La UE avverte Microsoft
Bruxelles – Nell’ambito di un botta e risposta con Microsoft nei giorni scorsi la Commissione Europea ha fatto sapere di non essere soddisfatta delle azioni fin qui intraprese dall'azienda di Bill Gates per aprire ai rivali sui software server, un'apertura imposta dalla stessa Commissione come rimedio antitrust, vista la posizione dominante sul mercato della corporation americana.
Dopo aver audito i competitor dell'azienda, la Commissione attraverso un portavoce ha fatto sapere che "sulla base dei test di mercato" il miglioramento dell'interoperabilità di Windows con i software concorrenti "non sembra funzionare affatto".
Per adempiere alle richieste UE, Microsoft ha dato vita ad una speciale licenza che consentirebbe ai suoi concorrenti di ottenere gli strumenti secondo l'azienda necessari a far girare al meglio i loro prodotti in ambiente Windows. Secondo i rivali auditi dalla Commissione, però, le informazioni relative alla licenza sono insufficienti per capire se convenga o meno adottarla.
La Commissione ha anche messo in dubbio che il prezzo della licenza determinato da Microsoft sia equo e ha sottolineato che i produttori di software open source sono esclusi dalla possibilità di acquisire la licenza. Ma non si è fermata qui: qualora Microsoft non ponga rimedio alla situazione, la Commissione potrebbe decidere di multare l'azienda per un importo pari al 5 per cento delle entrate quotidiane globali di Microsoft fino a quando il problema non venga risolto.
"La Commissione - ha spiegato il portavoce - è paziente, ma ci sono dei limiti alla pazienza e siamo pronti a dimostrarlo. Ora la palla passa a Microsoft e sono sicuro che affronteranno a breve questa situazione".
Un portavoce Microsoft ha spiegato che l'azienda non ha ancora ricevuto alcuna richiesta di adozione della licenza e che nella sua decisione la Commissione non ha imposto a Microsoft di rendere gratuita la licenza stessa. Ad ogni modo, la società fa buon viso a cattivo gioco e il portavoce ha spiegato che "siamo felici di ricevere un feedback perché ci consente di rispondere rapidamente e in maniera appropriata".
Articoli correlati
- La dichiarazione del Presidente del Consiglio Europeo
"Se vogliamo la pace prepariamoci alla guerra"
Queste parole di Charles Michel sono pericolose e fuorvianti. Esempio lampante è la storia dell'antica Roma, spesso citata a sostegno del "si vis pacem, para bellum". I Romani usarono quel detto non per costruire la pace ma per imporre una storia costellata di guerre di conquista19 marzo 2024 - Redazione PeaceLink - Missione in Egitto per frenare i flussi migratori
Saremo ricordati non solo per l'indifferenza e l'ignavia ma anche per il cinismo e la disumanità
Mentre la Ocean Viking, la nave della ONG Sos Mediterranee, salva vite umane in condizioni disperate, la von der Leyen e la Meloni firmano patti non per soccorrere i migranti ma per fermarli con l'aiuto di governi che violano i diritti umani17 marzo 2024 - Alessandro Marescotti - Ecco i nomi degli europarlamentari che hanno votato a favore del testo
"L'obiettivo principale è che l'Ucraina vinca la guerra contro la Russia"
L'UE deve sostenere l'Ucraina con tutto ciò che è necessario a Kiev per vincere la sua guerra contro la Russia, affermano gli eurodeputati in una risoluzione adottata il 29 febbraio 20245 marzo 2024 - Redazione PeaceLink - Occorre una mobilitazione pacifista permanente
Il discorso riarmista della Presidente della Commissione Europea solleva gravi preoccupazioni
Dopo il discorso di Macron che mette nel conto l'invio di truppe in Ucraina arriva quello della Von der Leyen che invita a prepararsi alla guerra con la Russia. Le parole hanno un potere enorme e la Commissione Europea dovrebbe fare attenzione a non incitare alla guerra con la sua retorica.29 febbraio 2024 - Alessandro Marescotti
Sociale.network