Trashware: come mettere a braccetto tecnologia, software libero, solidarietà ed ecologia.
E alla fine è risultata la classica punta dell'iceberg: è bastato l'avvio di una mailing list dedicata a loro, e la creazione di un sito web dedicato, a far balzare all'occhio l'esistenza di una moltitudine di gruppi di appassionati di informatica, e non solo.
Loro chi? Chiamarli spazzini della tecnologia, o volontari della promozione tecnologica e umana (o di una tecnologia a misura d'uomo), è sicuramente riduttivo. E non sono nemmeno solamente degli hackers dal cuore d'oro.
Mettiamo invece insieme tutto questo, condito magari dalla consapevolezza che spesso ciò che di tecnologico noi buttiamo via è frutto principalmente di una logica perversa che ha nel mercato dell'hardware e del software la sua origine. Ed ecco quindi apparire l'identikit di coloro di cui stiamo parlando, segno di un fenomeno per fortuna già piuttosto diffuso e indice di un più generale "movimento" delle idee, nella consapevolezza che la civiltà attuale porta in sé tutti gli attributi della sua decadenza, e che è necessario trovare altre strade oltre a un cambiamento radicale di mentalità per evitarne il collasso.
Partendo magari anche dai cari Piccì dismessi; quelli che solo due-tre anni fa erano per molti un impossibile oggetto del desiderio, e che vengono presto accantonati e sostituiti per far girare le ultime versioni dei programmi o del sistema operativo più famoso.
Computer che tuttavia, e parlo anche di vecchi "Pentium" con poche cifre di frequenza di clock, che - a patto di scegliere opportunamente il motore e le basi virtuali della loro intelligenza artificiale - possono nuovamente entrare con rispetto sulle scrivanie e soprattutto nei luoghi dove mai un PC di nuova generazione potrebbe entrarvi. Perché - è ovvio - interi Paesi specie nel Sud del mondo, non potrebbero permettersi certi lussi - a meno che lo stesso "zio Bill" non vi pensi, contribuendo però a ulteriori meccanismi di dipendenza di interi continenti dall'economia del mondo occidentale.
E allora ecco all'opera gli amici del "trashware"; che adesso hanno potuto finalmente ritrovarsi assieme, contarsi e intrecciare storie ed esperienze. Con il solito ma efficace sistema della mailing list, che in questo caso è ospitata dalla "casa" degli appassionati di Linux, e che si raggiunge all'indirizzo trashware@lists.linux.it , previa iscrizione (come per ogni mailing list che si rispetti) partendo dalla pagina http://lists.linux.it/listinfo/trashware.
Di recente ha poi preso vita il sito web di riferimento, http://trashware.linux.it, ancora in fase di sviluppo ma già con la "conta" dei gruppi interessati in ordine di regione di appartenenza.
Altre pagine mano a mano arriveranno; è comunque già presente la soddisfazione per l'interesse che l'iniziativa di avvio della mailing list ha suscitato negli organizzatori. E, questo lo dico io, soddisfazione anche da parte di quanti, nel variegato arcipelago dei movimenti di base per la "costruzione di un mondo nuovo", possono adesso scoprire (e magari contribuirvi) le possibilità di recupero di materiale tecnologico spesso ancora quasi nuovo ma già portato nelle discariche. Pochi mesi fa leggevo la preoccupata indagine di un gruppo di studio delle Nazioni Unite sull'impatto ambientale dei computer, sia nella produzione che nel loro smaltimento; riciclarne almeno una parte, render loro nuova vita con programmi liberi, portare il frutto di questa attività in luoghi altrimenti esclusi dall'informatica, è cosa che sicuramente "fa del bene". All'ambiente, ai destinatari di queste operazioni, alla maturazione degli individui e dei gruppi nella consapevolezza che, se "il mondo è nostro", ne siamo tutti responsabili della sua (e quindi nostra) sopravvivenza.
Un piccolo contributo al grande problema del pianeta. Però uno tra tanti, e, nel caso specifico del recupero, una scelta che appare vincente.

Sociale.network
#spesemilitari #sondaggi
Italia: la maggioranza (57 per cento) si è dichiarata "in parte" o "fortemente" contraria all'aumento delle spese militari.
#Ucraina #UK
Il Regno Unito ha trasferito ulteriori missili da crociera #StormShadow all'#Ucraina, aumentando la capacità di attacco a lungo raggio contro obiettivi in profondità nella #Russia, ha riferito #Bloomberg il 3 novembre, citando fonti anonime.
https://kyivindependent.com/uk-supplies-ukraine-with-additional-storm-shadow-missiles-for-deep-strikes-into-russia-bloomberg-reports/
#Sudan
Ormai sono numerose le prove (riportate da ricerche, esperti ONU, da inchieste di media internazionali come Reuters, BBC, Associated Press, da ONG) che sottolineano con estrema chiarezza il sostegno diretto degli Emirati Arabi Uniti alle Rapid Support Forces (#RSF). Cioè alla milizia che sta devastando il Sudan con attacchi a civili, a infrastrutture di base, ai convogli di aiuti umanitari e che sta anche utilizzando la fame come arma di guerra.
https://retepacedisarmo.org/2025/rete-pace-disarmo-stop-armi-italiane-agli-emirati-arabi-basta-complicita-con-chi-alimenta-guerra-in-sudan/
"Aumentate i salari, non le #spesemilitari". A #Milano, un migliaio in piazza contro la #guerra
https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/11/05/salari-spese-militari-protesta-piazza-milano-guerra/8185144/
#cappellanimilitari
#4Novembre – Mons. Saba: “Scrigno prezioso che custodisce il generoso impegno di sacerdoti, religiosi e religiose” – Ordinariato Militare per l'Italia
https://www.ordinariatomilitare.it/2025/11/04/4-novembre-mons-saba-scrigno-prezioso-che-custodisce-il-generoso-impegno-di-sacerdoti-religiosi-e-religiose/
#cappellanimilitari
Pusillanime a chi?
L'opinione di don Renato Sacco
Commento all’intervento dell’ordinario militare sul #4novembre.
“Il cristiano non è un pusillanime, non indietreggia di fronte alle sfide della storia, non evade dalla condizione del proprio tempo indossando maschere artificiose”. Mi hanno molto colpito le parole del Vescovo ordinario Militare, riportate dal SIR, in occasione del 4 novembre. Leggi tutto in: https://www.mosaicodipace.it/index.php/rubriche-e-iniziative/rubriche/l-opinione-di/5475-pusillanime-a-chi
La radiotelevisione svizzera racconta con un po' più di libertà la realtà a #Pokrovsk. E la notevole distanza fra l'#Ucraina della #propaganda e quella drammatica di soldati intrappolati in una zona di morte.
#Ucraina #Pokrovsk
Kiev continua a mettere in rilievo la tenace resistenza delle sue truppe, ma ora ci sono pesanti timori che un eventuale ritiro dalle aree particolarmente sotto attacco possa rivelarsi già tardivo. Come avvenuto in passato in altre zone, con esito drammatico per i soldati.
https://www.rsi.ch/info/mondo/Si-complica-per-l%E2%80%99Ucraina-la-situazione-a-Pokrovsk-e-Kupyansk--3257138.html
#Ucraina #Russia
#Putin ha firmato una legge che prevede la possibilità di chiamare i cittadini riservisti volontari delle forze armate per partecipare a "esercitazioni speciali per proteggere le strutture critiche", che comprendono "infrastrutture energetiche e di trasporto", comprese #raffinerie di petrolio. Lo riportano le agenzie russe Tass e Interfax, secondo cui la norma "non prevede la loro coscrizione al servizio militare" e "non si parla di mobilitazione".
Tgcom24
Il Cremlino ha accusato Kiev di avere respinto la proposta russa di fare accedere #giornalisti stranieri alle aree di #Pokrovsk e #Kupyansk per nascondere "la difficile situazione" delle sue truppe in queste località, dove Mosca afferma che i soldati ucraini sono circondati. "L'interesse è molto grande - ha detto il portavoce, Dmitry #Peskov, citato dall'agenzia Interfax -. Sappiamo che un gran numero di giornalisti occidentali vorrebbe andarci".
Tgcom24
#Ucraina, #Bild: i russi hanno preso l'80% della città di #Pokrovsk
L'esercito ucraino avrebbe perso l'80% della città di Pokrovsk, secondo quanto rilevato dal quotidiano tedesco Bild dopo aver parlato con soldati e ufficiali ucraini al fronte. Il giornale tedesco ha rilevato oggi che un soldato di stanza vicino a Pokrovsk ha dichiarato che "la situazione è estremamente grave".
Tgcom24
Possiamo avere i dettagli di queste operazioni della #Russia?
L'infografica è stata pubblicata su Tgcom24 ed è frutto dell'agenzia WITHUB che così si presenta:
"WITHUB è un aggregatore di eccellenze al servizio della trasformazione e valorizzazione dei contenuti.
Questa capacità è garantita dalla combinazione unica di expertise nei seguenti ambiti: Giornalisti, Grafici, infografici, videografici, Data Jounalist,
Data Analyst".
Troppe domande su #Gaza, giornalista licenziato - Articolo21
https://www.articolo21.org/2025/11/troppe-domande-su-gaza-giornalista-licenziato/
Terzo step della procedura attivata per richiedere a #Facebook una revisione del proprio comportamento sul post #pacifista sul #4novembre
Secondo step della procedura attivata per richiedere a #Facebook una revisione del proprio comportamento sul post #pacifista sul #4novembre
Ed ecco la procedura attivata per richiedere a #Facebook una revisione del proprio comportamento sul post #pacifista sul #4novembre
Ecco come #Facebook reagisce alla pubblicazione di un post sul #4novembre