Africa Occidentale: confini sulla carta e sulla sabbia
Se osserviamo una cartina politica dell'Africa, immediatamente notiamo che i confini dei vari stati non seguono linee naturali, ma geometriche, infatti nel 1885 a Berlino, le potenze europee, si divisero l'Africa a tavolino. La terra dei masai, ad esempio, venne spartita fra la Gran Bretagna e la Germania; ma loro, i masai, mai si sono curati di quella divisione; non e' pero' dei masai che voglio parlarvi, ma di altri confini, nel Nord Africa.
Presidiare il deserto e' come presidiare il mare: non ci sono punti di riferimenti. Ma quel sant'uomo di Bush ha voluto spingere fino la' la sua instancabile crociata del bene contro il male tracciando e presidiando confini di sabbia...
Una linea immaginaria divide sabbia da altra sabbia; e divide i buoni dai cattivi!
La' dove c'e' poverta' e disorganizzazione; la' dove i governi sono deboli e i confini "porosi"; la' dove si parla ancora francese, ma la Francia ha perso il suo potere; la', sono arrivati gli americani con un "programma" da 125 milioni di dollari. Lo scopo e' quello di controllare le frontiere, di impedire il diffondersi dell'estremismo islamico, "ripulendo" la zona che va dalla costa atlantica alla Libia meridionale.
C'e' tanto petrolio, in quella zona, cosi' tanto che dovrebbe garantire, agli USA, un quarto del petrolio necessario a mantenere i livelli di produzione e consumo attuali.
Ma, al di la' del petrolio, la presenza statunitense in quell'area geografica contribuisce ad aumentare l'odio nei confronti dell'Occidente. Il piu' della popolazione non fa differenza fra francesi e americani, anche quest'ultimi sono invasori; e, forse proprio "grazie" agli invasori, il fascino rivoluzionario di personaggi come Osama Bin Laden si sta diffondendo anche fra quegli africani che prima limitavano la loro professione di fede alla preghiera e persino fra quegli africani che prima erano cristiani.
La logica che prevale nell'Africa Occidentale e' quella di vendersi al miglior offerente; e cosi' oggi, nelle nuove formazioni antiterroristiche, ci sono soldati che fino a ieri facevano passare i confini a chiunque li pagasse bene. Oggi gli americani pagano piu' degli altri; gli americani forniscono armi che servono per presidiare confini inesistenti e invisibili!
Dicono che, per ora, l'unico risultato del progetto "Trans Sahara Counter Terrorism Initiative" sia quello di far aggregare gruppi terroristici a gruppi di ribelli che, in passato, non avevano fra loro alcun legame. Intanto sempre piu' studenti del Sahel si spostano nel nord musulmano della Nigeria per approfondire gli studi coranici e dedicarsi ad una militanza piu' attiva. Le iniziative umanitarie rischiano di venire anch'esse danneggiate, sempre in quel nord musulmano della Nigeria, le autorita' invitano le mamme a non far vaccinare i loro bambini contro la poliomielite perche' dubbiosi che invece del vaccino venga somministrato, ai bambini, un "veleno" per renderli sterili...
E cosi' l'odio aumenta. Agli americani spettera' forse la capacita' di far esplodere quell'insieme di piccoli focolai che da sempre "abitano" l'Africa Occidentale. Nascera' nuovo odio e dall'odio nuovi conflitti; e il petrolio, da buon combustibile, sara' sicuramente un buon aiuto per propagare l'incendio...
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Il Regno Unito ha trasferito ulteriori missili da crociera #StormShadow all'#Ucraina, aumentando la capacità di attacco a lungo raggio contro obiettivi in profondità nella #Russia, ha riferito #Bloomberg il 3 novembre, citando fonti anonime.
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Ormai sono numerose le prove (riportate da ricerche, esperti ONU, da inchieste di media internazionali come Reuters, BBC, Associated Press, da ONG) che sottolineano con estrema chiarezza il sostegno diretto degli Emirati Arabi Uniti alle Rapid Support Forces (#RSF). Cioè alla milizia che sta devastando il Sudan con attacchi a civili, a infrastrutture di base, ai convogli di aiuti umanitari e che sta anche utilizzando la fame come arma di guerra.
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https://www.ordinariatomilitare.it/2025/11/04/4-novembre-mons-saba-scrigno-prezioso-che-custodisce-il-generoso-impegno-di-sacerdoti-religiosi-e-religiose/
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Pusillanime a chi?
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Commento all’intervento dell’ordinario militare sul #4novembre.
“Il cristiano non è un pusillanime, non indietreggia di fronte alle sfide della storia, non evade dalla condizione del proprio tempo indossando maschere artificiose”. Mi hanno molto colpito le parole del Vescovo ordinario Militare, riportate dal SIR, in occasione del 4 novembre. Leggi tutto in: https://www.mosaicodipace.it/index.php/rubriche-e-iniziative/rubriche/l-opinione-di/5475-pusillanime-a-chi
La radiotelevisione svizzera racconta con un po' più di libertà la realtà a #Pokrovsk. E la notevole distanza fra l'#Ucraina della #propaganda e quella drammatica di soldati intrappolati in una zona di morte.
#Ucraina #Pokrovsk
Kiev continua a mettere in rilievo la tenace resistenza delle sue truppe, ma ora ci sono pesanti timori che un eventuale ritiro dalle aree particolarmente sotto attacco possa rivelarsi già tardivo. Come avvenuto in passato in altre zone, con esito drammatico per i soldati.
https://www.rsi.ch/info/mondo/Si-complica-per-l%E2%80%99Ucraina-la-situazione-a-Pokrovsk-e-Kupyansk--3257138.html
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Possiamo avere i dettagli di queste operazioni della #Russia?
L'infografica è stata pubblicata su Tgcom24 ed è frutto dell'agenzia WITHUB che così si presenta:
"WITHUB è un aggregatore di eccellenze al servizio della trasformazione e valorizzazione dei contenuti.
Questa capacità è garantita dalla combinazione unica di expertise nei seguenti ambiti: Giornalisti, Grafici, infografici, videografici, Data Jounalist,
Data Analyst".
Troppe domande su #Gaza, giornalista licenziato - Articolo21
https://www.articolo21.org/2025/11/troppe-domande-su-gaza-giornalista-licenziato/
Terzo step della procedura attivata per richiedere a #Facebook una revisione del proprio comportamento sul post #pacifista sul #4novembre
Secondo step della procedura attivata per richiedere a #Facebook una revisione del proprio comportamento sul post #pacifista sul #4novembre
Ed ecco la procedura attivata per richiedere a #Facebook una revisione del proprio comportamento sul post #pacifista sul #4novembre
Ecco come #Facebook reagisce alla pubblicazione di un post sul #4novembre