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10 gennaio 2004
Fonte: Associazione Culturale Telematica "Metro Olografix"
http://www.olografix.org - 20 ottobre 2003

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.: IN PRIMO PIANO :.
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Requiem per un circuito
Più di 150 milioni di computer sono dismessi ogni anno nel mondo. Sono pieni di materiali inquinanti, ma è difficile riciclarli, anche se l'Ue ha già varato leggi. Ma per ora discariche, cassonetti e inceneritori sono gli unici cimiteri per memorie al silicio defunte, che portano
ancora impresse le tracce della nostra vita intima
MARCO D'ERAMO

Nel mio studio giacciono i corpi di due computer, uno sta lì da cinque anni e uno da pochi mesi. M'ingombrano la stanza, ma non so cosa farci, mi ripugna l'idea di buttarli nel cassonetto. Non sono l'unico a pormi questo problema. L'anno scorso sono stati dismessi più di 20 milioni di Pc ed è stato calcolato che tra il 2001 e il 2007, oltre un miliardo di computer sarà divenuto obsoleto nel mondo (500 milioni nei soli Stati uniti). Una cifra pazzesca. Come numeri, stiamo ai livelli dei cimiteri di auto, con l'aggravante che il mercato dell'usato è molto ridotto per i Pc: si tratta di un prodotto troppo personalizzato, ci si sente a disagio nel lavorare con un computer che è appartenuto a lungo a un altro. Capita di ritrovarvi anche vecchi files, e di essere indiscreti. Come disporre di quest'immane montagna di vecchi silicati? Sul tema regna
l'ignoranza più totale. Basta chiedere in giro quando se ne ha bisogno. Certo, alcuni Pc faranno la fine che una volta toccava ai vestiti smessi: saranno «regalati ai poveri» (o alle scuole, o alle biblioteche ambulanti e ai centri sociali). Ma la maggior parte rischia il cassonetto, la
discarica, l'inceneritore comunale. Con la minaccia di un inquinamento senza precedenti: un Pc nasconde un sacco di materie tossiche (in primo luogo il piombo), tutte di difficile smaltimento e molte potenzialmente generatrici di diossine.

E la montagna dei rifiuti spazzatura cresce a un ritmo sempre più accelerato. Il problema dei rifiuti elettronici è reso più acuto dal progresso tecnologico: più rapido è l'aumento di potenza e prestazioni di un computer, maggiore la massa d'immondizia cibernetica. Nel 1994 la Ram di un buon Pc era di 32 Mb e l'hard disk di 256 Mb. Oggi un portatile medio ha una RAM di 512 Mb e un hard disk da 40 GB: tutto l'hard disk di allora non basterebbe a contenere i vari Windows, Photoshop, Adobe, Netscape, Winzip, ecc. che corredano un computer attuale. Ormai i nuovi
software e le nuove applicazioni grafiche (fotografiche, di Dvd) richiedono macchine sempre più potenti e veloci, così che un computer dura ormai raramente più di tre anni, spesso molto meno. Poi intervengono innovazioni particolari, per esempio gli schermi ultrapiatti che mandano al macero centinaia di milioni di monitor tradizionali, con gravi problemi ecologici, come vedremo. Oppure i masterizzatori che rendono obsoleti computer, anche potenti e aggiornati, che però sono privi di quest'accessorio (che tra l'altro rende obsoleti i floppy disk e gli appositi contenitori). O le schede di rete per l'accesso all'Adsl, di cui i portatili di appena tre anni fa erano privi.

Insomma l'industria dei computer ha trovato il modo di farci cambiare giocattolo e macchina da scrivere una volta ogni due-tre anni. Alcuni Pc restano nelle cantine, nei magazzini, nelle case di campagna. Altri nto ingombrante che i governi hanno cominciato a muoversi.

Già dal 1998 c'è un memorandum dell'Unione europea sul riciclaggio dei computer e, più generalmente, dei rifiuti elettrici ed elettronici (Weee: Waste of Electrical and Electronic Equipment), con l'obiettivo di responsabilizzare produttori, consumatori e distributori: «Il flusso di rifiuto elettrico ed elettronico è uno di quelli che crescono più rapidamente nell'Unione europea, costituendo oggi il 4% dei rifiuti municipali, con un aumento del 16-28% ogni cinque anni, tre volte più rapidamente della crescita media dei rifiuti municipali. Per di più, è una delle maggiori fonti conosciute di metalli pesanti di inquinanti organici nei rifiuti municipali». Nell'ottobre del 2002 il Consiglio d'Europa e l'europarlamento hanno concluso un accordo in base al quale, dal 31 dicembre 2006 le case produttrici avranno l'obbligo di riciclare
frigoriferi, lavatrici, tv, computer, così come hi-fi, phon, forni a microonde e altri elettrodomestici: ogni singolo produttore dovrà farsi carico dei costi per lo smaltimento dei rifiuti degli apparecchi elettrici di propria produzione. Dal primo luglio 2006 è inoltre previsto il divieto dell'utilizzo per la produzione di quattro metalli pesanti e pericolosi: piombo, mercurio, cadmio e cromo esavalente. Un altro obiettivo della direttiva è che ogni singolo nucleo familiare ricicli almeno 4 kg di Weee all'anno (la commissione aveva proposto 6
kg): si calcola che attualmente ogni famiglia europea produca una media di 14 chili l'anno di scarti Weee, e attualmente il 90% viene sotterrato o incenerito senza nessuna precauzione.

Una legge simile è in vigore in Giappone dall'inizio del 2001. Sotto l'amministrazione Clinton, le agenzie federali Usa guardavano con molta attenzione all'iter legislativo in Europa e in Giappone: nell'era Bush jr. la vigilanza si è molto allentata, ma il governo Usa ha introdotto l'anno scorso una legge che impone una tassa di 10 dollari per ogni Pc, portatile o monitor venduto sul territorio nazionale. Il denaro incassato con questa tassa è destinato alla costruzione di centri di raccolta, smaltimento e riciclaggio dei rifiuti informatici.

In effetti, per smaltire meglio è necessario agire ai due capi della catena: dal lato terminale avere efficienti infrastrutture di smistamento e riciclaggio, ma a monte costruire computer meno tossici e più facilmente riciclabili: molte ditte hanno già eliminato l'uso di colle tenaci e hanno sostituito viti, dadi e bulloni con pezzi a incastro; ridotto il numero di plastiche usate; e, soprattutto, hanno apposto a ognuna di esse un codice in modo da facilitarne lo smistamento.

Molte aziende americane specializzate in riciclaggio vendono i computer vecchi ai mercati minori, come Sud America ed estremo oriente (Giappone escluso). Così Hewlett-Packard ricicla 20.000 tonnellate di equipaggiamento elettronico all'anno e dispone di un proprio centro di riciclaggio. Ibm ha introdotto un servizio che consente ai clienti singoli o alle piccole imprese di mandare i propri computer a un centro di riciclaggio: la pubblicità dice che «per 29,95 dollari i clienti
possono spedire ogni modello o tipo di computer via Ups a un centro di riciclaggio».

Questa pubblicità punta il dito su una della piaghe che rendono poco economico il riciclaggio: il costo del trasporto verso appositi centri. C'è poi la difficoltà di smistare tutti i singoli elementi. Le componenti dei calcolatori sono cambiate nel corso degli anni, ma un Pc attuale è
fatto all'incirca di 40% di acciaio, 30-40% di plastica, 10% altri metalli (rame, oro, argento, cadmio, platino, tantalio). Il monitor aggiunge vetro e piombo. Le compagnie di riciclaggio devono innanzitutto smistare - a mano o con mezzi meccanici. I rottami di acciaio sono spediti alle fonderie per essere usati nelle auto, nei tondini da costruzione, ecc. Con l'alluminio si possono produrre lattine e lamine. I metalli pregiati vengono rivenduti ai dentisti, gioiellieri, e di nuovo ai costruttori di chip elettronici. Il rame riestratto può essere usato nei fili, nei cavi e negli stessi circuiti di nuovi computer. Il piombo riciclato finisce nelle batterie delle auto e nei film.

Plastica e vetro sono più difficili: il vetro piombato usato nei monitors non può essere riciclato, così è macinato e usato come abrasivo industriale o per fare asfalto. Il vetro senza piombo può venire invece triturato ed essere usato di nuovo come vetro. La plastica è ancora
peggiore. Quelle vecchie contenevano vernici e metalli contaminanti.
Ma non trovano molti sbocchi neanche le plastiche dei nuovi computer, che possono essere separate in flussi omogenei. Il punto nevralgico è il volume: per rendere vivibile il riciclaggio dei polimeri, dicono alla compagnia Mba Polymers, «dovremmo raccogliere 4 mila tonnellate di plastica l'anno», con una quantità minore il riciclaggio è in perdita. Ma oltre questa soglia, ci sono ampie possibilità di recupero. Per esempio, è stata prodotta una work-station le cui otto parti più importanti sono fatte al 100% di plastica riciclata e il cui involucro è fatto al 25% di plastica riciclata, anche da vecchi computer. I tubi catodici dei monitor dei computer pongono naturalmente gli stessi identici, drammatici problemi dei tubi catodici delle tv.

Ma al di là degli aspetti materiali e degli ostacoli economici, c'è tutto un versante psicologico nella «morte dei computer». Perché un frigorifero, una lavatrice, un televisore, una volta buttati, sono solo un pezzo di metallo e di plastica. E' facile immaginarli come le montagne arrugginite dei cimiteri di auto. Invece, nei circuiti integrati di un computer defunto sono ancora impresse le tracce più intime della nostra vita, confessioni d'amore, diari personali, scambi epistolari, appunti e note fuggitive che nelle configurazioni atomiche del silicio ancora giacciono lì (e che delle ditte specializzate sono d'altronde in grado di riesumare e riportare alla vita anche quando il computer è stato schiacciato da un tir). Per una specie, come la nostra, così incline ad antropomorfizzare qualunque entità, dagli dei ai gatti ai profili delle nuvole, umanizzare un computer è perciò una tentazione ancora più irresistibile, come ha espresso magnificamente Philip Dick quando si chiede: «Ma gli androidi sognano pecore elettriche?», che è
il titolo del racconto da cui fu tratto il film Blade Runner. Perciò è lecito lasciarsi andare a fantasticare di cimiteri cibernetici e chiedersi dove mai riposano i computer quando i miliardi di byte dei loro hard disks sono ormai inerti e la Ram giace inanimata, non più percorsa da frequenze di megaherz.

PS. Guardo cosa viene buttato nei cassonetti per la raccolta differenziata sotto casa mia, e mi sento tutto matto: qui non si riesce a separare la carta dalle bottiglie e io mi pongo il problema del riciclaggio dei computer! Ricordo che il presidente dell'Ama di una città italiana con più di un milione di abitanti ammise con me al microfono di Rai 3 che sì, è vero, i prodotti della raccolta differenziata in Italia vengono spesso rimessi insieme e portati alla rinfusa all'inceneritore (quando non vengono spediti in Germania in lunghi treni). È l'ecologia all'italiana: i cassonetti per la raccolta differenziata sono sì disposti sulle strade, ma poi tutto finisce in discarica, spesso abusiva.

http://www.ilmanifesto.it/Quotidiano-archivio/14-Ottobre-2003/art104.html

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.: TECNOLOGIA&INTERNET :.
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DISCOTECA DA TASCA
Spaziosi (fino a 40 GByte), democratici (c'è anche la versione per Windows), eleganti (design che vince non si cambia), versatili (sei formati compatibili), costosi (ahi). Ma i nuovi iPod non servono solo per ascoltare musica
di Nicola D'Agostino
http://www.mytech.it/mytech/computer/art006010049831.jsp
Fotogallery correlata
http://www.mytech.it/mytech/photogallery/art006010049812.jsp

Sogni infranti
Vivendi Universal cede EMusic
È stato uno dei primi siti a vendere file Mp3 e il primo al mondo a lanciare un servizio di "subscription" in regola con le norme sul diritto d'autore: a 5 anni dalla fondazione, EMusic.com passa (ancora) di mano
di Nicola Battista, MyTech 10/10/2003
http://www.mytech.it/mytech/internet/art006010049775.jsp

PERCHE' LINUX
Non per soldi (Dio ce ne scampi). Etica? Non ne parliamo. Allora, perchè passare al pinguino? La parola ai lettori. [Pubblicato su www.zeusnews.it il 14-10-2003]
di Michele Bottari
http://www.zeusnews.it/news.php?cod=2433

ETTH, L'ALTERNATIVA FINLANDESE ALL'ADSL
Teleste lancia un nuovo servizio che sfrutta le reti esistenti con pochissime modifiche, e che non necessita di nuove e costose infrastrutture.
[Pubblicato su www.zeusnews.it il 15-10-2003]
di Pier Luigi Tolardo
http://www.zeusnews.it/news.php?cod=2437

IL GOVERNO RUSSO SCEGLIE LINUX
Aperto a Mosca un "Centro di Competenza" Linux: di cosa si tratta?
[Pubblicato su www.zeusnews.it il 15-10-2003]
di Pier Luigi Tolardo
http://www.zeusnews.it/news.php?cod=2435

SARA' UN SUCCESSO LA TV SUL CELLULARE?
Gratis fino a dicembre la Tv sui display "francobollo"; vediamo insieme perplessità e dubbi di questo servizio.
[Pubblicato su www.zeusnews.it il 13-10-2003]
di Pier Luigi Tolardo
http://www.zeusnews.it/news.php?cod=2432

COSA E' LA NET ART
Appuntamento domenica 26 ottobre a Venezia per una conferenza-evento che cercherà di dare delle risposte.
[Pubblicato su www.zeusnews.it il 13-10-2003]
di Pier Luigi Tolardo
http://www.zeusnews.it/news.php?cod=2428

P2P, RIAA SPARA MA SBAGLIA MIRA
Emerge tra i 261 denunciati l'ennesimo caso di un denunciato del tutto estraneo al file sharing che gli viene attribuito. Ma nelle stesse ore gli avvocati delle major intimano ad un provider di dar loro 93 nomi da perseguire
URL: http://punto-informatico.it/pi.asp?i=45610

MANDRAKE LINUX 9.2 A TUTTO DESKTOP
In occasione del quinto anniversario dalla nascita della propria distribuzione di Linux, MandrakeSoft rilascia l'attesa versione 9.2. Per la prima volta anche in edizione speciale per utenti consumer
URL: http://punto-informatico.it/pi.asp?i=45603

MOZILLA 1.5 E' QUI
Mozilla Foundation ha rilasciato versioni aggiornate della suite di applicativi per Internet. Tra questi Mozilla 1.5, suo fratellino Firebird e il neo arrivato Thunderbird. Il primo passo di una
rivoluzione
URL: http://punto-informatico.it/pi.asp?i=45605

SIGILLATA UNA CREPA IN HOTMAIL
Microsoft ha rivelato di aver corretto una vulnerabilita' di sicurezza in Hotmail che avrebbe potuto mettere a rischio i dati personali dei propri utenti
URL: http://punto-informatico.it/pi.asp?i=45606

WI-FI, SCOLLEGATA L'ISOLA DI NIUE
Una decisione dal retrogusto agrodolce quella del locale ministero delle TLC, capace di interrompere d'autorita' un servizio utile a tanti, compresi i turisti in yacht
URL: http://punto-informatico.it/pi.asp?i=45579

WI-FI SUI TRENI VELOCI FRANCESI
I bolidi che sfrecciano a trecento chilometri l'ora nelle campagne francesi consentiranno ai passeggeri di accedere a banda larga ad internet con l'uso di uno speciale kit
URL: http://punto-informatico.it/pi.asp?i=45593

BANDA LARGA, IL TAR SCONFESSA L'AUTHORITY
Il TAR del Lazio da' ragione ai provider di AIIP e annulla la delibera che aveva consentito a Telecom di commercializzare servizi broad band su HDSL e SDH. Ci sono voluti due anni, vitali per definire il mercato
URL: http://punto-informatico.it/pi.asp?i=45591

SUSE NELLE SCUOLE ITALIANE?
Il distributore tedesco di Linux vara un programma education per arrivare sul mercato scolastico, puntando su prezzi piu' bassi delle piattaforme proprietarie
URL: http://punto-informatico.it/pi.asp?i=45588

INTERNET, NULLA PIU' DELL'EMAIL
Lo dicono i numeri di VeriSign, secondo cui grazie a spam e virus il traffico internet dovuto alla posta elettronica cresce molto piu' velocemente di tutto il resto messo assieme
URL: http://punto-informatico.it/pi.asp?i=45574

ISRAELE CONGELA LE LICENZE MICROSOFT
Decisione senza precedenti quella del Governo israeliano che, a corto di fondi, ricorre alla sospensione dei contratti di licenza per non passare a Office 2003
URL: http://punto-informatico.it/pi.asp?i=45595

DENUNCIA CONTRO IL WI-FI: FA MALE
Negli USA lo sostengono genitori e figli che accusano una scuola di essersi dotata di un sistema di connettivita' wireless destinato a friggere gli alunni
URL: http://punto-informatico.it/pi.asp?i=45569

TERRORISMO, QUATTRO SITI NELLA LISTA NERA
Lo ha deciso il Dipartimento di Stato che per la prima volta inserisce alcuni indirizzi internet nella lista delle organizzazioni che sostengono il terrorismo internazionale
URL: http://punto-informatico.it/pi.asp?i=45580

LO SPAMMING, UN REATO PENALE
di Valentina Frediani (ConsulenteLegaleInformatico.it)
Tra poche settimane il nuovo Codice di protezione dei dati personali rendera' la vita assai piu' difficile a chi spamma. Ecco cosa cambia e quali sono le tutele per l'utente
URL: http://punto-informatico.it/pi.asp?i=45573

ITALIA 2003, I VIDEOGIOCHI FANNO PAURA
ATARI propone un decalogo del buon senso ma il Moige chiede il bollino rosso per i giochi considerati pericolosi e Bonatesta rilancia: i genitori non bastano. Si parla di game sessualmente inadatti
URL: http://punto-informatico.it/pi.asp?i=45577

OPENOFFICE 1.1
E' disponibile per lo scaricamento la nuova versione 1.1 di OpenOffice.org (per ora in inglese, tra poco anche in italiano), il sostituto libero e gratuito di Microsoft Office. A differenza delle pesanti versioni precedenti, questa finalmente funziona; come le versioni precedenti, è disponibile sia per Windows, sia per Linux. E' compatibile con lo StarOffice di Sun, il pacchetto a pagamento che è a disposizione gratuita di tutte le scuole italiane. Legge e scrive anche benino i formati di Microsoft Office.Se vi interessa la recensione completa, con i pro e i contro di questo nuovo pacchetto, la trovate qui:
http://www.apogeonline.com/webzine/2003/10/08/01/200310080101
(C) 2003 by Paolo Attivissimo (www.attivissimo.net).

Ottobre, andiamo, è tempo di patchare

Se usate Internet Explorer o comunque l'avete installato nel vostro computer, cosa pressoché inevitabile se usate Windows, è di nuovo tempo di scaricare e installare al più presto un aggiornamento di sicurezza. C'è infatti in Internet Explorer una falla, descritta in dettaglio (in inglese) qui: http://vil.nai.com/vil/content/v_100719.htm e in dettaglio ancora maggiore (sempre in inglese) qui: http://www.ntbugtraq.com/default.asp?pid=36&sid=1&A2=ind0310&L=ntbugtraq&F=P&S=&P=2169
che consente di farvi credere ad esempio di star visitando Google quando in realtà state visitando un sito pirata e quindi state affidando al pirata eventuali password e dati personali che immettete nella pagina che compare.
Per infettarsi, è sufficiente che un utente Internet Explorer visiti una pagina Web appositamente confezionata o visualizzi con Internet Explorer un e-mail o messaggio di newsgroup. La falla è già utilizzata da almeno due "virus" (più propriamente "trojan", dato che non si autoreplicano),
denominati QHosts-1 e Backdoor AZV; quest'ultimo è descritto presso http://vil.nai.com/vil/content/v_100723.htm

Fra i vari sintomi d'infezione c'è la creazione di un file "hosts" che redirige nomi di siti molto noti (ad esempio google.com, altavista.com) all'indirizzo IP del pirata, 207.44.220.30 (che al momento in cui scrivo è irraggiungibile). Il secondo trojan tenta di connettersi a hackarmy.tk. Fra le "esche" usate per infettare le vittime, un'icona di un busto femminile in reggiseno e le parole "Christina Aguilera" nel nome di un falso salvaschermo.
Lo scopo di questi trojan, a quanto pare, non è causare danni al vostro computer, ma usarlo come trampolino per attacchi informatici, di cui sembrerete voi il colpevole. La segnalazione proviene da The Inquirer: http://www.theinquirer.net/?article=11929

Aggiornate pertanto il vostro antivirus e scaricate e installate la patch di correzione di Internet Explorer, disponibile presso Microsoft: http://www.microsoft.com/security/security_bulletins/ms03-040.asp

E' interessante notare che questa falla era stata già "corretta", in teoria, da una patch precedente (la MS03-032), che però in realtà si è dimostrata inefficace, come dichiarato presso Network Associates: http://vil.nai.com/vil/content/v_100719.htm
Come consueto, questa falla affligge soltanto gli utenti Windows. Un altro passo avanti lungo la strada del "trustworthy computing", l'informatica di cui fidarsi. Come no.

A proposito, ho aggiornato la Galleria dei Wincrash con le perle più spettacolari inviate dai lettori: http://www.attivissimo.net/security/wincrashes/galleria_crash3.htm

(C) 2003 by Paolo Attivissimo (www.attivissimo.net).

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MILANO
Una ricarica di creatività sociale. Nasce Reload
Non è un centro sociale né una casa occupata, ma un laboratorio di navigazione web. Resisterà?
GIORGIO SALVETTI

Alla conquista dello spazio, virtuale e reale. E' il progetto Reload, una fucina di idee per sperimentare la libertà di usare le nuove tecnologie al servizio della creatività e delle esigenze di chi vive in città. Non è un sogno, da tempo questo è l'obiettivo di alcuni ragazzi
che «ragionano» sui computer sempre accesi delle realtà più in movimento di Milano. Per rendere davvero accessibili a tutti le nuove vie dei cybernauti, i ragazzi hanno deciso di occupare uno spazio vero e proprio, quattro mura dove allestire un laboratorio pubblico con pc e connessioni
gratuite. Ci hanno provato una prima volta due settimane fa, ma sono stati sgomberati quasi subito. I «reloadiani» però non si sono arresi e domenica hanno replicato, prendendosi un locale con tre vetrine di proprietà del comune, abbandonato da 15 anni. Ma che fanno questi mediattivisti? Se non lo sapete ecco un buon motivo per fare un salto in via Confalonieri. Non siete di Milano? Nessun problema, tutte le informazioni possibili le trovate sul sito reload.realityhacking.org. Se invece vivete a pochi passi da Reload, nel quartiere Isola, allora
presto potrete connettervi wireless, un modo per entrare in internet senza bisogno di cavi, liberi dalle linee telefoniche e soprattutto da chi le gestisce. Vi basterà avere una scheda e il vostro computer per entrare in una «comunità senza rete». Se invece per voi avere il computer è un lusso, potrete usare gratuitamente i pc. Ma non aspettatevi di trovarvi davanti alla solita noiosa schermata di windows, perché qui nessuno sopporta il lavaggio del cervello di Microsoft; si usa solo Linux, il sistema operativo sviluppato con il contributo di migliaia di programmatori indipendenti. E se non ci capite niente, allora potete partecipare a workshop e corsi gratuiti autogestiti. «Non bisogna essere maghi», a Reload dicono che per non sentirsi vittime della tecnologia e di chi la controlla bisogna conoscerla e condividere ciò che si è imparato
scoprendo nuovi spazi per esprimersi senza chiedere il permesso. Per esempio, si può fare una trasmissione alla radio che già trasmette online (radio.uk1.indyme- dia.org:8100/reload2).

Libera tecnologia in libero spazio, è questa la chiave politica del progetto Reload. Non è un centro sociale, non è una casa occupata, è «solo» un laboratorio per potersi esprimere. Per i ragazzi della città «creativa» per eccellenza questo è un istinto ipertecnologico destinato
a scontrarsi con l'ottusità della giunta di Albertini. Reload da oggi è attivo, i computer sono già accesi e accessibili: ma da un momento all'altro rischia di essere nuovamente sgomberato.

http://www.ilmanifesto.it/Quotidiano-archivio/16-Ottobre-2003/art63.html

... Chip&Salsa Il Manifesto domenica 19 ottobre ...

Povera Rete, così piena di spazzatura
Spamming e truffatori, incompetenti e semplici «maleducati», stanno avvelenando la Rete. L'irruzione della logica commerciale mina alla radice ogni tentativo di costruire una «comunità consapevole e autoregolata». E i governi democratici», quando decidono di intervenire, lo fanno
attaccando gli ultimi bastioni difensivi della privacy, inseguendo il sogno carcerario del controllo totale. In nome della vostra «sicurezza», naturalmente
FRANCO CARLINI
http://www.ilmanifesto.it/oggi/art56.html
http://www.ilmanifesto.it/Quotidiano-archivio/19-Ottobre-2003/art56.html

CD-DVD
Com'è bella sicurezza che si fugge tuttavia
L'impossibile mito della «protezione» software. Intervista a John Halderman
GABRIELE DE PALMA
http://www.ilmanifesto.it/oggi/art59.html
http://www.ilmanifesto.it/Quotidiano-archivio/19-Ottobre-2003/art59.html

Farmaci quasi «semiliberi», musica sempre più blindata
http://www.ilmanifesto.it/oggi/art58.html
http://www.ilmanifesto.it/Quotidiano-archivio/19-Ottobre-2003/art58.html

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.: DALLA RETE A(LLA) CARTA E RITORNO :.
di Marco Trotta matro@bbs.olografix.org
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Il 29 Ottobre in tutta Italia sarà il "Linux Day". L'iniziativa, giunta alla terza edizione, è promossa dall'Italian Linux Society insieme ai Linux User Group (i "club" di utenti linux sul territorio - LUG) con l'intento di " avvicinare i “non addetti” al mondo di GNU/Linux e in generale al Software Libero". Sulle pagine del sito http://linuxday.linux.it c'è il programma dettagliato di tutti gli eventi sparsi per l'italia che vanno dalle conferenze ai seminari, dai worshop agli installation party. Quest'ultime sono vere e proprie feste dove portare il proprio computer per condividere programmi o installare, con l'aiuto di gente preparata, software libero e liberarsi di quello Microsoft, per esempio. Tra i tanti appuntamenti,da segnalare quello di
Milano (http://milano.linux.it) con seminari e dibattiti sull'utilizzo di software libero nella scuola e nella pubblica istruzione. A Firenze, invece, si sta preparando "Smanettoni senza frontiere", sui temi dell'utilizzo del software open-source nei paesi in via di sviluppo, del riciclaggio di tecnologia di smessa e del superamento del divario digitale (http://www.firenze.linux.it)
Per rimanere in tema: Il CIES organizzerà a Roma, dal 27 al 29 Ottobre, presso la propria sede (via delle Carine 4, M Colosseo) un corso rivolto a giornalisti e pubblicisti sui temi del World Summit of Information Society a Ginevra dal 10 al 12 Dicembre. Ci si può iscrivere entro il 18 Ottobre (tel.0677264622 - corso gratuito, vitto e alloggio garantiti). I temi affrontati: divario digitale e tecnologie per lo sviluppo, libertà d'informazione, software libero come strumento per la creazione di nuovi modelli di economia e relazione (http://www.cies.it).

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.: NEWS DALL'ASSOCIAZIONE :.
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Ogni lunedì sera la sede dell'associazione resterà aperta dalle ore 21,00
per incontrarsi, conoscersi, discutere, smanettare.
Per chi vuole passare un po' di tempo con noi, l'appuntamento è in
via Nazionale Adriatica Nord, 92 - Pescara
Riferimenti utili alla pagina
http://metro.olografix.org/sede.html

Associazione Culturale Telematica
"Metro Olografix"
http://www.olografix.org
info@olografix.org

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.: CREDITS :.
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a cura di Loris "snail" D'Emilio
http://www.olografix.org/loris/

Hanno collaborato a questo numero:
Nicola "nezmar" D'Agostino
http://www.olografix.org/nezmar
Nicola "djbatman" Battista
http://www.olografix.org/djbatman
Alessio "isazi" Sclocco
http://www.olografix.org/isazi
Barbara
http://www.olografix.org/barbara
Marco Trotta
matro@bbs.olografix.org

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    Per avere ulteriori informazioni, e per gestire la tua iscrizione, http://lists.olografix.org/cgi-bin/mailman/listinfo/newsletter Per consultare i numeri arretrati della newsletter leggi: http://newsletter.olografix.org/

    Newsletter n. 10

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    ARTURO DI CORINTO

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    15 marzo 2004 - Loris D'Emilio
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    FRANCO CARLINI

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    9 marzo 2004 - Loris D'Emilio
  • CyberCultura

    Newsletter n.08

    IN PRIMO PIANO
    Per la biblioteca ci vuole il ticket
    Emanuela di Pasqua

    Diritto d'autore, la battaglia delle biblioteche

    RUBRICHE
    ... PERSI NELLA RETE ... di Nicola "nezmar" D'Agostino
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    TEMI E APPROFONDIMENTI
    Il futuro nei conflitti del presente, un'intervista a Bruce Sterling
    La filibusta del monopolio
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    1 marzo 2004 - Loris D'Emilio
  • CyberCultura

    Newsletter n. 07

    :: IN PRIMO PIANO
    Quel pasticciaccio che si chiamerà Iit
    FRANCO CARLINI

    :: RUBRICHE
    ... VOCI DALL'UNDERGROUND ... di Stefano "neuro" Chiccarelli
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    Red Hat sarà il prossimo gigante del software?
    di Salvatore Romagnolo

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    Rassegna della settimana da PuntoInformatico, ZeusNews, Mytech
    23 febbraio 2004 - Loris D'Emilio
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