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editoriale

Forza Viviane (Reding)

13 luglio 2006
Franco Carlini
Fonte: Il Manifesto (http://www.ilmanifesto.it)

Sembra crederci il ministro Gentiloni all'idea che la politica si faccia interagendo, ovvero proponendo un'agenda, ascoltando e discutendo. Lo conferma il sito del ministero delle Comunicazioni www.comunicazioni.it, che ora si apre con una pagina di accoglienza dove viene annunciata una imminente riprogettazione del sito stesso. Lo scopo, scrive il ministro, è di farne un luogo non solo istituzionale, ma anche «di scambio di informazioni a tutti i livelli». Vanno in questa direzione la possibilità di iscriversi a una newsletterelettronica del ministero, segnalando gli argomenti di interesse, un breve sondaggio sulle caratteristiche il nuovo sito dovrebbe avere, e l'apertura di una forumdi discussione pubblica sul contratto di servizio Rai: questo è il patto triennale in base alla quale lo stato chiede e la Rai si impegna a gestire il servizio pubblico radiotelevisivo con definiti criteri e obbiettivi. La consultazione avviene sia con audizioni pubbliche dei soggetti interessati che con liberi interventi nel forumdigitale.
Dallo stesso sito, nelle pagine interne, si viene a conoscenza di una presa di posizione del ministro che non era scontata. Secondo Gentiloni il tempo della regolazione non è affatto finito, diversamente da quanto sostengono le aziende ex monopoliste, Deutsche Telecom prima di tutte, ma anche Telecom Italia. La discussione si sta sviluppando in America, a proposito della neutralità della rete (vedi scheda in queste pagine), ma avviene anche in sede europea, guidata dalla commissaria per la Società dell'Informazione e i Media. L'esponente politica lussemburghese nelle settimane scorse è stata sprezzantemente definita dal Corriere Economia«la giornalista Viviane Reding», quasi a volerne segnalare una scarsa competenza. Il giornalista autore del commento, che viene da una luminosa carriera alla Stet e in Alcatel, ha preso posizione a favore della deregolazione: tutti siano liberi di correre verso le nuove tecnologie e le Autorità intervengano solo a posteriori, nel caso di abusi. A favore di regole stabilite preventivamente ( ex ante, come dicono i giuristi) sta il fatto che un po' ovunque gli ex monopolisti stanno approfittando del loro storico controllo sulle reti tlc per offrire in anticipo banda larga, telefonia internet e multimedialità, senza garantire pari condizioni di accesso ai concorrenti, la cosiddetta replicabilità delle offerte.

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