa ha il suo centro principale a Napoli, dove è stato trasferito il quartier generale delle Forze navali Usa in Europa che prima era a Londra, e che, oltre a La Maddalena, dispone della base aeronavale di Sigonella e si sta preparando a utilizzare più efficamente il porto di Taranto.
MANLIO DINUCCI
Fonte: Il Manifesto, 23 novembre 2005

Dopo aver annunciato, all'unisono con il presidente del consiglio Berlusconi, che le truppe italiane si ritireranno dall'Iraq alla fine del 2006 «secondo tempi e modi che saranno delineati entro il prossimo gennaio», il ministro della difesa Martino ha fatto un altro sensazionale annuncio: i sottomarini Usa di Santo Stefano, La Maddalena, saranno trasferiti fuori dal territorio nazionale della base. L'operazione, che «si inserisce nel quadro di ridislocazione delle forze Usa in Europa», sarà compiuta «secondo tempi e modi che dovranno essere definiti più avanti», come stabilito con il collega Usa Rumsfeld. La notizia è stata definita dal presidente Soru «fantastica». Soru ha indubbiamente tutte le ragioni per gioire: comunque sia, l'annuncio del governo Berlusconi che i sottomarini Usa saranno trasferiti «fuori dal territorio nazionale della base» è certamente frutto del crescente movimento popolare le cui richieste sono state fatte proprie dal consiglio regionale sardo. A far crescere la preoccupazione e quindi l'opposizione popolare alla presenza della base sono stati in particolare gli incidenti dei sottomarini a propulsione nucleare, dei quali la popolazione e anche le autorità sono state tenute all'oscuro. Tra questi, l'incidente del sottomarino Hatford incagliatosi nelle acque dell'arcipelago maddalenino nell'ottobre 2003, rivelatosi molto più grave (v. il manifesto di ieri) di quanto dichiarò allora il contrammiraglio Stanley, che parlò di «incidente di piccola entità». Detto questo, occorre però recepire l'annuncio del ritiro dei sottomarini Usa, così come quello del ritiro delle truppe italiane dall'Iraq, con estrema prudenza.

Anzitutto, stando ai comunicati delle agenzie, non si parla di chiusura della base della Maddalena ma di trasferimento dei sottomarini «fuori dal territorio nazionale della base». In secondo luogo non si prende alcun impegno sui tempi del presunto trasferimento, che dovrebbe essere attuato «secondo tempi e modi che dovranno essere definiti più avanti». Può apparire invece credibile che, «nel quadro di ridislocazione delle forze», il Pentagono stia studiando una diversa dislocazione dei sottomarini. Sarebbe invece pericolosamente illusorio pensare che il Pentagono intenda diminuire la presenza di forze militari Usa in Italia e nel Mediterraneo. Basti ricordare che la marina Usa ha il suo centro principale a Napoli, dove è stato trasferito il quartier generale delle Forze navali Usa in Europa che prima era a Londra, e che, oltre a La Maddalena, dispone della base aeronavale di Sigonella e si sta preparando a utilizzare più efficamente il porto di Taranto. In tal modo il Pentagono sta trasformando sempre più l'Italia in trampolino di lancio della «proiezione di potenza» statunitense verso sud e verso est. Il fatto che il «ritiro» dei sottomarini Usa sia stato annunciato contemporaneamente a quello delle truppe italiane dall'Iraq non è casuale. Il governo di centrodestra vende in realtà la pelle dell'orso, ben sapendo che a decidere non è Roma ma Washington e che a promettere qualcosa da attuare dopo le elezioni non rischia nulla. Intanto, però, con tali promesse spiazza il centrosinistra, il cui impegno sul ritiro delle truppe dall'Iraq è estremamente titubante e quello sulle basi Usa in Italia assolutamente assente. La sinistra si è infatti da tempo ritirata dalla lotta contro le basi Usa in Italia: questo è il vero ritiro, che continua a pesare sul quadro politico italiano.

Articoli correlati

  • Bocciato l'ordine del giorno di Angelo Bonelli sull'ILVA di Taranto
    Ecologia
    Ennesimo decreto Salva IILVA

    Bocciato l'ordine del giorno di Angelo Bonelli sull'ILVA di Taranto

    Il 13 marzo è stato convertito in legge l'ultimo decreto in materia di ILVA con un iter blindato e senza che ci fosse la possibilità di introdurre norme a difesa dell'ambiente e della salute. Nonostante ciò, la battaglia non è finita. Taranto resisti! Taranto non sei sola.
    21 marzo 2024 - Fulvia Gravame
  • Presentate le osservazioni al dissalatore presso il fiume Tara
    Ecologia
    La cittadinanza jonica si è mobilitata

    Presentate le osservazioni al dissalatore presso il fiume Tara

    Oltre dieci associazioni della provincia di Taranto si sono attivate per salvare il fiume Tara dal progetto di dissalatore che lo distruggerebbe e aumenterebbe la contaminazione delle acque del mare. “Ci si salva soltanto assieme!”, come ha detto Papa Francesco.
    19 marzo 2024 - Fulvia Gravame
  • Angelo Bonelli fa una domanda difficile al governo. Avremo mai risposta?
    Ecologia
    Interpellanza in merito al futuro degli impianti ILVA

    Angelo Bonelli fa una domanda difficile al governo. Avremo mai risposta?

    Se il governo non consideri prioritario destinare le risorse assegnate all'intervento «Utilizzo dell'idrogeno in settori hard-to-abate» di DRI d'Italia a progetti che invece potrebbero concretamente risolvere, una volta per tutte, l'emergenza ambientale e sanitaria della città di Taranto.
    21 marzo 2024 - Fulvia Gravame
  • Dissalatore al fiume Tara: che succede ora?
    Ecologia
    Comunicato stampa

    Dissalatore al fiume Tara: che succede ora?

    E' nato il Comitato per la Difesa del Territorio Jonico che si è riunitoo inizialmente per combattre contro il progetto del dissalatore al fiume Tara, ma ha in programma un'azione più ampia.
    13 marzo 2024 - Fulvia Gravame
PeaceLink C.P. 2009 - 74100 Taranto (Italy) - CCP 13403746 - Sito realizzato con PhPeace 2.7.15 - Informativa sulla Privacy - Informativa sui cookies - Diritto di replica - Posta elettronica certificata (PEC)