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Professore palestinese e suo figlio uccisi in un raid

7 luglio 2004
ALI DARAGHMEH - trad. P.Merciai
Fonte: Associated Press

NABLUS, Cisgiordania - - Per 2 ore, martedi' all'alba, Khaled Sallah e la sua famiglia sono rimasti acquattati sul pavimento del loro appartamento mentre l'esercito israeliano rovesciava contro l'intero edificio una raffica di colpi di mitragliatrice e intanto i missili lanciati da elicotteri armati ne colpivano il tetto in uno scontro a fuoco contro un terrorista in fuga.
Mentre Sallah, cinquant'anni, tentava di negoziare con i militari la possibilita' di uscire dall'edificio, un proiettile isolato lo colpiva al collo, riferisce la famiglia. A quel punto il figlio sedicenne, Mohammed, ha tentato di trarlo in salvo, ma un altro proiettile ha colpito l'adolescente alla bocca, uccidendolo.
Sallah, professore di informatica formatosi in America, e suo figlio sono stati uccisi durante un raid dei commandos israeliani nel campo profughi di Ein Beit Ilma nella cittadina di Nablus, in Cisgiordania. Anche un ufficiale israeliano e 2 terrorist palestinesi sono rimasti uccisi nello scontro durato tutta la notte.
In quasi 4 anni di guerra, centinaia di civili sono stati uccisi da entrambe le parti. Scontri a fuoco scoppiano spesso in centri affollati, dove porte e muri offrono ben scarsa protezione contro i proiettili di grosso calibro.
Il Maggiore Sharon Feingold, portavoce dell'esercito israeliano, ha dichiarato che l'esercito e' dispiaciuto per la morte dei due civili avvenuta martedi'. Ma ha anche affermato che: "Ogni volta che i terroristi usano i civili come copertura, accadono queste cose", ed ha aggiunto che i due guerriglieri uccisi nello scontro erano state figure chiave di una serie di attacchi contro Israeliani.

I Palestinesi dichiarano che le truppe israeliane spesso aprono il fuoco a caso in aree densamente popolate, con ben poco riguardo per i passanti che potrebbero rimanere feriti.
Quest'ultimo episodio di scontro a fuoco aveva avuto inizio poco dopo mezzanotte, quando i soldati avevano messo alle strette 2 leader locali del Fronte Popolare di Liberazione della Palestina, ala violenta dell'OLP.
Negli scontri iniziali erano rimasti uccisi l'ufficiale israeliano e un terrorista palestinese, afferma Feingold. Il secondo guerrigliero palestinese, in fuga, si era rifugiato dentro l'edificio dove vive la famiglia Sallah.
"Abbiamo sentito una forte esplosione e molti colpi di arma da fuoco pesante" ha detto la figlia di Sallah, Diana, 23 anni. "Mio padre e' andato a vedere alla finestra e ha visto i soldati e le jeep. Poi hanno aperto il fuoco contro tutto l'edificio e alcuni proiettili sono arrivati fin dentro al nostro appartamento, in tutte le camere", afferma Diana.
Le truppe israeliane stavano sparando contro il guerrigliero palestinese che era corso sul tetto.
"Quando questi ha raggiunto il quarto piano, e' stato individuato dalle nostre forze e si e' deciso di ricorrere ad un elicottero per disarmarlo" dice Feingold.
Il Comandante militare, Brigadiere Generale Gadi Eizenkot afferma che l'esercito israeliano ha deciso di usare i missili nel campo profughi affollato allo scopo di "tentare di soffocare gli scontri a fuoco e permettere l'evacuazione dei feriti".
Feingold ha dichiarato che l'esercito israeliano ritiene che Sallah e suo figlio siano stati colpiti da shrapnel (granata) proveniente dai 3 missili lanciati dall'elicottero.
In ogni caso Diana Sallah, ha dichiarato che suo padre e' stato colpito quando l'esercito ha intimato ai civili di uscire dall'edificio dopo lo scoppio dei missili. "Mia madre e mio padre avevano appena detto: 'Grazie a Dio e' finita, ci stanno chiamando per farci uscire dall'edificio", dice la ragazza.
Ma la serratura della porta era stata danneggiata durante gli scontri e la famiglia non poteva uscire. Allora Sallah e' andato alla finestra e si e' rivolto ai soldati israeliani in inglese, dicendogli che erano intrappolati, dichiara la ragazza.
"Poi hanno colpito mio padre.non ha fatto a tempo a dire una sola parola, si e' accasciato sul pavimento" afferma Diana.

"Abbiamo provato a raggiungerlo, Mohammed era davanti, all'improvviso c'e' stato un colpo e Mohammed e' caduto a terra. Ho visto che sanguinava dalla bocca e provava a chiamarmi: 'Diana, Diana'".
I dottori dell'ospedale Rafidiya di Nablus hanno confermato che padre e figlio sono stati uccisi per le ferite causate da due singoli spari.
Sua figlia racconta che Sallah aveva ricevuto il Dottorato dall'Universita' di Berkeley in California e insegnava informatica all'Universita'

Note: traduzione di Paola Marciai a cura di Peacelink

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Cesare Pavese

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