CyberCultura

Dal sito

Ossessioni (post)moderne: copyright e diritto d’autore

Istruzioni per l'uso: come brevettare una mela e uccidere un libro a colpi di fotocopie

Lorenzo Mazzi
5 febbraio 2004

«Sarà che hanno perso l'innocenza dei tempi biblici, ma anche con le mele bisogna stare attenti. Raccogliere una qualsiasi parte della pianta può essere molto pericoloso. Se n'è accorto un giovane americano che è stato colto in flagrante mentre faceva man bassa di innesti di Honeycrisp. Ora rischia fino a quattro anni di prigione.» (da “Se c'è il copyright anche sulla mela”, Il Manifesto, 5/10/03)

Le mele sono diventate pericolose, specie se sono succose e croccanti come la varietà Honeycrisp, coltivata nello stato di New York e coperta da un brevetto detenuto dalla Università del Minnesota. La Nursery Licensing Association, un gruppo impegnato nella difesa dei diritti di proprietà intellettuale in agricoltura, ha subito commentato che il caso servirà a diffondere tra i coltivatori la consapevolezza che «prelevare degli innesti è un reato penalmente perseguibile». Si tratterebbe infatti di una chiara violazione delle leggi sui brevetti.

«Il Gruppo Editoria Universitaria e Professionale dell’AIE (Associazione Italiana Editori) ha lanciato una campagna di sensibilizzazione contro la riproduzione illegale dei libri: “Complimenti! Oggi hai ucciso un libro” è il messaggio provocatorio contro i “pirati del sapere” della campagna nazionale contro le fotocopie illegali.» ( da http://www.aie.it/ufficiostampa/visualizza.asp?ID=647)

Dal 6 ottobre, l'Italia è tappezzata dai manifesti della campagna nazionale contro le fotocopie illegali: 32 città universitarie, 77 atenei, 700 biblioteche, 400 librerie sono i luoghi interessati. E’ stata prevista anche un’attività mirata di mailing diretta alle copisterie (quale il subject delle mail? Forse “Brutti birboni, vi abbiamo beccato”?). «La fotocopia illegale - ha spiegato il presidente del Gruppo Editoria Universitaria - sottrae il compenso a tutti coloro che nei libri trovano la loro fonte di sussistenza: traduttori, redattori, illustratori, tipografi, distributori e librai. Si può valutare che le fotocopie illegali sottraggano il lavoro nel nostro Paese a 12mila persone». Per questo si tratta di una «campagna di civiltà - ha sottolineato Ferruccio de Bortoli, presidente del Gruppo Editoria dell’AIE - a protezione del diritto d'autore, dell'industria del libro e della sua occupazione. Una legge che consente le fotocopie per uso personale entro il limite del 15% c'è: oltre è un atto di pirateria, come per CD e film. Ma in questo caso si uccidono la cultura e gli autori italiani». I Disobbedienti napoletani, in risposta alla assurda campagna dell’AIE, che invita alla delazione e alla denuncia di coloro che fotocopiano libri, il 23 ottobre scorso hanno inscenato una azione di protesta: all'interno degli uffici della S.I.A.E. occupata sono stati fotocopiati quegli stessi libri che la legge in vigore impedisce di fotocopiare. L'azione disobbedisce alla legge sul copyright, che impedisce la fotocopia integrale dei libri e che, insieme agli altissimi costi per i libri scolastici e universitari, crea un ostacolo insormontabile al diritto allo studio per le fasce sociali non garantite.

I tentativi di introdurre sistemi anticopia si moltiplicano anche nel campo dei media digitali. Nonostante recenti indagini parlino di vendite quasi raddoppiate dei cd singoli, le majors continuano a piangere miseria, accusando i sistemi di file sharing. Così da qualche tempo sui cd in commercio viene apposto un bollino per indicare l’utilizzo di tecnologie che impediscono la duplicazione. Il punto è che per porre questa limitazione se ne sono aggiunte altre, come l’impossibilità di leggere questi cd sul proprio computer o di poterlo fare solo con particolari programmi proprietari. In alternativa ci si affida sempre più al “digital right management”, un insieme di tecnologie da implementare su vari sistemi per verificare di volta in volta se della canzone o del film che abbiamo scaricato, abbiamo pagato o meno i diritti. Uno scenario da “Grande fratello” che farebbe conoscere le nostre abitudini e preferenze, per essere certificati come “consumatori paganti”.

«Il termine hacker, che successivamente venne confuso con i reati di pirateria informatica, era stato mutuato dal verbo to hack, che significa letteralmente "fare a pezzi", "smontare". In effetti il lavoro degli hacker era quello di prendere in mano il software per poterlo smontare, cioè analizzare, al fine di ricostruirlo e migliorarlo.» (da “Spirito Hacker” di I.Domanin, in Linus, novembre 2003)

I protagonisti della fase pionieristica delle tecnologie informatiche, un gruppo di programmatori esperti di discipline scientifiche innovative come l’intelligenza artificiale e la cibernetica, condividevano molti degli ideali di emancipazione che contraddistinguevano le contemporanee lotte per i diritti civili. Avevano uno stile di vita imperniato sulla tecnologia, intesa, però, come un mezzo di libera espressione e di costruzione di una società più democratica e più giusta. Gli hackers coltivarono ideali controcorrente e libertari, che valorizzavano l’idea di una cultura orizzontale e non gerarchica, e il loro spirito si rivelò il fondamento di una nuova etica, che contestava le spinte egoistiche e individualistiche e che riconosceva il primato sociale dell’intelligenza collettiva. Pensando al fatto che gli hacker sono ora identificati dai media come dei pirati informatici, possiamo renderci conto della colossale mistificazione. La cultura hacker sostiene una filosofia sociale e cooperativa della tecnologia, basata sui valori della condivisione e della solidarietà, che ha al centro una cultura del dono distinta dalle concezioni economiche basate sul valore di scambio. La pirateria, al contrario, intende violare la legalità vigente per perseguire scopi individualistici ed egoistici di appropriazione indebita. Lo scambio gratuito di file tra utenti nelle reti peer-to-peer, ad esempio, non ha nulla a che fare con la pirateria, in quanto non si basa su un fine di lucro, ma su un atto libero di donazione. La pirateria esiste, al contrario, se io masterizzo copie di un cd e ne vendo il contenuto illegalmente. La nuova cultura antagonista digitale ha messo in luce come i futuri assetti normativi in materia di copyright e brevetti modelleranno lo sviluppo economico, sociale e culturale. Il software è l’artefatto cognitivo alla base della produzione e della trasmissione del sapere all’interno della società dell’informazione. Privatizzare il software significa mettere nelle mani di alcuni le decisioni fondamentali circa l’accesso, la diffusione e l’utilizzo dell’informazione all’interno del nostro mondo. Per questo lo statunitense Richard Stallmann, che nel 1984 è giunto a teorizzare una nuova filosofia della tecnologia basata sul concetto di free software, ha sempre sottolineato come l’espressione debba essere intesa come sinonimo di “libero”, come nel caso dell’espressione free speech (libertà di parola). Ecco perché la battaglia per il software libero è una battaglia decisiva per il ripristino e la tutela dei diritti di cittadinanza.


Note: http://www.altoforno.net/domini/fondazione2/sito/temat/tecnologie/dossier/dossier/d_mele-fotocopie

Sociale.network

@peacelink - 3/11/2025 8:15

it.euronews.com/2025/11/02/la- Il portavoce del Cremlino Dmitry ha confermato che la è in contatto con il , in seguito alle notizie di una richiesta di aiuto da parte di Nicolás di fronte al crescente dispiegamento militare statunitense nei Caraibi, il più grande dalla Guerra del Golfo del 1991

@peacelink - 2/11/2025 20:00

lepersoneeladignita.corriere.i

Il governo italiano aveva tempo fino a oggi per fermare un accordo che dal 2017 provoca sofferenze e violazioni dei . Non lo ha fatto e, dunque, il 2 febbraio 2026 verrà automaticamente prorogato per altri tre anni il “Memorandum d’intesa” comunemente conosciuto come Memorandum Italia-Libia.

@peacelink - 2/11/2025 13:43


Forze speciali ucraine hanno avviato una complessa operazione di infiltrazione a , per tentare di rompere la morsa dell'assedio russo alla città del , in . Lo riporta l'emittente pubblica Suspilne. Squadre d'assalto dell'intelligence militare sono entrate in aree della città considerate sotto controllo dal comando russo.
Il presidente ucraino ha riferito che le truppe russe sono circa 170.000 soldati nei pressi di Pokrovsk.
La Stampa

@peacelink - 2/11/2025 13:39


I soldati ucraini circondati dalle forze russe a hanno iniziato ad arrendersi, secondo quanto riferisce il ministero della Difesa russo. «Mi sono reso conto che il comandante ci aveva abbandonato molto tempo fa. Io e il mio compagno abbiamo cercato di organizzare una difesa in una casa privata. Ma poi abbiamo deciso che era meglio arrendersi. Perché non aveva senso resistere», ha detto il soldato ucraino Vyacheslav , catturato nei pressi di Pokrovsk.
La Stampa

@peacelink - 2/11/2025 13:32

La battaglia intorno alla città dell' orientale di infuria. I russi hanno comunicato di aver "neutralizzato" il commando delle forze ucraine e di aver sventato ulteriori "sette attacchi nemici intrapresi per sfuggire all'".
Ansa

@peacelink - 2/11/2025 13:30

Nelle ultime ore le forze di hanno provato a sfondare e rompere l’assedio, ma i russi hanno bloccato la controffensiva ucraina.

Perché la battaglia di è così importante nella guerra fra e share.google/1kka0CgQo9ePXhKPO

@peacelink - 2/11/2025 13:23


L’alert di , poi i guardacoste libici. «Ennesimo indizio della loro collaborazione»

«Ma l’Italia e l’Unione europea continuano a riconoscere le autorità libiche come partner strategici e come una guardia costiera a tutti gli effetti – dice Castiglione – e oggi purtroppo abbiamo visto l’ennesima violazione dei diritti umani e l’ennesima sospetta collaborazione di Frontex con le autorità libiche».

editorialedomani.it/fatti/diar

@peacelink - 2/11/2025 13:17

al collasso: demografia, lavoro e welfare ai minimi storici

Il ricorso alla Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria a Taranto rappresenta quasi il 60% della Puglia, con le ore di cassa ordinaria cresciute da 506.357 nel 2023 a 1.250.538 nel 2024, e quelle di Fondo Integrazione salariale da 36.902 a 85.088.

--

tarantotoday.it/attualita/tara

@peacelink - 2/11/2025 10:43


youtu.be/0V-V6IvOcLg
Nei giorni scorsi, a poco meno di un anno di distanza dall’impiego del missile Orešnik contro un impianto produttivo ucraino a Dnipro, il presidente Putin ha annunciato che la Russia aveva testato con successo il vettore , nome in codice Nato Ssc-X-9 Skyfall. Si tratta di un missile da crociera a propulsione nucleare, lanciabile da vari tipi di piattaforme e in grado di trasportare testate nucleari operando a una quota compresa tra i 25 e i 100 metri.

@peacelink - 2/11/2025 10:26

Ex , Scarpa (): Rischiamo fermo Altoforno 4 e stop produzione

“Questo è un grido d’allarme: stiamo rischiando nelle prossime settimane il fermo dell’Altoforno 4 con dirette conseguenze sulla fermata della produzione. Quindi stiamo rischiando che per i problemi di liquidità dell’indotto si paghi un prezzo salatissimo”. Così Loris Scarpa, coordinatore siderurgia Cgil.

Geagency

Dal sito

Ho una figlia piccola e sono preoccupato per il suo rapporto con Internet, anche se non ha mai avuto occasione di connettersi, per ora. Ciò di cui ho paura è che mia figlia venga da me tra 10 o 15 anni e mi dica: -Papà, ma dov’eri tu quando hanno rimosso la libertà di stampa da Internet?-

Mike Godwin - Electronic Frontier Foundation (www.eff.org)

PeaceLink C.P. 2009 - 74100 Taranto (Italy) - CCP 13403746 - Sito realizzato con PhPeace 2.8.25 - Informativa sulla Privacy - Informativa sui cookies - Diritto di replica - Posta elettronica certificata (PEC)
Caricamento...