Linux è IBM Linux anche in Russia

Il gigante informatico americano stringe un accordo a tutto campo con il ministero russo all'Informatizzazione, che stende tappeti rossi per accogliere i pinguini dell'azienda
14 ottobre 2003
Punto Informatico

Roma - I clienti IBM russi, moscoviti in particolare, potranno sfruttare una partnership del ministero alle Comunicazioni e all'Informatizzazione con la stessa IBM per dare vita ad un "Centro di competenza Linux".

Aziende, università ma anche pubblica amministrazione potranno rivolgersi al Centro per ottimizzare l'uso dei sistemi Linux realizzati da IBM. Le competenze del Centro saranno anche implementate dall'Università Tecnica di Comunicazioni di Mosca che intende partecipare proponendo proprie soluzioni.

Da quanto reso noto dalla stessa IBM in una nota, il Centro verrà collegato agli altri Centri simili di IBM nel mondo e opererà su un vasto fronte: consentirà ai clienti e ai business partner IBM di testare i prodotti e di verificarne le funzionalità nei diversi ambienti operativi, spingerà per lo sviluppo di applicazioni specializzate, offrirà supporto, consulenza, formazione e certificazione di prodotti e soluzioni open source.

"Le risorse IBM messe a disposizione nel Centro di Competenza Linux di Mosca - si legge nella nota - includono una serie di prodotti IBM TotalStorage che girano su Linux; i sistemi basati su Intel eServer xSeries, cluster Linux di potenza elevata, e i mainframe eServer zSeries, e anche software IBM (WebSphere, DB2, Lotus, Tivoli e Rational) per integrazione e gestione database, per collaborazione e sicurezza".

Il fatto che sia IBM a tirare le fila del Centro non sembra preoccupare i russi. Andrei Korotkov, viceministro all'Informatizzazione, ha infatti dichiarato che con questa iniziativa si apriranno spazi di sviluppo anche per le ditte locali. "Questo centro - ha spiegato - aiuterà a creare un ecosistema Linux che permetterà alle imprese russe di espandersi più velocemente nei mercati mondiali".

Dopo gli accordi con il governo britannico e quello brasiliano annunciati nelle scorse ore, anche l'intesa con il governo russo conferma che a guidare l'avanzata dell'open source nel mondo è ormai la multinazionale americana.

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