Stato del mondo 2004. I consumi al bivio
- 02 febbraio 2004
La notizia è che il Worldwatch Institute ha compiuto 30 anni, e per l’occasione ha recentemente pubblicato il rapporto 2004 (in Italia uscirà tradotto solo verso marzo per i tipi della Edizioni Ambiente). L’edizione del Trentennale del Rapporto sullo Stato del Pianeta, un testo di riferimento che ogni anno disegna il profilo delle emergenze relative allo sviluppo e alla sostenibilità, guarda caso è interamente dedicato al tema dei consumi, e porta un titolo significativo: The Consumer Society. Ci fa piacere, tutti i nodi incominciano a venire al pettine.
L’edizione 2004 analizza le nostre modalità di consumo, le motivazioni dei nostri consumi, e i riflessi che le nostre scelte di consumo hanno sullo stato del pianeta e sulla qualità di vita delle persone. Una serie di capitoli specifici sono stati dedicati al cibo, all’acqua, alle energie, alle politiche del consumo, e anche a una ridefinizione del concetto di benessere. La domanda: è possibile un mondo caratterizzato da livelli di consumo nettamente inferiori a quelli attuali? La risposta è in questo senso è molto chiara: non solo è possibile, ma è anche necessario per la nostra sopravvivenza.
Il volume ci ricorda come il pianeta sia spaccato in due. Da una parte la società dei consumi che comprende poco meno di 2 miliardi di abitanti che consumano ogni giorno una enorme quantità di risorse, intaccando le riserve energetiche mondiali, i bacini acquiferi, le riserve ittiche degli oceani, generando al tempo stesso generazioni con tassi sempre maggiori di obesi e di depressi. Dall’altra parte ci sono circa 3 miliardi di persone al di sotto della soglia di povertà, gravate da fame, precarietà abitativa, malattie.
La società del consumo ha speso, nel 2000, 20 trilioni di dollari in servizi e beni privati: il quadruplo rispetto al 1960. Nel rapporto si legge che ricchezza e consumismo non sono affatto proporzionali alla felicità, e si stima nella quota di 13 mila dollari la soglia oltre la quale la felicità non cresce più anche se la ricchezza aumenta. La maggior parte dei beni prodotti sono superflui e distruggono il pianeta. Basti pensare che nel Paese più consumistico di tutti, gli Usa - che rappresentano il 4,5 della popolazione mondiale ma il 25% delle emissioni di biossido di carbonio - ci sono più automobili che individui con la patente (un quarto di tutte le automobili del pianeta sono negli States). Ma i record americani sono anche altri: 30 miliardi di dollari spesi ogni anno in giocattoli; 48 nuovi capi a testa di vestiario, 478 milioni di t-shirts, 23 milioni di nuovi computer e 40mila chili di caviale acquistati negli ultimi 12 mesi, mentre 100 miliardi di sacchetti di plastica venivano buttati via. Il primato più controverso riguarda forse i 30 miliardi di litri d'acqua usata ogni giorno in Usa per irrigare i prati.
E’ significativo che questa sia la prima edizione monotematica in trenta anni, scelta che, se ce ne fosse ancora bisogno, identifica nei consumi la chiave di volta dell’intero sistema globale, attraverso la quale possiamo ancora scegliere tra la catastrofe ecologica, sociale e psicologica del pianeta, e un nuovo piano globale dei consumi e degli stili di vita che restituisca dignità e futuro alle persone così come all’ecosistema.
La ricetta c'è ed è già stata adottata da Paesi come il Giappone, la Norvegia, la Danimarca, dove secondo il rapporto, il tenore di vita è tra i più alti del Pianeta, nonostante la politica verde dei rispettivi governi. Significa consumi collettivi, sviluppo delle economie basate sulla reciprocità, riuso, allungamento della vita media di un prodotto, riparazioni, forte disincentivo della mobilità motorizzata e incentivo dell’uso della bicicletta come mezzo di trasporto metropolitano, ma anche politiche fiscali che penalizzino i prodotti che viaggiano da una parte all’altra del pianeta, ecotasse e un nuovo modello di impresa più legato alle sue responsabilità sociali e ambientali.
Ma, esattamente in sintonia con i principi che ispirano Cunegonda Italia e tutte le iniziative di consumo critico, il rapporto ci ricorda che un ruolo cruciale spetta anche ai singoli: “milioni di consumatori, possono, tutti insieme, decidere come sarà il futuro del pianeta Terra, dall'acqua all'alimentazione, dall'energia alle foreste e all'inquinamento". E aggiungiamo noi: dalla libertà di informazione alla democrazia.
Sociale.network
#noriarmo
Verso la nuova Legge di bilancio 2026, dal 20 ottobre al 30 novembre, una Carovana di iniziative per tutta l’Italia promossa da Sbilanciamoci e Rete Italiana Pace Disarmo
Stiamo per entrare nel periodo segnato dalla discussione parlamentare che dovrà portare, entro il prossimo 31 dicembre, all’approvazione della Legge di bilancio dello Stato per il 2026.
https://retepacedisarmo.org/evento/una-carovana-per-uneconomia-di-pace/
Con una cerimonia durante la Giornata Internazionale per l’eliminazione delle #arminucleari il Kirghizistan ha firmato e il Ghana ha ratificato il Trattato sulla proibizione delle armi nucleari (#TPNW), portando il numero dei Paesi che lo sostengono a superare la maggioranza globale degli Stati del mondo.
https://retepacedisarmo.org/2025/la-maggioranza-dei-paesi-del-mondo-ora-sostiene-il-trattato-di-proibizione-delle-armi-nucleari-tpnw/
#Piombino #donneinnero
#donneinnero #Piombino
Cento attivisti italiani attraversano l’#Ucraina con il Movimento Europeo di Azione Nonviolenta | Il Foglio
https://www.ilfoglio.it/esteri/2025/09/30/news/cento-attivisti-italiani-attraversano-l-ucraina-con-il-movimento-europeo-di-azione-nonviolenta-8146196/#amp_tf=Da%20%251%24s&aoh=17593231879693&referrer=https%3A%2F%2Fwww.google.com&share=https%3A%2F%2Fwww.ilfoglio.it%2Festeri%2F2025%2F09%2F30%2Fnews%2Fcento-attivisti-italiani-attraversano-l-ucraina-con-il-movimento-europeo-di-azione-nonviolenta-8146196%2F
#Ucraina, #Meloni: "Offensiva della #Russia è fallita" - Il Sole 24 ORE
https://stream24.ilsole24ore.com/video/italia/ucraina-meloni-offensiva-russia-e-fallita/AH0B12vC
#nogenocidio
#Flotilla, #Meloni: «Iniziativa irresponsabile, non capisco l'insistenza. Forse le sofferenze dei #palestinesi non sono una priorità»
https://www.ilmessaggero.it/politica/flotilla_meloni_palestinesi_gaza_ultime_notizie_oggi_cosa_ha_detto-9100443.html
I #disertori dell'#Ucraina nella narrazione del Messaggero
https://www-ilmessaggero-it.cdn.ampproject.org/v/s/www.ilmessaggero.it/AMP/schede/ucraina_soldati_disertori_chi_sono_amnistia_tornano_a_combattere-9035473.html
#economia
Un dossier del #CNMS Centro Nuovo Modello di Sviluppo
L'accrescimento del potere delle #multinazionali
https://acrobat.adobe.com/id/urn:aaid:sc:EU:db491928-5dd9-4f19-8727-f4fbe68f33fc
#Ucraina #UE
La giurisprudenza internazionale (es. Nicaragua v. United States) e discussioni successive mostrano che per attribuire le azioni militari a uno Stato serve un grado elevato di controllo o direzione operativa; ma gli standard e la loro applicazione sono complessi e dipendono dai fatti. In pratica: più diretto e specifico è il ruolo (es. controllo in tempo reale dei sistemi d’arma, designazione di bersagli), più probabile è che si consideri lo Stato coinvolto direttamente.
Se uno Stato europeo si limita a fornire armi all’#Ucraina o consulenza generica, non diventa automaticamente cobelligerante. Ma se fornisce assistenza diretta, attiva e specifica al punto da contribuire materialmente a singoli attacchi (p. es. controllo remoto dei sistemi di puntamento, designazione dei bersagli, invio di operatori che eseguono il tiro o dirigono il lancio), questo può far sorgere una diversa responsabilità e far sì che quello Stato sia considerato cobelligerante.
La #Russia ha dichiarato che potrebbe colpire le basi militari europee che fornissero all’#Ucraina missili #Tomahawk. Secondo quanto riportato da #Reuters il 29 settembre 2025, il Cremlino ha avvertito che l'eventuale fornitura di missili da crociera Tomahawk all'Ucraina potrebbe comportare un'escalation significativa del conflitto, mettendo a rischio anche la sicurezza delle basi europee coinvolte nella transazione.
Il segretario alla Difesa #USA #Hegseth critica i "generali grassi"
https://www.reuters.com/world/us/trump-preside-over-unusual-military-gathering-virginia-2025-09-30/
La mobilitazione sindacale arriva in un momento particolarmente delicato, segnato dall'"esito disastroso" del bando di gara che ha certificato l’assenza di soggetti industriali interessati a rilevare l’intero gruppo. Da qui la decisione di proclamare da subito lo stato di mobilitazione permanente. #ILVA
https://finanza.lastampa.it/News/2025/09/30/ex-ilva-sindacati-in-mobilitazione-permanente-il-governo-si-assuma-le-sue-responsabilita-/MjdfMjAyNS0wOS0zMF9UTEI
#Seasalvia
La protesta contro #Eni rallenta ma non ferma il rifornimento della nave Seasalvia. Dal porto di #Taranto riparte la nave con il carburante destinato all'aviazione militare di #Israele.
#GCAP https://lespresso.it/c/attualita/2025/4/7/gcap-programma-militare-caccia-cambia-mondo-italia-giappone-gran-bretagna/53611
L’ingresso di nuovi partner appare problematico per la delicata architettura giuridica e industriale del programma. A differenza del consorzio #FCAS — rallentato da tensioni tra #Dassault e #Airbus per il controllo della proprietà intellettuale e la distribuzione dei carichi di lavoro — il #GCAP ha mantenuto una governance agile. L’inserimento di un nuovo attore comporterebbe ritardi e rinegoziazioni su sicurezza informatica e con potenziali sui vincoli geopolitici.
https://www.mobilitafutura.eu/aria/gcap-il-programma-anglo-italo-giapponese-per-il-caccia-di-sesta-generazione-si-chiude-a-nuovi-ingressi/37197/
#Leonardo Spa ha comunicato che ha costituito assieme a Leonardo UK, Mitsubishi Electric ed ELT Group, il consorzio #GCAP Electronics Evolution - G2E - per avviare la fase di progettazione e sviluppo della componente integrata di sensoristica e comunicazioni del Global Combat Air Programme.
https://it.marketscreener.com/notizie/leonardo-entra-nel-consorzio-g2e-per-lo-sviluppo-del-caccia-gcap-ce7d59dfd08ff527