Iraq, lotta di classe ai pozzi di petrolio
Ancora tensione tra lavoratori e aziende petrolifere in Iraq. La notizia è di pochissimi giorni fa. Il ministro Hussein al Shahristani ha ordinato di non trattare più con le rappresentanze dei lavoratori e i sindacati sono tornati a minacciare lo sciopero ad oltranza.
Hassan Jumaa Awad al Asadi, presidente della Iraqi Federation of Oil Unions (IFOU), il sindacato che raggruppa oltre 26.000 lavoratori del settore petrolifero nelle quattro province del sud del Paese (Bassora, Maysan, Muthanna e Dhi Qar), ha detto, secondo quanto riporta "Osservatorio Iraq", di una lettera del ministro ai direttori delle compagnie statali del Sud, come la South Oil Company, che gestisce i giacimenti petroliferi della regione. Shahristani va oltre la classica rottura e indica il sindacato dei lavoratori del settore cone illegale
"Se il governo riconoscerà la lettera di Shahristani, organizzeremo uno sciopero a oltranza nel sud", ha detto il leader sindacale all'agenzia Dow Jones, parlando al telefono da Bassora.
Uno sciopero del genere - scrive online Ornella Sangiovanni su "OI"- porterebbe al blocco della produzione di greggio dai giacimenti del Sud e a quella delle esportazioni, che attualmente avvengono per la quasi totalità dai porti del Sud.
Secondo il sindacalista, la lettera del ministro è arrivata dopo che migliaia di lavoratori avevano manifestato a Bassora il 16 luglio, protestando contro il disegno di legge sul petrolio e sul gas, che è stato presentato agli inizi del mese al Parlamento.
"Rifiutiamo la legge sul petrolio e sul gas e i tentativi del ministero di privatizzare il settore petrolifero", ha detto al Asadi.
Dagli inizi di maggio la IFOU ha organizzato diversi scioperi, per protesta contro la legge e su un pacchetto di richieste che riguardano le condizioni dei lavoratori del settore. A giugno, il governo aveva emesso un mandato di arresto contro alcuni leader del sindacato, dopo che questo aveva organizzato uno sciopero, a Bassora e in altre città del Sud, paralizzando la fornitura di petrolio e gas in diverse zone, compresa Baghdad. Lo sciopero era stato sospeso, perché il governo si era impegnato ad accettare le richieste dei lavoratori, fra le quali c'erano quella di aumenti salariali, migliori condizioni di lavoro, e abitazioni. In Iraq è tuttora in vigore una legge - il Decreto 150 - che risale al 1987, ai tempi di Saddam Hussein, e vieta i sindacati (e gli scioperi) nel settore pubblico.
L'unico sindacato che è stato riconosciuto, fra quelli formati dopo l'occupazione, è l'Iraqi Federation of Trade Unions (IFTU), legato ad alcuni partiti politici che fanno parte del governo, fra cui l'Iraqi Communist Party - il Partito comunista iracheno.

Sociale.network
#spesemilitari #sondaggi
Italia: la maggioranza (57 per cento) si è dichiarata "in parte" o "fortemente" contraria all'aumento delle spese militari.
#Ucraina #UK
Il Regno Unito ha trasferito ulteriori missili da crociera #StormShadow all'#Ucraina, aumentando la capacità di attacco a lungo raggio contro obiettivi in profondità nella #Russia, ha riferito #Bloomberg il 3 novembre, citando fonti anonime.
https://kyivindependent.com/uk-supplies-ukraine-with-additional-storm-shadow-missiles-for-deep-strikes-into-russia-bloomberg-reports/
#Sudan
Ormai sono numerose le prove (riportate da ricerche, esperti ONU, da inchieste di media internazionali come Reuters, BBC, Associated Press, da ONG) che sottolineano con estrema chiarezza il sostegno diretto degli Emirati Arabi Uniti alle Rapid Support Forces (#RSF). Cioè alla milizia che sta devastando il Sudan con attacchi a civili, a infrastrutture di base, ai convogli di aiuti umanitari e che sta anche utilizzando la fame come arma di guerra.
https://retepacedisarmo.org/2025/rete-pace-disarmo-stop-armi-italiane-agli-emirati-arabi-basta-complicita-con-chi-alimenta-guerra-in-sudan/
"Aumentate i salari, non le #spesemilitari". A #Milano, un migliaio in piazza contro la #guerra
https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/11/05/salari-spese-militari-protesta-piazza-milano-guerra/8185144/
#cappellanimilitari
#4Novembre – Mons. Saba: “Scrigno prezioso che custodisce il generoso impegno di sacerdoti, religiosi e religiose” – Ordinariato Militare per l'Italia
https://www.ordinariatomilitare.it/2025/11/04/4-novembre-mons-saba-scrigno-prezioso-che-custodisce-il-generoso-impegno-di-sacerdoti-religiosi-e-religiose/
#cappellanimilitari
Pusillanime a chi?
L'opinione di don Renato Sacco
Commento all’intervento dell’ordinario militare sul #4novembre.
“Il cristiano non è un pusillanime, non indietreggia di fronte alle sfide della storia, non evade dalla condizione del proprio tempo indossando maschere artificiose”. Mi hanno molto colpito le parole del Vescovo ordinario Militare, riportate dal SIR, in occasione del 4 novembre. Leggi tutto in: https://www.mosaicodipace.it/index.php/rubriche-e-iniziative/rubriche/l-opinione-di/5475-pusillanime-a-chi
La radiotelevisione svizzera racconta con un po' più di libertà la realtà a #Pokrovsk. E la notevole distanza fra l'#Ucraina della #propaganda e quella drammatica di soldati intrappolati in una zona di morte.
#Ucraina #Pokrovsk
Kiev continua a mettere in rilievo la tenace resistenza delle sue truppe, ma ora ci sono pesanti timori che un eventuale ritiro dalle aree particolarmente sotto attacco possa rivelarsi già tardivo. Come avvenuto in passato in altre zone, con esito drammatico per i soldati.
https://www.rsi.ch/info/mondo/Si-complica-per-l%E2%80%99Ucraina-la-situazione-a-Pokrovsk-e-Kupyansk--3257138.html
#Ucraina #Russia
#Putin ha firmato una legge che prevede la possibilità di chiamare i cittadini riservisti volontari delle forze armate per partecipare a "esercitazioni speciali per proteggere le strutture critiche", che comprendono "infrastrutture energetiche e di trasporto", comprese #raffinerie di petrolio. Lo riportano le agenzie russe Tass e Interfax, secondo cui la norma "non prevede la loro coscrizione al servizio militare" e "non si parla di mobilitazione".
Tgcom24
Il Cremlino ha accusato Kiev di avere respinto la proposta russa di fare accedere #giornalisti stranieri alle aree di #Pokrovsk e #Kupyansk per nascondere "la difficile situazione" delle sue truppe in queste località, dove Mosca afferma che i soldati ucraini sono circondati. "L'interesse è molto grande - ha detto il portavoce, Dmitry #Peskov, citato dall'agenzia Interfax -. Sappiamo che un gran numero di giornalisti occidentali vorrebbe andarci".
Tgcom24
#Ucraina, #Bild: i russi hanno preso l'80% della città di #Pokrovsk
L'esercito ucraino avrebbe perso l'80% della città di Pokrovsk, secondo quanto rilevato dal quotidiano tedesco Bild dopo aver parlato con soldati e ufficiali ucraini al fronte. Il giornale tedesco ha rilevato oggi che un soldato di stanza vicino a Pokrovsk ha dichiarato che "la situazione è estremamente grave".
Tgcom24
Possiamo avere i dettagli di queste operazioni della #Russia?
L'infografica è stata pubblicata su Tgcom24 ed è frutto dell'agenzia WITHUB che così si presenta:
"WITHUB è un aggregatore di eccellenze al servizio della trasformazione e valorizzazione dei contenuti.
Questa capacità è garantita dalla combinazione unica di expertise nei seguenti ambiti: Giornalisti, Grafici, infografici, videografici, Data Jounalist,
Data Analyst".
Troppe domande su #Gaza, giornalista licenziato - Articolo21
https://www.articolo21.org/2025/11/troppe-domande-su-gaza-giornalista-licenziato/
Terzo step della procedura attivata per richiedere a #Facebook una revisione del proprio comportamento sul post #pacifista sul #4novembre
Secondo step della procedura attivata per richiedere a #Facebook una revisione del proprio comportamento sul post #pacifista sul #4novembre
Ed ecco la procedura attivata per richiedere a #Facebook una revisione del proprio comportamento sul post #pacifista sul #4novembre
Ecco come #Facebook reagisce alla pubblicazione di un post sul #4novembre