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    8 ottobre 2025 - Redazione PeaceLink
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UE: torna il rischio della brevettazione del software?

La Commissione Europea ha reintrodotto la direttiva sulla brevettabilità dei programmi. Ferve la protesta del popolo della rete e delle PMI: "Così si affonda l'innovazione tecnologica"
15 aprile 2004
Stefano Porro

Sono giorni di grande fermento per il popolo della rete. Su un numero crescente di siti, blog, forum e newsgroup stanno comparendo vibrate proteste e animate discussioni contro l'approvazione definitiva della direttiva sulla brevettazione del software che l'Europarlamento dovrebbe votare tra pochi giorni. La mobilitazione più clamorosa è arrivata dalla prima pagina di Linux.it, il principale punto di riferimento italiano per gli sviluppatori e gli appassionati di open source, secondo cui "La Commissione Europea e il Consiglio dei Ministri stanno segretamente spingendo per la brevettabilità del software senza limiti, fortemente incitati dalle multinazionali e da avvocati specializzati in brevetti. Essi stanno ignorando la decisione di voto democratico del Parlamento Europeo del 24 settembre 2003 (data della votazione in prima lettura della direttiva, ndr) , che ha avuto il supporto di oltre 300.000 cittadini, 2.000.000 di piccole e medie imprese, dozzine di economisti e scienziati".

Secondo i paladini del codice libero, l'intenzione della Commissione Europea sarebbe quella di cancellare gli emendamenti votati a Strasburgo lo scorso settembre, in modo da reintrodurre anche nel nostro continente il permesso di brevettare qualsiasi tipo di software senza nessuna limitazione. Uno status quo presente negli Stati Uniti già da vari anni che, a detta di molti operatori del settore, blocca di fatto l'attività degli sviluppatori indipendenti (che costituiscono la vera anima della rete e dell'innovazione tecnologica) a favore delle grandi multinaionali del software. Questo perché l'ideazione e la realizzazione di programmi per computer sono da sempre frutto della concertazione di più individui, ciascuno dei quali fornisce il proprio contributo per il corretto svolgimento del lavoro.

La fase di sviluppo si configura come una complessa operazione intellettuale durante la quale diverse parti di codice vengono assemblate, modificate e reimpostate alla ricerca di nuove funzioni e potenzialità, ovviamente rispettando i dettami del diritto d'autore. Se venisse approvata la direttiva sulla brevettazione del software, elaborare programmi diventerebbe molto più arduo, se non impossibile. Gli sviluppatori dovrebbero infatti assicurarsi che il codice da loro utilizzato non violi nessuna delle decine di migliaia di brevetti software esistenti, per evitare di incappare in un circolo vizioso di denunce. Un'operazione impossibile visti i numeri in gioco, che, secondo le posizioni più critiche nei confronti della direttiva, avvantaggerà le grandi multinazionali del software americano, le uniche in grado di stipendiare uffici legali destinati al controllo e alla contrattazione dei brevetti.

Ma per quale motivo la Commissione Europea sarebbe intenzionata a favorire una normativa volta a consegnare il mercato del software del nostro continente nelle mani di pochi potentati statunitensi? Le accuse che circolano in rete sono le più varie: se da un lato c'è chi se la prende con la superficialità dei parlamentari europei, che non sarebbero in grado di comprendere la delicatezza della questione, dall'altro c'è chi accusa i burocrati di Bruxelles di agire sulla base di mirate azioni di lobbying gestite da potenti multinazionali. A sostegno di questa seconda tesi, vanno registrate una serie di recenti direttive sul diritto d'autore (dalla Eucd alla IP Enforcement) che, nel tentativo di limitare il fenomeno della pirateria, hanno notevolmente innalzato la sorveglianza sui cittadini, inserendo delle restrizioni che molti esperti hanno definito come un grosso regalo alle big corporate della musica e del cinema.

In attesa della votazione, la protesta degli attivisti non si ferma ed esce persino dalla rete. A partire dal 14 aprile, sono infatti previste una serie di manifestazioni per le strade di Bruxelles. Serviranno a qualcosa?

Note: Italian Linux Society - http://www.linux.it
Pluto Project - http://www.pluto.linux.it
Foundation for a free Information Structure - http://demo.ffii.org
CopyDOWN - http://copydown.inventati.org

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@peacelink - 9/10/2025 5:39


La Corte ha respinto oggi il ricorso.

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Alcuni mesi fa, , aveva richiesto un permesso speciale per presentare ricorso all’Alta Corte d’.

Oggi l’Alta Corte ha respinto tale richiesta:
👉 hcourt.gov.au/sites/default/files/special-leave-applications/2025-10/09-10-25%20Results.pdf

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Le carte della nostra , gli archivi privati per tutti - Ansa.it

L'edizione 2025 della Domenica di Carta intende riportare l'attenzione sul valore identitario, culturale ed economico degli familiari, custodi della storica diffusa sul territorio.
ansa.it/sito/notizie/cultura/a

@peacelink - 8/10/2025 19:49

La manifestazione del 25 ottobre vuole essere un segnale forte in vista della prossima legge di bilancio. La richiesta è chiara: restituire potere d’acquisto a salari e pensioni, rinnovare i contratti collettivi, introdurre un salario minimo legale, tutelare la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro, garantire una pensione di garanzia per giovani e precari. collettiva.it/copertine/econom

@peacelink - 8/10/2025 11:32


“Chat Control” è il nome di una proposta di regolamento dell’ per il contrasto degli abusi sessuali su minori (). Obbliga i fornitori di servizi digitali di “rilevare” contenuti sospetti nelle comunicazioni private.
Il testo proposto include l’obbligo di scansione preventiva, anche per comunicazioni cifrate (end-to-end), mediante tecnologie “client-side scanning”: cioè il contenuto verrebbe analizzato prima che sia cifrato e inviato.

@peacelink - 8/10/2025 11:27

Chat Control è in forte bilico dopo che il gruppo parlamentare tedesco della CDU/CSU ha dichiarato pubblicamente la sua contrarietà. Il regolamento 2022/0155 dell'Unione Europea sul contrasto della diffusione di materiale pedopornografico online (CSAR) verrà votato dal Consiglio UE il 14 ottobre, e per essere approvato è necessaria la maggioranza qualificata di almeno il 55% dei Paesi membri che rappresentino almeno il 65% della popolazione dell'intera Unione.
HDblog

@peacelink - 8/10/2025 8:57


Questa immagine riassume la storia dello stabilimento siderurgico di . A sinistra c'è chi ha raccontato bugie di consolazione. A destra spiacevoli verità. Nel 2018-2019 l'ILVA veniva quotata 1,8 miliardi di euro, oggi Bedrock si propone di acquistarla a 1 euro.

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    4 ottobre 2025 - Ida Merello

Chi ai nostri giorni intende combattere la menzogna e l'ignoranza e vuole scrivere la verità, ha da superare almeno cinque difficoltà. Deve avere il coraggio di scrivere la verità, benchè ovunque essa venga soffocata; l'accortezza di riconoscerla, benchè ovunque essa venga travisata; l'arte di renderla maneggevole come un'arma; il giudizio di scegliere coloro nelle cui mani essa diventa efficace; la scaltrezza di propagarla fra questi. Tali difficoltà sono grandi per quelli che scrivono sotto il fascismo , ma esistono anche per quelli che sono stati banditi o hanno dovuto fuggire, e valgono persino per coloro che scrivono nei paesi della libertà borghese

Bertolt Brecht - Tratto da "Cinque difficoltà per chi scrive la verità". Scritto nel 1934 per la diffusione nella Germania di Hitler, fu pubblicato illegalmente nella rivista antifascista " Unsere Zeit" dello Schutzverband Deutscher Schrifsteller, Parigi .

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