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Gli «inventori» delle idee collettive
FRANCO CARLINI

INCONTRI
Il marchio delle idee


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Intervento di Lucio Stanca di presentazione del summit mondiale delle
Nazioni Unite sulla Societa' dell' Informazione, Ginevra 10-12
dicembre 2003


:: NEWS DALL'ASSOCIAZIONE ::

Apertura sede ogni lunedì sera ore 21,00


:: CREDITS ::
10 gennaio 2004
Fonte: Associazione Culturale Telematica "Metro Olografix"
http://www.olografix.org - 08 dicembre 2003

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.: IN PRIMO PIANO :.
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Gli «inventori» delle idee collettive
Non si arrestano le cause legali contro lo scambio di musica nella rete.
Ma hanno soprattutto un effetto propagandistico e psicologico. Anche i discografici sanno che il mondo è cambiato. La questione dei diritti di proprietà intellettuale tuttavia va ben oltre le note musicali. Anzi è una chiave fondamentale per leggere tutta l'economia, dalle dispute sulle sementi tra Nord e Sud del mondo alla «questione cinese»
FRANCO CARLINI

La Riaa, l'associazione delle aziende musicali italiani, è di nuovo all'attacco: ha fatto partire un altro blocco di denunce contro singole persone che in rete scambiano intensamente file musicali, violando il copyright. Con le ultime 131 notifiche, che si aggiungono alle precedenti
649, il totale delle cause legali aperte si sta avvicinando al migliaio.
Un bel guadagno per gli avvocati, ma una goccia infinitesima nel grande mare dello scambio mondiale di musica con tecnologia P2P (da pari a pari), che può contare su decine di milioni di persone attive nello scambio in ogni istante del giorno, 24 ore su 24, 7 giorni su 7. Le cause legali procedono, ma hanno soprattutto un effetto propagandistico e psicologico: nessuno si illude di fermare in questo modo lo scambio di musica e tutti, anche i discografici, sanno che il mondo è già cambiato. La questione dei diritti di proprietà intellettuale tuttavia va ben oltre le note musicali, anche se proprio nella musica si sono sviluppati i conflitti più noti e più estesi, da quando il programma Napster per lo scambio dei files Mp3 venne lanciato 4 anni e mezzo fa, e sembra un secolo. Anzi è una chiave fondamentale per leggere tutta l'economia, dalle dispute sulle sementi tra Nord e Sud del mondo alla «questione cinese».

Dal software chiuso, semichiuso o aperto, al design di scarpe, divani e vestiti. Per non dire dei cibi territorialmente caratterizzati e protetti. Ognuno di questi settori finora ha pensato a se stesso come verticale e diverso dagli altri e certamente le specificità ci sono, ma emergono ormai con forza anche le somiglianze orizzontali. In ognuno di questi campi due fenomeni congiunti - la digitalizzazione e la globalizzazione - hanno già messo in discussione gli equilibri precedenti, con un tipico effetto di distruzione creativa. Il risultato è che là dove c'erano leader incontrastati e rapporti di forza apparentemente stabili, molto torna in discussione.

Si prenda ancora il caso della musica, che è davvero paradigmatico: la storia viene raccontata di solito come contrapposizione tra difensori di interessi legittimi (le case discografiche) e i pirati, professionali o ragazzini. Ma non appena si guardi il fenomeno più da vicino ci si rende
conto che tutti i soggetti in gioco nella filiera musicale, sono sospinti a rinegoziare i rapporti di forza e le rispettive quote di profitto.

Molti autori vedono nella rete la possibilità di ridiscutere i contratti con le case discografiche e alcuni pensano che sia possibile farne a meno del tutto; un sottoinsieme va addirittura teorizzando che il vero business musicale sia fatto di musica gratuita (per farsi un nome) mentre il guadagno si concentra solo nei concerti e nelle performance. I produttori di apparati di riproduzione digitale, a loro volta, non vedono di buon grado l'introduzione di «lucchetti digitali» per bloccare le copie perché ogni marchingegno di questo tipo (vengono chiamati sistemi per il digital rights management) scoraggia le vendite: è per questo che Sony (apparati) è in conflitto con Sony music.

La catena distributiva della musica, poi, è anch'essa in sofferenza e conflitto: per un verso appoggia alle case discografiche contro i «pirati», ma per un altro, invece, teme che le stesse case musicali si mettano davvero sulla strada di vendere loro la musica online, abolendo
definitivamente il supporto CD: che cosa sarà di loro, in questo caso? Le cose sono ancora più controverse nel campo della creatività pura, qual è il design di arredamento o di moda. In una recente sessione di «Porta a Porta», un Vittorio Sgarbi infine libero da schieramenti politici, ha ricordato a tutti che le copie delle opere d'arte (un quadro, una statuetta fenicia, un vaso greco) sono la migliore testimonianza che gli originali sono di valore. Dunque la copia è anche un omaggio all'autore, ma ovviamente è anche in rapporto al mercato: i falsari copieranno molto Van Gogh se hanno la percezione che si vendono bene (sia come copie esplicite e dichiarate che
come falsi). E del resto -possiamo aggiungere - questa sembra una regola generale: se un'idea non te la copia nessuno, allora probabilmente non vale molto.

Si può anche essere più drastici, ricordando che tutta la storia dell'umanità può essere vista come un gigantesco e ininterrotto processo di copia-copia, almeno dalle origini dell'agricoltura in poi. Si osserva cosa fa il vicino e si imitano le sue idee su come trattare i fagioli, attingendo a un patrimonio comune di saperi che fino a ieri era considerato un bene dell'umanità. Magari le si migliora anche e così civiltà e cultura avanzano. E a ben guardare tutte le leggi vigenti a protezione delle invenzioni (brevetti) e delle espressioni delle idee (il copyright) si ispirano a un principio di fondo: attribuire un monopolio limitato agli innovatori (di modo che essi siano incentivati a farlo), ma nello stesso tempo garantire che quelle idee prima o poi siano liberamente accessibili a tutti.

Nelle teorie più economiche più realistiche questo non viene fatto in base a un'idea morale, ma basandosi su un principio più banale: se il monopolio fosse totale ed eterno, ne soffrirebbe la stessa industria e l'innovazione risulterebbe troppo frenata.

Tutto ciò funzionava abbastanza bene fino all'altro ieri, quando il copyright si riferiva essenzialmente ai libri, e i brevetti industriali remuneravano adeguatamente gli inventori (di un ingranaggio, un marchingegno, un farmaco nuovo). Funziona molto meno, anzi non funziona più, quando la riproduzione è facile e veloce e contemporaneamente il valore aggiunto delle cose è sempre più immateriale. Proviamo a «decostruire» un divano o un tavolo d'autore o un abito. All'origine di tutto c'è un'idea di forma e di usabilità, creazione pura. Poi c'è un processo materiale di fabbricazione, sperabilmente con materiali di qualità e lavorazioni accurate. Infine sul tutto si sovrappone un logo.

Quello che è successo nei tempi più recenti è che all'hardware (il prodotto fisico) sia il venditore che l'acquirente attribuiscono un'importanza sempre minore. Si vende e si compra quell'idea e soprattutto si vende e si compra un logo sovrapposto al prodotto, magari esibito financo nelle mutande. Chi ha costruito il logo (Dolce e Gabbana o Calvin Klein che sia) ovviamente ha molto investito nella sua popolarizzazione; per diventare globale Prada ha dovuto correre la Coppa America di vela e questo gli permette di alzare il prezzo fino alle stelle dei suoi singoli prodotti, ma proprio perché essi sono ormai troppo svincolati dai processi materiali, questo successo mondiale diventa automaticamente un incentivo alle imitazioni (lecite) e alle contraffazioni (illecite). Per così dire giocano entrambi lo stesso gioco, i secondi facendo i parassiti illegali dei primi, ma sempre vendendo marchi invece che prodotti.

A ogni creativo certo piacerebbe che le sue idee non le imitasse nessuno, ma anche qui vale la pena di segnalare un'altra contraddizione oggettiva perché nessuno è creativo da solo, ma le sue pensate più geniale sono sempre figlie delle sue letture, della musica ascoltate, dei rapporti
sociali che ha intrattenuto eccetera. L'inventore solitario esiste solo nelle caricature di Newton sotto l'albero e nei fumetti di Archimede Pitagorico. Anche la moda di altissimo livello preleva (e trasforma) idee spesso circolanti per le strade e nelle abitudini giovanili e dunque spingere in maniera eccessiva la «proprietarizzazione» potrebbe persino rivelarsi controproducente.

http://www.ilmanifesto.it/Quotidiano-archivio/07-Dicembre-2003/art56.html

INCONTRI
Il marchio delle idee
Un approccio orizzontale ai temi della proprietà intellettuale, rivolto ai diretti protagonisti industriali, viene tentato martedì 9 dicembre a Milano. Nell'occasione viene lanciato un progetto web chiamato "Il marchio delle idee". Anna Masera de La Stampa e Franco Carlini intervisteranno in pubblico quelli del software (Umberto Paolucci, Microsoft ), della musica (Enzo Mazza della Fimi), del design (Carlo Guglielmi di FontanaArte) e del prodotto innovativo (Mario Moretti Polegato di Geox). Ma alla discussione saranno chiamati anche i prodotti enogastronomici (Stucchi Prinetti del consorzio Chianti Gallo Nero) e della comunicazione (Alberto Contri di McCann Group) e della politica (Federico Eichberg, Ministero delle Attività Produttive). Si aggiungono gli studiosi: Riccardo Pietrabissa e Francesco Trabucco (Politecnico di Milano), Carlo Maria Ubertazzi (presidente della International Intellectual Property Alliance).

L'incontro-dibattito si svolgerà presso la sede dell'Istituto Europeo del Design, via Sciesa 4, Milano, ore 10:30

http://www.ilmanifesto.it/Quotidiano-archivio/07-Dicembre-2003/art55.html

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.: TECNOLOGIA&INTERNET :.
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MYTUNES, IL GRIMALDELLO CHE SFIDA LA MELA
Ancora una volta Apple deve fare i conti con chi usa le sue tecnologie per scaricare musica illegalmente: il fronte si allarga anche sul difficile versante Windows.
di Nicola D'Agostino
http://www.mytech.it/mytech/internet/art006010050452.jsp

LO SPAM SI ALLEA CON I CLASSICI
Continua la lotta tecnologica tra posta spazzatura e soluzioni software per combatterla: compaiono brani di letteratura nei messaggi per ingannare anche i filtri più avanzati.
di Nicola D'Agostino
http://www.mytech.it/mytech/internet/art006010050473.jsp

- Il nuovo Napster somiglia a Frankenstein
http://www.mytech.it/mytech/internet/art006010050486.jsp
(retroscena inediti su Mp3.com, Napster, Pressplay...)
- Osservatorio musica
Le altre puntate della rubrica DO-RE-MI-FA-WEB
Una lente puntata sulle vicende che coinvolgono la musica on line: l'appuntamento quindicinale di MyTech con l'altra faccia della Rete, quella che suona. E che ascolta
http://www.mytech.it/mytech/ricerca/risultato_ricerca.jsp?ricerca=ricerca&pos=0&orderBy=data-DESC&corpo=DO-RE-MI-FA-WEB&titolopagina=%20-%20La+musica%3F+Arriva+dalla+Rete&sr_fonteprimaria=not+weekit&sr_idaziendase=6&periodo=200&memory=ndi Nicola Battista
5/12/2003

Kazaa contro Kazaa
News - Sharman Networks dimostra che si possono sparare frotte di avvocati per rimuovere pagine e link scomodi quando in ballo ci sono trademark e copyright. Più difficile usare Kazaa Lite, nuova vittima del DMCA e dell'ipocrisia
http://punto-informatico.it/p.asp?i=46212

Yahoo: nel 2004 la morte dello spam
Entro pochi mesi il portalone intende rendere disponibile sul canale open source una infrastruttura che vuole cambiare tutto nel modo in cui viene gestita la posta elettronica
http://punto-informatico.it/p.asp?i=46215

SCO obbligata a mostrare le prove
Il giudice del caso SCO-IBM obbliga l'azienda a mostrare le prove di quanto va affermando e, in particolare, il codice di Linux che violerebbe i suoi copyright. Il boss di SCO è tornato ad attaccare la GPL
http://punto-informatico.it/p.asp?i=46206

Un PC per metà degli italiani
Il 51,3 per cento possiede un personal computer. Sotto i 30 anni il 58,7 per cento naviga in internet. Solo il 4,1 per cento non sa cosa è internet o non è interessata a saperlo. Parlano i numeri del Censis
http://punto-informatico.it/p.asp?i=46214

Università e computer nei laboratori
Ne parla uno studente di Milano che si lamenta delle vecchie macchine disponibili su cui vengono, però, montati i pesanti software di ultima generazione. E si chiede che senso abbia
http://punto-informatico.it/p.asp?i=46218

Cina, un intero paese in rete
Alla fine di quest'anno si conteranno 78 milioni di cinesi tra gli utenti che nel mondo hanno accesso ad internet. E questo nonostante censure, arresti e condanne per chi pensa con la propria testa
http://punto-informatico.it/p.asp?i=46213

Google in bilico sulle parole chiave
Dopo la sentenza francese piovono richieste sul motore di ricerca che ora va in tribunale per chiedere se le inserzioni che lo rendono ricco sono pubblicità illegali
http://punto-informatico.it/p.asp?i=46216

Uniti nella lotta contro la privacy!
Dal Governo come dall'opposizione si levano voci favorevoli a un maggior controllo sulle comunicazioni. Avremo un Patrioct Act all'italiana?
http://www.zeusnews.it/index.php3?ar=stampa&cod=2673&numero=999

Mouse Identity
Elaborato un software in grado di capire chi sta utilizzando il computer mediante i soli spostamenti del mouse.
http://www.zeusnews.it/index.php3?ar=stampa&cod=2638&numero=999

Note di criminalità informatica
Viaggio attraverso la lesgislazione di settore, europea e non.
http://www.zeusnews.it/index.php3?ar=stampa&cod=2645&numero=999

I cybernauti non amano la politica?
Un'indagine mette in luce come nell'Internet italiana si parli poco di politica e di attualità.
http://www.zeusnews.it/index.php3?ar=stampa&cod=2632&numero=999

Pluralismo e informazione on line
Il panorama dell'informazione on line del nostro Paese vede pochi grandi gruppi dominare.
http://www.zeusnews.it/index.php3?ar=stampa&cod=2631&numero=999

Chiuso lo spammer della "nuova Internet"
E' stato chiuso il falso notiziario "Inforete", che in realtà portava a un sito sparadialer.
http://www.zeusnews.it/index.php3?ar=stampa&cod=2660&numero=999

Leggine per internet, problemi irrisolti
di Bernardo Parrella
Il Congresso USA vara leggi e iniziative per il mondo online: serviranno a qualcosa?
http://www.apogeonline.com/webzine/2003/12/03/13/200312031301

Google, dove vai?
di Paolo Attivissimo
Il motore di ricerca più celebre è a una svolta, insidiato dal proprio successo e dai concorrenti. Le sue prossime scelte etiche possono fare la differenza fra libertà e censura
http://www.apogeonline.com/webzine/2003/12/03/01/200312030101

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.: TEMI&APPROFONDIMENTI :.
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Il governo di Internet, i diritti umani e la riduzione del divario digitale per la crescita economica e sociale dei Paesi in Via di Sviluppo. Questi i punti centrali dellintervento che Lucio Stanca, ministro per lInnovazione le Tecnologie, ha tenuto oggi di fronte alle Commissioni Trasporti, Cultura ed Esteri della Camera dei Deputati riunite in seduta comune e, subito dopo, alla Commissione Affari Costituzionali del Senato per presentare il Summit mondiale delle Nazioni Unite sulla Societa' dell'Informazione, che si terra' a Ginevra dal 10 al 12 dicembre prossimo.

In particolare il Vertice, che vedra' la partecipazione di oltre 150 Paesi e di piu' di 6 mila delegati ed una sessantina di Capi di Stato o di Governo, dovra' stabilire principi e modalita' per realizzare una Societa' dell'Informazione aperta a tutti.

Tra le questioni ancora aperte il governo di Internet, vale a dire la ricerca di quale sia a livello mondiale il soggetto piu' appropriato per la gestione internazionale della Rete. Al momento, ha detto Stanca, si contrappongono due visioni: la prima, che vorrebbe il ruolo dei governi limitato alle sole politiche pubbliche per la tutela degli interessi collettivi, lasciando al mercato lorientamento delle risorse, e laltra che punta ad una regolamentazione piu' stringente e centralizzata.

Ribadendo la posizione italiana e dellUnione Europea Stanca ha sottolineato a tale proposito che se e' giusto che i Governi siano coinvolti per questioni che riguardano linteresse pubblico tuttavia non spetta ai Governi gestire e controllare Internet.

Altro punto nodale della tre giorni di discussione sara' la riaffermazione dei diritti umani come il diritto allo sviluppo e la liberta' di espressione, gia sanciti dalle Nazioni Unite come fondamenta della Societa' dell'Informazione: Al momento le posizioni sembrano discordanti, ha precisato Stanca, visto latteggiamento di alcuni Paesi che ancora cercano di proporre formulazioni restrittive che mettono in pericolo quei principi di liberta', espressione e comunicazione che sono alla base della nascita e dello sviluppo di Internet. La posizione dellUE
tuttavia e' chiara, visto che su questi principi per noi non e' possibile trattare, ha concluso il Ministro per lInnovazione e le Tecnologie.

Infine, sulle opportunita' che nascono dalle Tecnologie dellInformazione e della Comunicazione (ICT) per la crescita sociale ed economica dei Paesi in Via di Sviluppo, il ministro Stanca, ricordando il ruolo centrale del nostro Paese, ha detto che liniziativa italiana nellambito delle attivita' internazionali sulla Societa' dell'Informazione ha portato il Comitato Preparatorio del Vertice ad adottare diversi emendamenti che riaffermino il ruolo che le Tecnologie dellInformazione e della Comunicazione possono e devono avere come acceleratore di sviluppo e crescita economica, cioe' come strumento principe per il buon governo e la trasparenza nelle
Pubbliche Amministrazioni.

Per questo, ha detto Stanca, i Paesi lavoreranno insieme per trovare le azioni e le politiche per realizzare lambiente fertile a cogliere pienamente i benefici della Societa'   dellInformazione, un ambiente - ha sottolineato il ministro - dove sia facilitato il passaggio da un divario digitale ad una opportunita' digitale. La nostra intenzione - ha concluso Stanca - e' pervenire ad una visione condivisa in modo che tutti i Paesi, sviluppati e non, possano trarre il massimo vantaggio dalla diffusione delle tecnologie digitali.

Roma, 2 dicembre 2003

A cura dell'Ufficio Stampa
del Ministro per l'Innovazione e le Tecnologie

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.: NEWS DALL'ASSOCIAZIONE :.
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Ogni lunedì sera la sede dell'associazione resterà aperta dalle ore 21,00 per incontrarsi, conoscersi, discutere, smanettare. Per chi vuole passare un po' di tempo con noi, l'appuntamento è in via Nazionale Adriatica Nord, 92 - Pescara
Riferimenti utili alla pagina
http://metro.olografix.org/sede.html

Associazione Culturale Telematica
"Metro Olografix"
http://www.olografix.org
info@olografix.org

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.: CREDITS :.
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a cura di Loris "snail" D'Emilio
http://www.olografix.org/loris/

Hanno collaborato a questo numero:
Nicola "nezmar" D'Agostino
http://www.olografix.org/nezmar
Nicola "djbatman" Battista
http://www.olografix.org/djbatman
Alessio "isazi" Sclocco
http://www.olografix.org/isazi

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