Invia una mail ai marchi dello sport e al CIO per sollecitare impegni tangibili per rapporti di lavoro dignitosi nella catena della subfornitura

PLAY FAIR AT THE OLYMPICS (GIOCA PULITO ALLE OLIMPIADI) - Clean Clothes Campaign

Clean Clothes Campaign in collaborazione con l'ong inglese Oxfam e le Global Unions (federazioni sindacali internazionali) lancia la campagna PLAY FAIR AT THE OLYMPICS in vista delle Olimpiadi di Atene (13-29 agosto 2004).
9 maggio 2004
Ersilia Monti

La campagna si rivolge al Comitato olimpico internazionale (CIO), ai comitati olimpici nazionali, ai grandi marchi dello sport (Nike, Adidas, Puma e Reebok) e ad alcune marche minori, ma non meno importanti (Asics, Fila, Kappa, Lotto, Mizuno, Umbro), che vestono squadre nazionali o campioni olimpionici, o che sono fornitori ufficiali delle olimpiadi, per sollecitare impegni concreti, seri, credibili per il rispetto dei diritti dei lavoratori nella loro filiera produttiva.

Insieme a un gruppo di volontari sto curando la traduzione del rapporto "Play fair at the Olympics: respect workers rights in the sportswear industry" che sara' disponibile a partire dal mese di giugno grazie al sostegno di Altreconomia.

Leggete le informazioni che seguono, passate all'azione al punto 4), fate circolare il piu' possibile attraverso le vostre liste. E' richiesta una forte pressione pubblica in particolare verso Fila, Kappa, Lotto, Umbro, che non hanno ancora risposto alla lettera ufficiale dei promotori. Mi riprometto di inoltrarvi aggiornamenti periodici.

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1. L'indagine "Play fair at the Olympics"

2. La risoluzione del parlamento europeo del 22 aprile 2004

3. Atene 2004: ambiente e morti sul lavoro

4. Scriviamo ai grandi marchi dello sport

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1. L'indagine "Play fair at the Olympics"

L'indagine documenta come le multinazionali dell'abbigliamento sportivo si affrontino al massimo ribasso dei prezzi al dettaglio imponendo ai fornitori obblighi onerosi in termini di costi, tempi di consegna, flessibilita'. Le conseguenze per i lavoratori sono intuibili: orari massacranti, paghe da fame, precarieta', nessuna garanzia sociale, danni alla salute.

Il rapporto, che si basa su interviste a 186 operai, a fornitori e a rappresentanti di societa' proprietarie di marchio in 6 diversi paesi (Bulgaria, Cambogia, Cina, Indonesia, Thailandia e Turchia), e' scaricabile in lingua inglese al sito: www.fairolympics.org. E' in preparazione la traduzione italiana che sara' disponibile a partire da giugno grazie al sostegno di Altreconomia.

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2. La risoluzione del Parlamento europeo del 22 aprile 2004

Il 22 aprile il parlamento europeo ha emanato una risoluzione urgente per il "rispetto dei diritti fondamentali del lavoro nella produzione di articoli sportivi per le Olimpiadi", sollecitando fra le altre cose "gli attori principali dell'industria mondiale dell'abbigliamento e delle calzature per lo sport - case produttrici di abbigliamento sportivo, Federazione mondiale dell'industria degli articoli sportivi (WFSGI), Comitato olimpico internazionale (CIO) - ad avviare negoziati volti a trovare una soluzione settoriale nel pieno rispetto degli standard in materia di lavoro previsti dall'OIL". La risoluzione sollecita "la Commissione europea a collaborare con l'OIL per far si' che il CIO includa il rispetto dei diritti sul lavoro, internazionalmente accettati, nei suoi principi fondamentali, nella Carta olimpica, e nel suo Codice etico e ad insistere affinché il CIO preveda quale condizione contrattuale per i suoi accordi in materia di licenze, sponsorizzazione e commercializzazione che le pratiche e le condizioni di lavoro connesse alla produzione di articoli con il marchio CIO siano conformi agli standard internazionalmente riconosciuti, compresi tutti quelli concernenti i diritti umani indicati dall'OIL come diritti fondamentali".

Potete scaricare il testo completo al link: http//: www3europarl.eu.int/omk/omnsapir.so/calendar?APP=PV2&LANGUE=EN (per leggerlo in lingua italiana, sostituire IT a EN).

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3. Atene 2004: ambiente e morti sul lavoro

Alcune associazioni ambientaliste greche hanno denunciato il progetto della Public Power Corporation, l'azienda pubblica dell'energia elettrica, che intende installare maxi gruppi elettrogeni su diverse isole greche per far fronte al pericolo di black out durante i giochi olimpici. Si prevede che i dispositivi, alimentati da motori diesel, causeranno un forte inquinamento sulle isole interessate, in gran parte quelle delle Cicladi (ANSA, 21.4.2004).

Nell'ottobre 2003, nei cantieri olimpici di Atene erano segnalati gia' 11 morti in incidenti sul lavoro (Il Manifesto, 10.10.2003)

Cerco informazioni sui risvolti ecologici e sociali legati ai giochi olimpici (scrivete a: ersilia.monti@mclink.it )

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4. SCRIVIAMO AI GRANDI MARCHI DELLO SPORT

Vi chiedo di inviare mail ai marchi dello sport e al CIO per sollecitare impegni tangibili per rapporti di lavoro dignitosi nella catena della subfornitura sia per i prodotti destinati al mercato sia per quelli destinati alle forniture e alle promozioni olimpiche.

ISTRUZIONI:

Andate al sito : www.fairolympics.org

Nel riquadro "Act now", cliccate su uno dei loghi che appare in alto (Kappa, Fila, Umbro, Lotto, ecc., IOC (comitato olimpico internazionale)).

Nella riga "First name", digitate il vostro nome; nella riga "Last name", il vostro cognome; nella riga "email", il vostro indirizzo di posta elettronica; nella riga "country", selezionate con il menu a discesa il paese. E' facoltativo inserire l'indirizzo e la citta'.

Premere tasto "Next". Viene visualizzato il testo della lettera con la vostra firma. Scendete e selezionate "Send as e-mail", premete il tasto "Continue". Il testo viene inviato.

Ora dalla stessa finestra potete selezionare un altro marchio (scendete e selezionate "send as e-mail e poi "continue") fino a che non avete inviato tutti i messaggi

ATTENZIONE: ogni settimana circa, nel sito vengono proposti a rotazione tre marchi a cui inviare una mail. Visitate il sito almeno un paio di volte per essere certi di avere inviato una mail a tutti i marchi. In particolare sono i marchi italiani che in questo momento devono essere tenuti sotto pressione poiche' non hanno ancora dato alcuna risposta agli organizzatori della campagna.

Note:
Per essere esclusi dalla lista o ricevere informazioni sulla Clean Clothes Campaign, inviate un messaggio a:
ersilia.monti@mclink.it
Ersilia Monti (Coordinamento Lombardo Nord/Sud del mondo - Rete di Lilliput Nodo di Milano)
P.le Governo Provvisorio 6 - 20127 Milano

www.lilliputmilano.org/lab/consumocritico.html al link Abiti Puliti
www.cleanclothes.org

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