Lo sviluppo della società informatizzata ha portato con sè nuovi interrogativi in tema di diritti umani. Diritti di accesso e di espressione innanzitutto, diritto alla conoscenza, allo scambio, alla riservatezza dei dati personali, diritto all’informazione.
Molti di noi hanno cominciato in tempi non lontani (per la verità sembrano anni luce) a digitare stringhe di comando visibili su schermi monocromatici e su macchine che avevano sistemi operativi residenti su floppy disk.
Erano i tempi in cui le relazioni in rete muovevano i primi, timidi, passi e mettevano in contatto le comunità scientifiche rendendo disponibile a tutti il sapere e le conoscenze che ciascuno contribuiva a incrementare.
Oggi molto è cambiato. Il personal computer ha profondamente trasformato il nostro modo di comunicare e di relazionarci con i mondi circostanti. Internet ha abbattuto l’unità di tempo e di luogo nella relazioni umane.
Software con interfacce “amichevoli”, hanno permesso una rapida espansione di questi nuovi modi della comunicazione. La facilità d’uso, l’interfaccia grafica, ha comportato però, nel tempo, una progressiva perdita di consapevolezza nell’uso degli strumenti (applicativi) e delle macchine (hardware) che ne permettono l’eseguibilità.
Software che esplicano funzioni (la videoscrittura per esempio) sono diventati sinonimo stesso delle attività svolte (Word). Il software non si compera però come ogni altro bene. Se ne acquisiscono i diritti d’uso non trasferibili ad altri. Oggi chiunque si collega a internet, riceve un sms o fa una telefonata, rimane registrato negli archivi del gestore della connessione (telefonica o telematica) per cinque anni.
L’uso inconsapevole (e le strategie di mercato delle grandi aziende del settore) ci ha portato ad abbandonare, nel tempo, l’attenzione alla compatibilità, convincendoci che ciò che veniva visualizzato sul nostro monitor, elaborato da programmi residenti sul nostro hard disk, avrebbe potuto/dovuto “naturalmente” vedersi identico in qualsiasi altra parte del mondo, su qualsiasi altro pc.
Nuovi software sempre più esigenti in termini di risorse ci hanno costretto/indotto a pianificare la sostituzione dei nostri personal con cadenze sempre più ravvicinate.
In rete non transitano più solo idee nella forma di caratteri ASCI ma immagini, suoni, contenuti multimediali. La spettacolarizzazione dei contenuti veicolati dal web ci ha imposto/fatto desiderare connessioni sempre più veloci e performanti.
Il mondo, in sostanza, é alla portata di tutti tranne per chi possiede un modem a 28 Kbs (o peggio ancora per chi non lo possiede affatto).
Nuove diseguaglianze si riproducono tra uomini e donne, nuove discriminazioni aumentano le distanze tra i popoli, ma il divario digitale non è soltanto una delle grandi differenze tra mondo ricco e mondo povero, è anche ciò che caratterizza le nostre società tecnologicamente più evolute l'accesso alla rete è comunque riservato, grazie alle costose bollette delle connessioni, solo a fasce culturalmente ed economicamente più elevate, creando situazioni che confermamo il gap digitale tra chi ha (have) e chi non ha (have-not).
È possibile dunque riappropriarsi criticamente di una tecnologia che sembra incamminata sempre più alla esaltazione delle differenze e alla creazione di strumenti di controllo di massa?
Esiste la possibilità di un approccio etico al problema? L’open source, il free software sono risposte politiche oltreché alternative al pensiero unico che sovrasta questo mondo?
È possibile praticare comportamenti antagonisti al sistema dominante e alle logiche economiche e competitive che lo sottendono?
Di questo e altro vorremo discutere la sera del 23 GENNAIO 2004 nel nostro consueto appuntamento della memoria. L’occasione (il pretesto) è la presentazione di un prodotto editoriale particolare: il nostro nuovo sito internet realizzato con tecnologie open source. Contenuti e tecnologie che vorremo condividere con chiunque abbia intenzione e voglia di progettare il nuovo mondo possibile.
Parole chiave:
digital divide

Sociale.network
#spesemilitari #sondaggi
Italia: la maggioranza (57 per cento) si è dichiarata "in parte" o "fortemente" contraria all'aumento delle spese militari.
#Ucraina #UK
Il Regno Unito ha trasferito ulteriori missili da crociera #StormShadow all'#Ucraina, aumentando la capacità di attacco a lungo raggio contro obiettivi in profondità nella #Russia, ha riferito #Bloomberg il 3 novembre, citando fonti anonime.
https://kyivindependent.com/uk-supplies-ukraine-with-additional-storm-shadow-missiles-for-deep-strikes-into-russia-bloomberg-reports/
#Sudan
Ormai sono numerose le prove (riportate da ricerche, esperti ONU, da inchieste di media internazionali come Reuters, BBC, Associated Press, da ONG) che sottolineano con estrema chiarezza il sostegno diretto degli Emirati Arabi Uniti alle Rapid Support Forces (#RSF). Cioè alla milizia che sta devastando il Sudan con attacchi a civili, a infrastrutture di base, ai convogli di aiuti umanitari e che sta anche utilizzando la fame come arma di guerra.
https://retepacedisarmo.org/2025/rete-pace-disarmo-stop-armi-italiane-agli-emirati-arabi-basta-complicita-con-chi-alimenta-guerra-in-sudan/
"Aumentate i salari, non le #spesemilitari". A #Milano, un migliaio in piazza contro la #guerra
https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/11/05/salari-spese-militari-protesta-piazza-milano-guerra/8185144/
#cappellanimilitari
#4Novembre – Mons. Saba: “Scrigno prezioso che custodisce il generoso impegno di sacerdoti, religiosi e religiose” – Ordinariato Militare per l'Italia
https://www.ordinariatomilitare.it/2025/11/04/4-novembre-mons-saba-scrigno-prezioso-che-custodisce-il-generoso-impegno-di-sacerdoti-religiosi-e-religiose/
#cappellanimilitari
Pusillanime a chi?
L'opinione di don Renato Sacco
Commento all’intervento dell’ordinario militare sul #4novembre.
“Il cristiano non è un pusillanime, non indietreggia di fronte alle sfide della storia, non evade dalla condizione del proprio tempo indossando maschere artificiose”. Mi hanno molto colpito le parole del Vescovo ordinario Militare, riportate dal SIR, in occasione del 4 novembre. Leggi tutto in: https://www.mosaicodipace.it/index.php/rubriche-e-iniziative/rubriche/l-opinione-di/5475-pusillanime-a-chi
La radiotelevisione svizzera racconta con un po' più di libertà la realtà a #Pokrovsk. E la notevole distanza fra l'#Ucraina della #propaganda e quella drammatica di soldati intrappolati in una zona di morte.
#Ucraina #Pokrovsk
Kiev continua a mettere in rilievo la tenace resistenza delle sue truppe, ma ora ci sono pesanti timori che un eventuale ritiro dalle aree particolarmente sotto attacco possa rivelarsi già tardivo. Come avvenuto in passato in altre zone, con esito drammatico per i soldati.
https://www.rsi.ch/info/mondo/Si-complica-per-l%E2%80%99Ucraina-la-situazione-a-Pokrovsk-e-Kupyansk--3257138.html
#Ucraina #Russia
#Putin ha firmato una legge che prevede la possibilità di chiamare i cittadini riservisti volontari delle forze armate per partecipare a "esercitazioni speciali per proteggere le strutture critiche", che comprendono "infrastrutture energetiche e di trasporto", comprese #raffinerie di petrolio. Lo riportano le agenzie russe Tass e Interfax, secondo cui la norma "non prevede la loro coscrizione al servizio militare" e "non si parla di mobilitazione".
Tgcom24
Il Cremlino ha accusato Kiev di avere respinto la proposta russa di fare accedere #giornalisti stranieri alle aree di #Pokrovsk e #Kupyansk per nascondere "la difficile situazione" delle sue truppe in queste località, dove Mosca afferma che i soldati ucraini sono circondati. "L'interesse è molto grande - ha detto il portavoce, Dmitry #Peskov, citato dall'agenzia Interfax -. Sappiamo che un gran numero di giornalisti occidentali vorrebbe andarci".
Tgcom24
#Ucraina, #Bild: i russi hanno preso l'80% della città di #Pokrovsk
L'esercito ucraino avrebbe perso l'80% della città di Pokrovsk, secondo quanto rilevato dal quotidiano tedesco Bild dopo aver parlato con soldati e ufficiali ucraini al fronte. Il giornale tedesco ha rilevato oggi che un soldato di stanza vicino a Pokrovsk ha dichiarato che "la situazione è estremamente grave".
Tgcom24
Possiamo avere i dettagli di queste operazioni della #Russia?
L'infografica è stata pubblicata su Tgcom24 ed è frutto dell'agenzia WITHUB che così si presenta:
"WITHUB è un aggregatore di eccellenze al servizio della trasformazione e valorizzazione dei contenuti.
Questa capacità è garantita dalla combinazione unica di expertise nei seguenti ambiti: Giornalisti, Grafici, infografici, videografici, Data Jounalist,
Data Analyst".
Troppe domande su #Gaza, giornalista licenziato - Articolo21
https://www.articolo21.org/2025/11/troppe-domande-su-gaza-giornalista-licenziato/
Terzo step della procedura attivata per richiedere a #Facebook una revisione del proprio comportamento sul post #pacifista sul #4novembre
Secondo step della procedura attivata per richiedere a #Facebook una revisione del proprio comportamento sul post #pacifista sul #4novembre
Ed ecco la procedura attivata per richiedere a #Facebook una revisione del proprio comportamento sul post #pacifista sul #4novembre
Ecco come #Facebook reagisce alla pubblicazione di un post sul #4novembre