OpenDocument nel mirino dei disabili

Un'associazione statunitense di persone diversamente abili accusa OpenDocument Foundation: ottima idea, ma il formato ODF non è accessibile. Microsoft - spiega - rimane la migliore opzione per i portatori di handicap
11 maggio 2006
Punto Informatico

Boston (USA) - John Winske, presidente del Disability Policy Consortium, un'associazione statunitense che lotta per diffondere la cultura dell'accessibilità negli strumenti informatici destinati ai diversamente abili, è convinto che il formato OpenDocument non sia supportato da nessun applicativo realmente utilizzabile dai portatori di handicap.

Il presidente dell'organizzazione, affetto da distrofia muscolare, ha così criticato pubblicamente l'amministrazione locale del Massachussets in un intervento pubblicato su Computerworld. L'amministrazione pubblica dello stato, infatti, sarà la prima in America ad effettuare la migrazione verso OpenDocument, già riconosciuto come standard internazionale.

"Siamo stati di nuovo fregati", ritiene Winske: per il momento, nessuno dei maggiori applicativi che supportano a livello nativo il formato OpenOffice è in grado di fornire un adeguato livello d'accessibilità. Né OpenOffice , né la suite StarOffice prodotta da Sun hanno le stesse tecnologie che Microsoft, da sempre avversa al formato aperto, ha implementato in Office.

"Abbiamo dovuto lottare con i denti per costringere Microsoft a sposare il criterio di accessibilità", ricorda Winske. Ottenere gli stessi risultati con la OpenDocument Foundation, ha detto Winske, "sarà ancora più difficile". Tuttavia Winske non dispera: apprezza le tecnologie open source e continua a credere che un giorno non troppo distante saranno finalmente accessibili.

"Il progetto Firefox ha dimostrato che se le persone sono in grado di costruire una migliore trappola per topi", dice Winske, "allora sempre più persone la utilizzeranno". Per quanto riguarda il tema dell'accessibilità, spiega, basta attendere con fiducia.

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