Newsletter n.08

IN PRIMO PIANO
Per la biblioteca ci vuole il ticket
Emanuela di Pasqua

Diritto d'autore, la battaglia delle biblioteche

RUBRICHE
... PERSI NELLA RETE ... di Nicola "nezmar" D'Agostino
... DALLA RETE A(LLA) CARTA E RITORNO ... di Marco Trotta

TEMI E APPROFONDIMENTI
Il futuro nei conflitti del presente, un'intervista a Bruce Sterling
La filibusta del monopolio
BENEDETTO VECCHI

TECNOLOGIA E INTERNET
Rassegna della settimana da PuntoInformatico, ZeusNews, Mytech, PA
1 marzo 2004
Fonte: Ass. Culturale "Metro Olografix"
http://www.olografix.org - 01 marzo 2004

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.: IN PRIMO PIANO :.
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Per la biblioteca ci vuole il ticket
Scoppia la polemica sulla «tassa» da pagare per poter leggere i libri nelle sale pubbliche
EMANUELA DI PASQUA
«E poi il problema finale: bisogna scegliere se si vuole proteggere i libri o farli leggere», scrisse Umberto Eco tempo fa. Mai come in questi giorni la frase pare azzeccata, a fronte dell'ipotesi del pagamento di un ticket nelle biblioteche, secondo una direttiva comunitaria risalente al 1992 che l'Italia è chiamata a rispettare. Il 16 gennaio scorso, infatti, la Commissione europea ha avviato una procedura di infrazione contro l'Italia, la Francia, la Spagna, il Portogallo, il Lussemburgo e l'Irlanda «affinché siano modificate le legislazioni di questi paesi che prevedono la gratuità del prestito pubblico effettuato dalle biblioteche». La ragione del contendere è il «prezzo del biglietto», un ticket da versare nelle casse degli editori a titolo di risarcimento per le copie gratuitamente lette e non vendute.

Subito è esplosa la protesta, guidata dalla biblioteca di Cologno Monzese. In homepage (www.biblioteca.colognomonzese.mi.it) un libro chiuso da un lucchetto, sorretto da una schiera di omini. Accanto una piccola folla trasporta un'enorme chiave. I primi omini sono bianchi, i secondi neri. Chi sono i buoni e chi sono i cattivi? In realtà l'ipotesi che a pagare il tributo sia l'utente è abbastanza lontana, considerata la legislazione sul diritto di prestito nei paesi europei. In Danimarca, Islanda, Regno Unito, Svezia, Francia e Germania la quota viene calcolata in maniera differente, ma a sostenere la tassa è sempre il bilancio dello Stato o le amministrazioni.

Ciò che fa discutere però è soprattutto il principio che anima l'iniziativa e la giustificazione che chiama in causa, al solito, la necessità di remunerare e incoraggiare la creatività degli autori. Peccato che un autore non prenda più del 10% sul venduto e oggi non sia libero di cedere gratuitamente alle biblioteche le sue opere. Inevitabilmente la vicenda tocca nel vivo la democrazia e il diritto allo studio. I lettori di libri delle biblioteche rappresentano significativamente una fascia svantaggiata a cui viene assicurata lettura gratuita e lo spirito della direttiva comunitaria lascia perplessi.

Secondo Giuliano Urbani, ministro per i Beni e le attività culturali, intervistato dal Corriere della Sera «il ticket nelle biblioteche pubbliche per i libri in prestito è escluso e il servizio nel nostro Paese era e resterà gratuito... si colpisce chi ha il merito di studiare, di istruirsi, di migliorarsi spesso con fatica». Subito, sempre sul Corsera, rispondono gli editori, che polemizzano con le dichiarazioni del ministro, precisando che la Unione europea parla soltanto di compensi, non di obblighi per gli utenti. L'Associazione italiana editori chiede a Urbani maggior chiarezza sulla questione e apertamente difende lo spirito della direttiva. Per l'Aie il problema è «di garantire ad autori ed editori, così come avviene in altri paesi, un'idonea tutela dei diritti di utilizzazione economica delle proprie opere». Rischia dunque di essere messo in discussione un caposaldo del diritto alla lettura gratuita. «Non ho mai avuto un dolore che un'ora di lettura non abbia dissipato», diceva Montesqieu. Ma i dati sulla lettura in Italia sono ancora troppo bassi perchè la frase dell'autore dell'Esprit de loi possa avere un'eco significativa.

Chi è troppo impegnato, chi non trova il suo genere, chi preferisce spendere i soldi diversamente, chi non è allenato, chi dà colpa all'euro: sta di fatto che i numeri parlano chiaro e nel discorso generale esercita sicuramente un ruolo deterrente il costo della lettura. In questo quadro modificare un'abitudine che da sempre gode del privilegio della gratuità, al di là dell'entità del tributo, avrebbe il sapore di un messaggio scoraggiante. Alla voce testimonianze del sito della biblioteca di Cologno Monzese si leggono riflessioni toccanti: «Quando ero un ragazzino e non potevo permettermi tutti i libri che avrei voluto leggere, la biblioteca era la mia salvezza. Sono andato così tante volte alla biblioteca del mio paese che a un certo punto la bibliotecaria ha cominciato a portarmi con sé quando andava comprare le novità. Io la aiutavo a sceglierle. Ero passato da fruitore a consulente, sulla base del mio semplice entusiasmo per i libri. Forse se sono diventato scrittore lo devo a quei libri che ho letto, gratuitamente, in biblioteca». La testimonianza è firmata Matteo B. Bianchi e fa riflettere.

http://www.ilmanifesto.it/oggi/art64.html
http://www.ilmanifesto.it/Quotidiano-archivio/29-Febbraio-2004/art64.html

Diritto d'autore, la battaglia delle biblioteche
Una petizione online, indignazione alle stelle, le pressioni della UE, le provocazioni web: si è aperto il fronte del diritto d'autore applicato al prestito dei libri nelle biblioteche. La SIAE si candida a riscuotere la neotariffa
http://punto-informatico.it/p.asp?i=47107

Petizione:
http://www.biblioteca.colognomonzese.mi.it/prestitogratuito/index.php?
page=formadesioni

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PERSI NELLA RETE ... di Nicola "nezmar" D'Agostino
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"Persi nella rete" #18 del 26 febbraio 2004
"Quando si naviga tra chat "nudiste" e libri malridotti"

In questa diciottesima puntata si parla di movimenti umani in spazi
pubblici, aste online di oggetti confiscati, l'incuria dei lettori di
libri, videochat per tutti i gusti sessuali, di studi sulla pronuncia
inglese in centinaia di varianti da tutto il mondo e del sistema
operativo GNU/Linux alla conquista di un'altra console per videogame.
di Nicola D'Agostino gallery:
http://www.mytech.it/mytech/photogallery/art006010051568.jsp solo
testo: http://www.mytech.it/mytech/internet/art006010051567.jsp

"Persi nella rete" e' una rubrica a cadenza peridodica che presenta
uno spaccato su novita' e/o curiosita' della rete: uno scorcio su vari
siti web in una "gallery" con link, descrizione e una schermata
illustrativa. Archivio della rubrica:
http://www.mytech.it/mytech/schede/art006010047164.jsp

DALLA RETE A(LLA) CARTA E RITORNO ... di Marco Trotta
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L'E-vote, o voto elettronico, come tutti i neologismi con la "e-" davanti a qualcosa che ci hanno propinato negli ultimi tempi (e-mail, e-commerce, e-government), rappresenta nel dibattito attuale l'ennesima soluzione tecnologica ad un oggetto vecchio che promette miglioramenti straordinari e promettenti. Il punto è che "l'oggetto vecchio" in questione è uno degli strumenti più importanti di qualsiasi democrazia e le ultime notizie dagli USA che si stanno avviando verso la campagna elettorale più delicata (forse di sempre) meritano attenzione. Infatti diversi studiosi e ricercatori avevano rilevato che la strumentazione che il governo stava implementando per permettere il voto anche ai cittadini fuori dal distretto di appartenenza, attraverso internet, non poteva garantire la sicurezza. Molto chiare le dichirazioni di Avi Rubin e Barbara Simons: "Non è possibile creare un sistema sicuro di votazione tramite comuni PC che usano Microsoft Windows e l'attuale internet". Per lo questo motivo Paul Wolfowitz in persona, attuale sottosegretario alla difesa, ha bloccato il progetto del Pentagono per permettere a sei milioni di statunitensi, tra militari e familiari sparsi tra i vari scenari di guerra dove gli USA sono presenti con la mimetica, di votare a distanza alle prossime presidenziali. Non solo, sempre nei mesi scorsi diversi studi hanno dimostrato problemi di sicurezza anche per i terminali che dovrebbero sostituire le schede cartacee direttamente nelle cabine elettorali dove il voto si effettuerebbe toccando e confermando la propria scelta su un monitor. La società leader per questo genere di soluzioni è la Diebold.

Secondo uno studio fatto nel Maryland l'attuale sistema di voto elettronico messo a punto dalla Diebold in vista delle primarie di Marzo e poi delle presidenziali USA, non mette a rischio soltanto la validità del voto (per possibili attacchi o intrusioni informatiche) ma anche la privacy in materia di scelte politiche in un paese dove, per altro, l'e-voting dovrebbe servire a promuovere la partecipazione ai minimi storici. Ma proprio la vicenda Diebold mette in evidenza anche un problema di interessi economici contrapposti a quelli della collettività. Infatti questa azienda, lo scorso ottobre, cominciò a mandare delle lettere di diffida ai provider ospitanti siti che linkavano i materiali che Indymedia ha reso pubblici per dimostrare i problemi di insicurezza dei sistemi di voto elettronico sviluppati dalla Diebold. Il pretesto giudiziario era fornito dal Digital Copyrigth Millenium Act, una contestata legge del 1998 che tutela le imprese dalla diffusione di segreti industriali coperti da proprietà intellettuale. Peccato che, come hanno fatto notare la Elettronic Frontier Foundation e la moltissime realtà di sociali e politiche che dentro e fuori la rete si sono mobilitate contro la Diebold, ottenendo che cessasse le sue azioni intimidatorie, questi "segreti" riguardano direttamente problemi come democrazia e partecipazioni e simili azioni giudiziarie rischiavano di annullare un dibattito pubblico e allargato sul tema. Un tema per niente marginale visto quello che è successo l'ultima volta in Florida per una manciata di voti contestati. Con la benedizione del governatore locale, per "combinazione" anche fratello di George W. Bush.

Links
Usa 2004: Allarme Per Il Sistema Di Voto Elettronico
http://it.news.yahoo.com/040122/201/2mb0z.html
E-Vote: bacato, rischioso eppur ineluttabile? http://www.apogeonline.com/webzine/2004/02/10/13/200402101301
Indymedia e la EFF sfidano la Diebold e il DMCA : Copydown
http://copydown.inventati.org/news/2003/10/178.php
la Diebold , il voto elettronico e il DMCA - cronologia : Copydown http://copydown.inventati.org/news/2003/10/179.php

Segnalazioni:

"Incontro su 'Informatica e GNU/Linux'"
Il 06 Marzo 2004 alle ore 16:00 presso l'hotel Alcide di Poggibonsi
(SI), si terrà la seconda parte di "Informatica e GNU/Linux" (v.
http://vandali.org/DanieleMasini/infolinux.php): un incontro
organizzato dal LIDAP (http://www.linuxatwork.info/lidap) per
illustrare gli aspetti salienti del sistema operativo GNU/Linux.
L'incontro è gratuito ed aperto a tutti!

Convegno: La Rete delle Libertà.
Il Secolo della Rete organizza il Convegno: "La Rete delle Libertà.
Vivere e lavorare in Rete tra diritto alla privacy e sicurezza". La
giornata fa parte di un attività volta a stimolare la riflessione e
l'approfondimento dei nodi essenziali del rapporto tra privacy e
libertà di comunicazione nella società dell'informazione
<http://www.ilsecolodellarete.it/ISDRWeb/>.

Tecnologie e nuovi saperi per la qualità sociale
Il Software Libero/ Open Source
nella Pubblica Amministrazione e nella Scuola
Giornata di studi
Venerdì 19 marzo 2004 - Forlì
Sala Convegni Consorzio Solidarietà Sociale
h 15,00 - 19,30
http://www.hermeslab.net/index.php?module=ContentExpress&func=display&
btitle=CE&mid=&ceid=9&POSTNUKESID=6fa3affadd0d75c2299d92ec73bdaa5f

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.: TEMI&APPROFONDIMENTI :.
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Il futuro nei conflitti del presente, un'intervista a Bruce Sterling
La filibusta del monopolio
In libreria l'ultima fatica dello scrittore americano. Un brillante viaggio alla scoperta dell'industria genetica che muove i primi passi, mentre la politica è fagocitata e si lascia ammaliare dal palcoscenico mediatico. E la scienza, con la sua corsa ai brevetti, è relegata al ruolo di custode della proprietà intellettuale
BENEDETTO VECCHI
E'passata molta acqua sotto i ponti da quando, appena trentenne, lanciò come un sasso nello stagno il «Manifesto cyborg». Con nettezza, l'autore di quelle cinque, sei pagine sosteneva che una letteratura da sempre considerata d'evasione ribadiva invece che i mondi virtuali descritti da una nuova generazione di scrittori non avevano nulla a che fare con il futuro, ma parlavano del «qui e ora». O meglio, di come nel densissimo presente si giocasse la partita che aveva come trofeo il futuro. Da allora Bruce Sterling ha sempre riaffermato che il «futuro è già adesso» e che i suoi romanzi andavano presi per quello che erano: tasselli di un mosaico il cui disegno finale era la società, e i conflitti che la caratterizzano, in cui viviamo. Con il tempo Bruce Sterling ha affilato la sua penna, o meglio il suo mouse, visto che rivendica con civetteria di aver sempre scritto usando il computer e non la macchina da scrivere e men che mai una penna. Lo ha fatto nei suoi romanzi, ma anche negli articoli pubblicati su Wired, cioè il vangelo della «rivoluzione Internet» o nei suoi messaggi lanciati nella rete, in particolare nella lista di discussione Nettime. O, infine, nelle conferenze in cui era chiamato a parlare in quanto «futurologo». Alcuni anni fa aveva fatto molto clamore la sua presenza nel gotha annuale del capitalismo mondiale che si tiene a Davos, in Svizzera. Lì, candido come un bambino, si era scagliato contro i monopolisti del software e a favore della battaglia contro il copyright.

Ora Sterling è diventato un tranquillo e maturo signore di mezz'età, come ironicamente si autodefinisce nell'introduzione del suo ultimo libro, e ha deciso proprio di fare fino in fondo il «futorologo», categoria che poco ama e che considera foriera di molte sciagure. La sua è stata quindi una scommessa. E' così infatti che ha preso forma Tomorrow now (Mondadori), una raccolta di saggi da oggi in libreria che spazia dalla guerra alla bioingegneria, dalla scuola alla politica, dall'economia alla famiglia. Tanto è fluente nella scrittura, tanto è parco nelle parole, Sterling risponde ai giornalisti in maniera perentoria, quasi infastidito da ciò che egli stesso definisce il «palcoscenico dei media», preferendo far parlare i suoi libri.

In «Tomorrow now» lei esprime un giudizio molto negativo nei confronti dei grandi monopoli e auspica un intervento governativo che scoraggi la lora formazione. E' quindi d'accordo con chi chiede una decisa e rigida legislazione antitrust?

Non sono così convinto che una legge antimonopolista, anche se «rigida» e vincolante, possa riuscire a scoraggiare la formazione di grandi concentrazioni monopoliste. E questo anche se, in via ipotetica, ci fosse una legge mondiale vincolante per ogni governo nazionale. Possiamo dire che la tendenza alla concentrazione monopolistica è connaturata con l'economia. L'impossibilità di una via giudiziaria contro i monopoli non significa però chiudere la strada a una critica radicale a ciò che i grandi monopoli rappresentano nella società: un freno all'innovazione tecnologica e sociale. Inoltre, rappresentano una piaga nella nostra società, perché con la loro presenza fiorisce la corruzione.

Lei ritiene che i «soldati» del nuovo disordine mondiale abbiamo a che fare con i traffici illeciti. E tuttavia, come testimoniano molte ricerche, c'è un rapporto di interdipenza tra economia illegale e economia legale. Come rompere questo circolo vizioso?

Parto dal presupposto che una delle priorità del ventunesimo secolo sia la «riforma» dell'ordine internazionale. Bisogna cioè impedire che le società «forti» possano facilmente esportare i propri vizi negli stati «deboli». Sappiamo tutti che il denaro ha il potere di riuscire a fare cose là dove si ferma la legge. Questo potere del denaro favorisce la crescita del crimine organizzato. Sono affermazioni che non dicono nulla di nuovo. Per un lungo tempo, quasi due secoli, i Caraibi sono stati infatti infestati da agili vascelli pirata che assaltavano ogni nave che entrava a portata delle loro vele. Ora, altri mari e altre terre sono attraversate da potenti armate costituite da narcotrafficanti che si muovono con agilità usando velocissime navi e sofisticati aerei superleggeri. Soltanto che la merce pregiata alla base del loro business è la droga e non lo zucchero o l'oro o gli schiavi. Il circolo vizioso che era alla base della pirateria durante l'egemonia spagnola fu certamente interrotto. Ma per farlo c'è stato bisogno di molto tempo e di un impegno considerevole da parte degli stati che volevano eliminare la pirateria. Ora dobbiamo fare i conti con un altro circolo vizioso, quello che ha alla base il commercio di droga.

Per quanto riguarda il nesso tra economia legale e illegale, è un legame che esiste da sempre. Anzi, possiamo tranquillamente affermare che è sempre stato così almeno da quando c'è stato qualcuno che ha riciclato o ha permesso il riciclaggio di danaro «sporco». Rispetto al passato, c'è pero una novità. Il mondo odierno è infatti pieno di paesi offshore che riciclano capitali provenienti da affari illeciti. Il crack della Parmalat ha messo in evidenza che molte della banche usate da questa multinazionale erano residenti in paesi offshore. Anche la Enron usava banche delle Isole Cayman. I soldi si spostano sempre in luoghi dove i controlli sono ai minimi termini.

Nel capitolo dedicato al «giudice», lei parla delle figure idealtipiche del politico. Sia il «tecnocratico», che l'«attivista nostalgico» che il «bizzarro» sono però figure da operetta, da palco mediatico. L'unica soluzione sembra essere una buona amministrazione mossa da principì etici. E' proprio così?

Si, non credo proprio che noi esseri umani riusciremo mai a trovare una soluzione ai nostri problemi facendo leva su figure deboli, da operetta appunto. Potremmo anche elaborare buone soluzioni, ma poi siamo costretti a comunicarle. Questo significa che dobbiamo passare sotto i riflettori dei media, che possono rendere ridicola la migliore delle soluzioni. Non ho mai nascosto i miei dubbi sulla bontà del governo nel risolvere i problemi della società. Certo può esserci anche un governo mosso da un forte senso etico della cosa pubblica, ma sappiamo che il suo operato non è permanente. Un governo è sempre a termine. E' invece auspicabile una buona amministrazione che favorisca l'innovazione e la creatività individuale senza che intervenga direttamente, ma che crei le condizioni affinché l'innovazione non arresti il suo corso.

Nel suo libro ci sono continui riferimenti alla scuola. E anche in questo caso il suo giudizio è abbastanza radicale: dovrebbe insegnare, attraverso una buona formazione di base, come si apprende. Può spiegare meglio cosa intende?

Come scrivo in «Tomorrow now», la scuola non aiuta certo a pensare, cioè a sviluppare un senso critico rispetto alla realtà. Questo non significa ignorare o sottovalutare l'importanza che ha l'istituzione scolastica nella socializzazione dei giovani. La scuola è una istituzione per certi versi rigida e burocratica e che ha la tendenza a essere separata dai temi e dal groviglio di problemi che attanagliano una società turbolenta come la nostra. Ad esempio, ritengo che la scuole pubblica americana ha seri problemi dovuti al fatto che si comporta essenzialmente come un'impresa nazionalizzata, «socialista» che opera in una società fondata sul libero mercato. Da qui ne discende una amara verità: frequentando una scuola pubblica è praticamente impossibile trovare un lavoro dopo che si è stati seduti su piccoli banchi disposti in file ordinate, leggendo, scrivendo e calcolando secondo uno schema classico e tradizionale. Mia figlia frequenta una scuola pubblica e so benissimo che gran parte delle cose che lì apprende non le serviranno certo a trovare lavoro. Allo stesso tempo riconosco alla scuola una funzione vitale per un giovane: offrire un luogo dove vivere esperienze condivise, dove parlare tra coetanei delle proprie esperienze. Può non servire per trovare un lavoro, ma è essenziale per la propria crescita.

Lei è molto ironico sul mestiere di «futurologo». Del resto, la sua futurologia altro non è che una ricognizione sui problemi posti dal presente...

Possiamo metterla così: il futuro è già qui. E non è proprio la cosa migliore che potevamo trovarci di fronte.
http://www.ilmanifesto.it/Quotidiano-archivio/24-Febbraio-2004/art72.html

IL TEXANO CYBERPUNK
Bruce Sterling - classe 1954, da Austin, Texas -, insieme a William Gibson, è uno dei maggiori e più noti rappresentanti della corrente letteraria del Cyberpunk. E' stato Sterling, infatti, ad aver curato il manifesto politico-poetico di questo movimento nella raccolta «Mirrorshades». Il suo esordio lettarario risale al 1976, con la pubblicazione del suo primo racconto «Man Made Self» e, l'anno successivo, del suo primo romanzo - «Involution Ocean», tradotto in italiano dall Perseo Libri nel 1991 con il titolo «Oceano. Seguono poi «The Artificial Kid» (1980) - pubblicato con lo stesso titolo dalla Fanucci nel 1996. Nel 1985 è apparso il suo primo romanzo cyberpunk, «Schismatrix» (uscito in Italia per le edizioni Nord nel 1986 con il titolo «La matrice spezzata»). Nel 1988 pubblica «Islands in the Net» («Isole nella rete», Fanucci 1994) e, nel 1990, insieme a William Gibson, il romanzo «The Difference Engine» («La macchina della realtà», Mondadori, 1992). Seguono, nel 1994 «Heavy Weather» («Atmosfera mortale», Bompiani 1995); nel 1996 «Holy Fire» («Fuoco sacro», Fanucci, `97); «Caos U.S.A.» nel `98 (Fanucci, `99). Tra gli altri libri tradotti in Italia: «Giro di vite contro gli hacker (Shake 1993, edizione del libro-inchiesta del `92, «The Hacker Crackdown»); «Un futuro all'antica» (Fanucci, 2000); «Lo spirito dei tempi» (Fanucci 2000); «Tomorrow Now» (Mondadori 2004)

http://www.ilmanifesto.it/Quotidiano-archivio/24-Febbraio-2004/art70.html

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.: TECNOLOGIA&INTERNET :.
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.: Pubblica Amministrazione :.

Election Day: il computer entra nel seggio elettorale per il conteggio elettronico dei voti e l'inoltro dei risultati

Il ministro dell'Interno, Giuseppe Pisanu, e il ministro per l'Innovazione e le Tecnologie, Lucio Stanca hanno annunciato che in occasione del prossimo election day, il conteggio dei voti in circa 2.500 sezioni e l'inoltro dei risultati delle sole elezioni europee avverranno in via sperimentale in forma elettronica.
Approfondimento
(http://www.innovazione.gov.it/ita/comunicati/2004_02_20.shtml)

Si del Senato alla conservazione dei dati telefonici e delle e-mail

Il Senato, nella seduta del 18 febbraio 2004, ha approvato la legge di conversione, con modificazioni, del decreto-legge n. 354 del 24 dicembre 2004 in materia di amministrazione della giustizia. Il si a larga maggioranza di Palazzo Madama dispone, tra l'altro, la conservazione per
2 anni dei dati relativi al traffico telefonico e alle e-mail da parte dei fornitori del servizio, per le attivita' giudiziarie ai fini di accertamento e repressione dei reati.
I dati telefonici, in casi particolari connessi alle attivita' di pirateria informatica, potranno essere conservati per ulteriori due anni.
Approfondimento (http://www.senato.it/leg/14/Bgt/Schede/Ddliter/20895.htm)

Crimini informatici, siglato accordo A.B.I.-Polizia di Stato

Il Ministero dell'Interno-Dipartimento Polizia di Stato e l'Associazione Bancaria Italiana (A.B.I.) hanno sottoscritto una convenzione triennale per la prevenzione e la repressione dei crimini informatici contro le infrastrutture tecnologiche bancarie. L'accordo e' parte integrante di un progetto globale di protezione delle infrastrutture informatiche critiche per la sicurezza e la prosperita' del Paese.
Approfondimento (http://www.poliziadistato.it/pds/online/comunicati/022004/260.html)

Arriva la "CNS". Approvato dal CdM lo schema di decreto presidenziale

Lo schema di decreto, predisposto dal Ministro per l'Innovazione e le Tecnologie e dal Ministro per la Funzione Pubblica, di concerto con quelli dell'Economia e dell'Interno, regolamenta la diffusione e l'utilizzo della Carta Nazionale dei Servizi che, attraverso un codice
numerico personale che consente l'dentificazione certa e sicura, garantira' ai cittadini l'accesso a tutti i servizi on line della P.A. L'utilizzo della card potra' in futuro essere esteso anche ad altre applicazioni quali la firma digitale, la tessera sanitaria nazionale e il codice fiscale.
Approfondimento (http://www.innovazione.gov.it/ita/comunicati/2004_02_21.shtml)

Open source e P.A., pubblicata la direttiva

E' stata pubblicata sulla G.U. n.31 del 7 febbraio 2004 la direttiva del ministro Stanca che fornisce indicazioni sulle modalita' di acquisizione e predisposizione di programmi informatici da parte della P.A.
Approfondimento (http://www.innovazione.gov.it/ita/news/2004/04_02_10a.shtml)

Open Source: nuovo sito della Commissione europea

E' on line il nuovo sito dedicato alle iniziative della Commissione europea volte a sostenere la ricerca e lo sviluppo del software libero. Sul sito sono disponibili informazioni utili su progetti, casi studio e sperimentazioni sull'utilizzo del software a codice sorgente aperto in Europa.
Approfondimento (http://www.innovazione.gov.it/ita/news/2004/04_02_20.shtml)

.: MyTech :.

CONTRO-DENUNCIA SCONCERTANTE
La Riaa accusata di estorsione

Nel New Jersey la Recording Industry Association of America è stata
citata in giudizio: le sue attività contro gli utenti di sistemi peer
to peer sono state paragonate a quelle del racket
di Nicola Battista 23/2/2004
http://www.mytech.it/mytech/internet/art006010051471.jsp

.: Punto Informatico :.

GLI USA COLTIVANO LA SORVEGLIANZA TOTALE
I progetti dell'ammiraglio Pointdexter sono tutt'altro che defunti e
vengono portati avanti da diverse entita'. L'obiettivo e' incrociare
tutti i dati possibili per prevenire attacchi terroristici. Con un
occhio particolare sui non-americani URL:
http://punto-informatico.it/pi.asp?i=47096

LA RADIO DIGITALE DIVENTA PICCOLA PICCOLA
Grazie ad un nuovo ricevitore in miniatura, la radio digitale DAB e'
pronta per sbarcare su telefoni cellulari e PDA e candidarsi al ruolo
di tecnologia per la trasmissione di contenuti multimediali verso i
dispositivi mobili URL: http://punto-informatico.it/pi.asp?i=47087

USA, FUORILEGGE IL SOFTWARE COPIA-DVD
Clamorosa la sentenza con cui si chiude il primo grado di un
procedimento che ha giudicato illecita la vendita di programmi che
consentono di copiare DVD. C'e' una settimana di tempo per chi vuole
comprare DVDXCOPY. Bollino FBI su CD e DVD URL:
http://punto-informatico.it/pi.asp?i=47073

SPERIMENTAZIONI ITALIANE DI E-VOTE
Alle prossime elezioni i suffragi saranno raccolti con i metodi
tradizionali ma in alcuni seggi verranno utilizzati anche nuovi mezzi
tecnici. Il Governo vuole tastare il terreno del voto elettronico URL:
http://punto-informatico.it/pi.asp?i=47074

OPEN SOURCE, LETTERA AL MINISTRO STANCA
La firma l'Associazione Software Libero, secondo cui la direttiva
ministeriale sull'informatica nella pubblica amministrazione sarebbe
stata modificata in un modo non coerente con la diffusione del codice
aperto nella PA. Il testo completo URL:
http://punto-informatico.it/pi.asp?i=47077

.: Zeusnews :.

Falle di sicurezza critiche in Linux
Le falle di sicurezza non sono prerogativa esclusiva del software Microsoft. Disponibili gli aggiornamenti.
http://www.zeusnews.it/index.php3?ar=stampa&cod=2878&numero=999

Bizex, trappola per utenti ICQ
Un nuovo virus si trasmette via ICQ e sfrutta le innumerevoli falle di Internet Explorer.
http://www.zeusnews.it/index.php3?ar=stampa&cod=2890&numero=999

Tutti raddoppiano l'Adsl da 256 Kbps
Dopo l'annuncio di Telecom, furbescamente molto in anticipo, anche gli altri provider si allineano.
http://www.zeusnews.it/index.php3?ar=stampa&cod=2883&numero=999

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.: NEWS DALL'ASSOCIAZIONE :.
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Ogni lunedì sera la sede dell'associazione resterà aperta dalle ore
21,00 per incontrarsi, conoscersi, discutere, smanettare.
Per chi vuole passare un po' di tempo con noi, l'appuntamento è in
via Nazionale Adriatica Nord, 92 - Pescara
Riferimenti utili alla pagina
http://metro.olografix.org/sede.html

Associazione Culturale Telematica
"Metro Olografix"
http://www.olografix.org
info@olografix.org

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.: CREDITS :.
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a cura di Loris "snail" D'Emilio
http://www.olografix.org/loris/

Hanno collaborato a questo numero:
Nicola "nezmar" D'Agostino
http://www.olografix.org/nezmar
Nicola "djbatma" Battista
http://www.olografix.org/djbatman
Alessio "isazi" Sclocco
http://www.olografix.org/isazi
Marco Trotta
matro@bbs.olografix.org

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