E' stata presentata dal Censis al Forum della Pubblica Amministrazione la ricerca Cittadini digitali 2005

Gli utenti Internet crescono poco ma chiedono alla PA più servizi

Il 53% degli italiani chiede "strumenti di accesso a distanza". Ma il 39% vede una stagnazione, e il 22,3% un peggioramento
10 maggio 2005
Rosamaria Amato

ROMA - Gli utenti di Internet nell'ultimo anno sono cresciuti pochissimo, passando da 19 a 20 milioni, ma in compenso sono diventati più attivi e chiedono con decisione "strumenti di accesso a distanza per usufruire dei servizi erogati dalla Pubblica Amministrazione". Lo rileva il Censis, nella ricerca Cittadini digitali 2005 presentata oggi al Forum della Pubblica Amministrazione, a Roma. Secondo l'istituto, infatti, è il 53% degli italiani, per la prima volta la maggioranza, a chiedere un accesso completo on line alla Pubblica Amministrazione: in particolare, il 26% propende per una maggiore diffusione dei call-center, il 14% tramite l'informazione televisiva e il 13% via internet.

Al momento sono sei milioni gli italiani che consultano e utilizzano i siti dei Ministeri e degli enti locali. La consultazione è tuttavia più diffusa dell'uso vero e proprio. Un atteggiamento che però sta cambiando nell'utente Internet, che, secondo il Censis, tende sempre di più ad accedere alla rete per ottenere dei servizi.

"Stiamo passando ad un uso intensivo di internet, mentre rallenta la sua diffusione - secondo il direttore del Censis Giuseppe Roma - la sfida è ora di accelerare sui servizi per la vita quotidiana, pubblici e privati, ma soprattutto di dare la sveglia alle imprese, per migliorarne la competitività".

Mentre cresce la domanda di servizi on line, la Pubblica Amministrazione non fa però passi avanti in questa direzione. "Il lento ma graduale miglioramento delle prestazioni offerte dalla PA avvenuto negli anni precedenti sembra essersi arrestato, creando un certo disorientamento da parte dei cittadini", si legge nella ricerca del Censis. E infatti solo il 22,4% degli italiani ritiene migliorato l'andamento generale della PA (percentuale che nel 2003 era ben più alta, al 36,4%), mentre il 22,3% riscontra un peggioramento e il 39% ritiene che non sia cambiato niente.

A fronte di una percentuale pressochè invariata di italiani 'in rete' (ad aprile 2005 risultavano il 41,1% della popolazione con più di 18 anni, contro il 42,7% dell'aprile 2004), il 95,2% degli utenti accede ad Internet con l'intenzione di ricevere notizie, ma sono moltissimi coloro che comunicano via posta elettronica (87,9%), partecipano a chat, forum e mailing list e scambiano con altri utenti file musicali o filmati (31,9%).

Il Censis, nel rilevare il rallentamento della crescita, (per esempio tra il 2003 e il 2004 si erano registrati 5 milioni di utenti), identifica lo "zoccolo duro" dell'esclusione nelle casalinghe e nei pensionati, mentre i più coinvolti sono i giovani (70%), gli studenti (89%) ma anche i dipendenti pubblici (62%) e i professionisti (61%). I giovani utilizzano Internet soprattutto per le relazioni interpersonali. Considerevole, in questa categoria di utenti, l'uso del cellulare (58,7%), anche attraverso gli sms (47,2%), e della posta elettronica (19,1%).

La maggior parte degli utenti si collega a Internet da casa (il 21,3%); coloro che si collegano solo dal luogo di lavoro o studio rappresentano il 4,3%, mentre il 17% si collega indifferentemente da casa o dal posto di lavoro.

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