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    Durante l’incontro del 26 agosto con le sindacaliste e colleghe dell’Organizzazione Regionale di Odessa del Sindacato dei lavoratori dell’Istruzione e della scienza dell’Ucraina ho avuto un fitto scambio di informazioni e commenti.
    11 settembre 2025 - auro Carlo Zanella
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    8 settembre 2025 - Alessandro Marescotti
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    Guida all'AIA 2025 per lo stabilimento siderurgico ILVA di Taranto

    Si riporta il Parere Istruttorio Conclusivo con le 472 prescrizioni, il Piano di Monitoraggio e Controllo, il Decreto Ministeriale AIA e la proposta di Valutazione di Impatto Sanitario presentata da Acciaierie d'Italia. L’Autorizzazione Integrata Ambientale vale 12 anni a partire dal 12 luglio 2025.
    7 settembre 2025 - Alessandro Marescotti
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    Eppure, nonostante minacce e intimidazioni, la loro ricerca nelle fosse comuni continua e rappresenta un monito di giustizia per tutto il Paese.
    7 settembre 2025 - David Lifodi
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    Rosy Battaglia ha dimostrato negli anni una costanza rara, intrecciando inchiesta e attivismo, ricerca della verità e capacità di costruire reti di solidarietà. Il suo lavoro con Cittadini Reattivi continua a dare voce a chi spesso non ne ha
    8 settembre 2025 - Alessandro Marescotti
Giustizia a Kabul

E la Guantanamo afghana? E' italiana

4 luglio 2007
Manlio Dinucci - Tommaso Di Francesco
Fonte: Il Manifesto (http://www.ilmanifesto.it)

L'Italia è il paese guida per la «giustizia» e le carceri in Afghanistan, come ha confermato la conferenza di Roma. Solo a marzo il ministro della difesa afghano, Abdul Rahim Wardak, ha inaugurato il nuovo blocco di massima sicurezza del carcere di Pol-i-Charkhi presso Kabul, con l'annuncio: «Non manderemo più nessuno a Guantanamo». Invece ancora a giugno alcuni «comandanti della guerriglia talebana» sono trasferiti a Guantanamo. Ma ora ecco il «nuovo» carcere appena fuori Kabul, direzione est: un cassone di cemento armato, telecamere, microspie e sensori laser: 324 celle, 172 guardie addestrate dalle forze speciali americane e italiane, filo spinato e mura insormontabili. Alla realizzazione della Guantanamo afghana ha contribuito in modo decisivo l'Italia. Nella ripartizione dei compiti per garantire la «sicurezza interna» dell'Afghanistan sono stati individuati cinque «pilastri prioritari». Nell'illustrazione della cooperazione italiana è un tempio greco con le colonne portanti sotto la leadership di altrettante «nazioni guida»: l'esercito è affidato agli Usa, la polizia alla Germania, l'anti-narcotici alla Gran Bretagna, il disarmo delle milizie parallele al Giappone, la giustizia all'Italia. E' stato a tal fine costituito nel 2003, sotto il governo Berlusconi, «l'Ufficio italiano giustizia» che si occupa del «ripristino di un'efficace amministrazione giudiziaria». In tale quadro rientra la «costruzione o riabilitazione di infrastrutture: tribunali, uffici, prigioni». Dopo una iniziale concentrazione delle attività a Kabul, «l'attenzione dei progetti italiani va ora gradualmente espandendosi alle province ed ai distretti». Rientra in tale quadro la costruzione di altre carceri «per migliorare le condizioni di vita dei detenuti». L'impegno al «programma giustizia» è stato confermato dal governo Prodi, «fornendo - sono le parole del sottosegretario agli esteri Gianni Vernetti - un contributo concreto non solo in termini di uffici del ministero, ma anche di tribunali, procure e carceri; a questo si aggiunga la formazione di 2.000 operatori della giustizia: giudici, procuratori, avvocati, operatori penitenziari». Resta da vedere quanto questi «operatori di giustizia» operino per la giustizia. E quale sistema di giustizia possa essere costruito da chi, dopo aver occupato il paese, gli detta le norme di diritto che esso deve seguire. Una cosa è certa: la costruzione di nuove carceri, finanziata dall'Italia, serve. Soprattutto agli Stati uniti. Come ha confermato il segretario dell'Onu nel settembre 2006, nel centro di detenzione di massima sicurezza di Pol-i-Charkhi dovrebbero essere trasferiti gli afghani - circa 70 detenuti a Guantanamo (Cuba) e parte degli 800 detenuti nella base aerea di Bagram in Afghanistan. A che servirà la nuova Guantanamo afghana? Servirà per l' opinione pubblica mondiale: se ci sarà qualche abuso, ora la colpa sarà di Kabul. Di fronte all'indignazione del mondo per le torture dei militari Usa ai prigionieri di Guantanamo, Bagram, Abu Ghraib e altri centri di detenzione, Washington cerca, dov'è possibile, di consegnare formalmente i prigionieri alle «autorità» nazionali. Così, quando verranno alla luce altre prove di torture, saranno queste a risponderne. Allo stesso tempo i prigionieri continueranno ad essere in mani americane: lo conferma il fatto che le guardie afghane del centro di detenzione di massima sicurezza di Pol-iCharkhi sono state scelte e addestrate da forze speciali Usa, esperte in tecniche di tortura. Ai prigionieri trasferiti da Guantanamo, Bagram e altri centri di detenzione Usa, si aggiungeranno quelli che saranno catturati nelle operazioni in corso della Nato-Isaf e in future operazioni militari. C'è quindi bisogno di nuove carceri, dove imprigionare e interrogare chiunque, talebano o no, resista all'occupazione o debba comunque essere interrogato sotto tortura per estorcergli informazioni o fargli confessare crimini magari non commessi.

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Sociale.network

@peacelink - 11/9/2025 10:36


Verso il rinvio del bando di cessione. Lo riferisce il Quotidiano di Puglia.

La scadenza é attualmente fissata al 15 settembre stando al nuovo bando di vendita lanciato lo scorso 7 agosto e con il rinvio si andrebbe probabilmente alla fine del mese. La notizia dello slittamento dei termini della gara è riportata oggi da “Il Messaggero”

@peacelink - 11/9/2025 10:34


Venuto meno il fabbisogno di grandi quantità di , gli azeri avrebbero perso interesse, decidendo di spostare gli investimenti previsti su altri importanti asset italiani. Con il primo bando di gara per la vendita dell'ex Ilva, quello lanciato a luglio 2024, la proposta degli azeri era stata giudicata la migliore fra quelle tre pervenute per l'intero gruppo. Le altre due erano quelle di e . rainews.it/tgr/puglia/articoli

@peacelink - 11/9/2025 10:28

CALL4INNOVIT 2025: CANDIDATURE APERTE FINO AL 1° OTTOBRE PER LE PMI DEL CLEAN TECH, AGRIFOOD TECH E BLUE ECONOMY

L’iniziativa è promossa da INNOVIT, hub strategico nel cuore della Silicon Valley che sostiene la crescita e l’internazionalizzazione delle imprese italiane.

Info: call4innovitsf.com

@peacelink - 11/9/2025 9:07

Ex Ilva, sfida a due ma solo con "massime garanzie dello Stato". Chi resta in corsa per l'acciaieria di - Affaritaliani.it

Oltre a , resta in corsa anche il fondo statunitense Industries. Si va quindi verso una sfida a due per l'intero pacchetto, con gli azeri di Steel ormai fuori dai giochi.

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@peacelink - 11/9/2025 7:31

, discorso di Ursula von der sullo stato dell'Unione: il sondaggio Ipsos EuroPulse | Ipsos

Secondo l'ultimo sondaggio EuroPulse (realizzato da KnowledgePanel) di Ipsos, nell'agosto 2025 solo il 23% dei cittadini (22% in Italia) ha espresso un parere positivo sulla Commissione europea sotto la sua presidenza, mentre il 36% ha espresso un parere negativo. Il gruppo più numeroso, più di quattro su dieci, resta neutrale o indeciso.
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@peacelink - 11/9/2025 7:25


, i tre diversi no di --

In ordine sparso, con 5 mozioni diverse, ma con alcuni punti di convergenza: così si presentano le opposizioni oggi alla , per il dibattito sull’aumento delle deciso a giugno nel vertice Nato.
ilmanifesto.it/riarmo-nato-i-t

@peacelink - 11/9/2025 7:18


Global Sumud , giovedì da la partenza italiana

Il termine è una parola araba che significa "resilienza" o "ferma perseveranza".

siracusaoggi.it/global-sumud-f

@peacelink - 10/9/2025 15:22


Nella notte tra il 9 e il 10 settembre, alcuni droni russi hanno violato lo spazio aereo polacco, spingendo Varsavia a invocare l’articolo 4 del Trattato Nord Atlantico. Questo meccanismo prevede la consultazione immediata tra i Paesi membri ogni volta che uno Stato ritenga minacciata la propria sicurezza o integrità territoriale. Diverso dall’articolo 5, che obbliga alla difesa collettiva, l’articolo 4 non implica interventi militari automatici
fanpage.it/live/guerra-russia-

@peacelink - 10/9/2025 15:14


Il ministero della Difesa russo afferma di essere "pronto" a "consultazioni" con il ministero della Difesa polacco e sostiene che le forze armate del Cremlino non avessero obiettivi in territorio polacco. Lo riporta la Tass.

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Solo allora sarà eliminata la guerra, quando la gente si rifiuterà di partecipare alla violenza e sarà pronta ad affrontare qualsiasi persecuzione per questo.

Channing

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