Il mediattivista resistente
Il mediattivismo non è nato ieri. I movimenti sociali, gli attivisti, hanno sempre sviuppato una gran mole di attività correlate all'uso dei media. Al'interno dei movimenti perfino le «azioni» più dirette presuppongono un alto livello di coordinamento e quindi di comunicazione. Tutto questo spinge potentemente a individuare forme di comunicazione autogestite dal basso. Molte delle pratiche del mediattivismo di oggi non fanno altro che rimodulare paratiche del passato. Però nel frattempo qualcosa è successo. Innanzitutto c'è stata la «rivoluzione elettronica» che ha diffuso strumenti di comunicazione personale - dal personal computer ai telfoni cellulari alle videocamere - e poi l'avvento di Internet, la digitalizzazione e la convergenza multimediale in un processo noto come «rimediazione», cioè quel processo per cui un medium ne veicola un altro: la radio da ascoltare in Internet, il documentario in streaming video. Ad ogni innovazione tecnologica degli strumenti del comunicare è stata sempre associata l'idea utopica di trasformazione democratica della società. Una tesi che spiega il successo di Internet che, per il suo carattere globale, decentrato, resistente alla censura, è stata presto accolta dai movimenti come medium rivoluzionario. Un'idea ingenua se non ci si interroga rapporto fra la politica e la rete. Graham Meikle nel libro Disobbienza Civile Elettronica (Apogeo editore, pp. 211, € 16) prova a spiegarlo, focalizzando l'analisi sull'uso politico di computer in rete gestiti con l'intenzione di provocare un cambiamento sociale e culturale nel mondo offline.
Per Meikle il momento fondativo del «Net-attivismo» è stata la rivolta di Seattle del 1999. C'è da dire che anche prima di quella data la rete Internet veniva usata come strumento di protesta e di mobilitazione, ma su una scala più ridotta, meno ricca e interattiva. Anche allora però con l'obiettivo, proprio del mediattivismo, di forzare i media tradizionali, infiltrarli, contaminarli, fino a imporne l'agenda. Seattle ha quindi rappresentato un momento seminale per lo sviluppo di tattiche comunicative, anch'esse modulate su pratiche preesistenti - si pensi alle petizioni online o ai sit in virtuali - che fondano parte del loro successo sulla familiarità della pratica e poi sulla global reach del mezzo stesso.
Il libro elenca molte delle tattiche di «comunicazione guerriglia» usate da hacktivisti, net-attivisti, mediattivisti, e le racconta: dal supporto alla battaglia legale contro McDonald's ai siti clone di istituzioni come il Wto, per costruire un messaggio di resistenza, condivisione e denuncia che deve avere come obiettivo la difesa stessa della rete come spazio aperto. Una delle tesi del libro è infatti che viviamo a cavallo dello shift fra la Internet versione 1.0, quella degli hacker e dei ricercatori, aperta e modulare, e la Internet versione 2.0, quella del business e dell'e-commerce, chiusa e presidiata da brevetti, copyright e leggi antiterrorismo.
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Sociale.network
#spesemilitari #sondaggi
Italia: la maggioranza (57 per cento) si è dichiarata "in parte" o "fortemente" contraria all'aumento delle spese militari.
#Ucraina #UK
Il Regno Unito ha trasferito ulteriori missili da crociera #StormShadow all'#Ucraina, aumentando la capacità di attacco a lungo raggio contro obiettivi in profondità nella #Russia, ha riferito #Bloomberg il 3 novembre, citando fonti anonime.
https://kyivindependent.com/uk-supplies-ukraine-with-additional-storm-shadow-missiles-for-deep-strikes-into-russia-bloomberg-reports/
#Sudan
Ormai sono numerose le prove (riportate da ricerche, esperti ONU, da inchieste di media internazionali come Reuters, BBC, Associated Press, da ONG) che sottolineano con estrema chiarezza il sostegno diretto degli Emirati Arabi Uniti alle Rapid Support Forces (#RSF). Cioè alla milizia che sta devastando il Sudan con attacchi a civili, a infrastrutture di base, ai convogli di aiuti umanitari e che sta anche utilizzando la fame come arma di guerra.
https://retepacedisarmo.org/2025/rete-pace-disarmo-stop-armi-italiane-agli-emirati-arabi-basta-complicita-con-chi-alimenta-guerra-in-sudan/
"Aumentate i salari, non le #spesemilitari". A #Milano, un migliaio in piazza contro la #guerra
https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/11/05/salari-spese-militari-protesta-piazza-milano-guerra/8185144/
#cappellanimilitari
#4Novembre – Mons. Saba: “Scrigno prezioso che custodisce il generoso impegno di sacerdoti, religiosi e religiose” – Ordinariato Militare per l'Italia
https://www.ordinariatomilitare.it/2025/11/04/4-novembre-mons-saba-scrigno-prezioso-che-custodisce-il-generoso-impegno-di-sacerdoti-religiosi-e-religiose/
#cappellanimilitari
Pusillanime a chi?
L'opinione di don Renato Sacco
Commento all’intervento dell’ordinario militare sul #4novembre.
“Il cristiano non è un pusillanime, non indietreggia di fronte alle sfide della storia, non evade dalla condizione del proprio tempo indossando maschere artificiose”. Mi hanno molto colpito le parole del Vescovo ordinario Militare, riportate dal SIR, in occasione del 4 novembre. Leggi tutto in: https://www.mosaicodipace.it/index.php/rubriche-e-iniziative/rubriche/l-opinione-di/5475-pusillanime-a-chi
La radiotelevisione svizzera racconta con un po' più di libertà la realtà a #Pokrovsk. E la notevole distanza fra l'#Ucraina della #propaganda e quella drammatica di soldati intrappolati in una zona di morte.
#Ucraina #Pokrovsk
Kiev continua a mettere in rilievo la tenace resistenza delle sue truppe, ma ora ci sono pesanti timori che un eventuale ritiro dalle aree particolarmente sotto attacco possa rivelarsi già tardivo. Come avvenuto in passato in altre zone, con esito drammatico per i soldati.
https://www.rsi.ch/info/mondo/Si-complica-per-l%E2%80%99Ucraina-la-situazione-a-Pokrovsk-e-Kupyansk--3257138.html
#Ucraina #Russia
#Putin ha firmato una legge che prevede la possibilità di chiamare i cittadini riservisti volontari delle forze armate per partecipare a "esercitazioni speciali per proteggere le strutture critiche", che comprendono "infrastrutture energetiche e di trasporto", comprese #raffinerie di petrolio. Lo riportano le agenzie russe Tass e Interfax, secondo cui la norma "non prevede la loro coscrizione al servizio militare" e "non si parla di mobilitazione".
Tgcom24
Il Cremlino ha accusato Kiev di avere respinto la proposta russa di fare accedere #giornalisti stranieri alle aree di #Pokrovsk e #Kupyansk per nascondere "la difficile situazione" delle sue truppe in queste località, dove Mosca afferma che i soldati ucraini sono circondati. "L'interesse è molto grande - ha detto il portavoce, Dmitry #Peskov, citato dall'agenzia Interfax -. Sappiamo che un gran numero di giornalisti occidentali vorrebbe andarci".
Tgcom24
#Ucraina, #Bild: i russi hanno preso l'80% della città di #Pokrovsk
L'esercito ucraino avrebbe perso l'80% della città di Pokrovsk, secondo quanto rilevato dal quotidiano tedesco Bild dopo aver parlato con soldati e ufficiali ucraini al fronte. Il giornale tedesco ha rilevato oggi che un soldato di stanza vicino a Pokrovsk ha dichiarato che "la situazione è estremamente grave".
Tgcom24
Possiamo avere i dettagli di queste operazioni della #Russia?
L'infografica è stata pubblicata su Tgcom24 ed è frutto dell'agenzia WITHUB che così si presenta:
"WITHUB è un aggregatore di eccellenze al servizio della trasformazione e valorizzazione dei contenuti.
Questa capacità è garantita dalla combinazione unica di expertise nei seguenti ambiti: Giornalisti, Grafici, infografici, videografici, Data Jounalist,
Data Analyst".
Troppe domande su #Gaza, giornalista licenziato - Articolo21
https://www.articolo21.org/2025/11/troppe-domande-su-gaza-giornalista-licenziato/
Terzo step della procedura attivata per richiedere a #Facebook una revisione del proprio comportamento sul post #pacifista sul #4novembre
Secondo step della procedura attivata per richiedere a #Facebook una revisione del proprio comportamento sul post #pacifista sul #4novembre
Ed ecco la procedura attivata per richiedere a #Facebook una revisione del proprio comportamento sul post #pacifista sul #4novembre
Ecco come #Facebook reagisce alla pubblicazione di un post sul #4novembre