Il mediatore è in cella a Kabul
Ieri mattina Lashkargah si è svegliata sotto assedio. La polizia afgana, armata fino ai denti, bloccava tutte le strade: vietato circolare in tutta la città. In cielo volavano bassi gli elicotteri da combattimento «Apache» e i grandi quelli da trasporto «Chinook», a doppia elica, facevano avanti e indietro dalla base Nato britannica, sfiorando le cime degli alberi. Tutto questo, a causa della visita a sorpresa del presidente afgano Hamid Karzai.
Una visita sgradita. La gente è irritata, nessuno può muoversi, andare a lavorare, andare al bazar. «Karzai è arrivato per dimostrare che il governo centrale esercita la sua autorità fin qui», dice Noor Agha. «Ma guardate: viene lui e la gente deve sparire, la città si deve svuotare! Quando il potere ha paura del popolo, quel potere non esiste».
Ma in cielo non volano solo elicotteri per pattugliare le strade. Più in alto, appena visibili, i jet militari statunitensi e britannici rombano tra le nuvole senza sosta. «Vanno a bombardare», dice Asadullah, dipendente locale di Emergency. «Sulle montagne di Sangin, Musa Qala, Naw Zad: da quelle parti le bombe cadono ogni giorno».
Rahmat è a Kabul. Dopo il nervosismo e la tensione di questa mattinata, verso l'ora di pranzo è giunta da Kabul la conferma della notizia che circolava qui a Lashkargah fin da ieri: Rahmatullah Hanefi è stato trasferito da qui a Kabul.
Il manager dell'ospedale di Emergency a Lashkargah, prelevato dai servizi segreti afgani lo scorso 20 marzo e da allora sparito nel limbo del National Security Department, è stato trasportato ieri pomeriggio da qui alla capitale a bordo di un convoglio di mezzi dell'Nsd. In questo momento si trova detenuto all'interno dell'Investigation Department, una delle tre prigioni governative di Kabul, al cui interno si trova un ambulatorio gestito da Emergency. Allo staff dell'organizzazione, però, non è stato consentito di vedere Rahmat.
L'ambasciatore Ettore Sequi vuole vederlo. A Kabul si lavora febbrilmente per far sì che Rahmat possa ricevere in carcere una visita ufficiale del diplomatico italiano in Afghanistan, insieme a un rappresentante dello staff di Emergency. Un incontro che l'organizzazione richiede a gran voce da dieci giorni, e che è fortemente voluto dallo stesso ambasciatore: «Speriamo di riuscire a fargli visita nelle prossime ore», ha dichiarato Sequi, contattato per telefono. «Vogliamo verificare di persona come sta lui e come stanno le cose rispetto al suo fermo. Speriamo che torni libero al più presto perché qui in Afghanistan Emergency è una realtà estremamente importante, come il governo italiano ben sa».
Ettore Sequi sta lavorando anche per Adjmal Nashkbandi, l'interprete afgano di cui si sono perse le tracce dal giorno della liberazione di Mastrogiacomo. «La vita per noi non ha nazionalità - sottolinea Sequi -. Fin dal primo momento il governo italiano si è battuto per la liberazione di tre ostaggi e non solo per riavere Daniele».
Per rispondere alle polemiche dei giornalisti afgani, che nei giorni scorsi hanno accusato il governo afgano e quello italiano di avere usato due pesi e due misure nella gestione di questa crisi degli ostaggi, ha anche organizzato un incontro con la stampa locale, nel grigio salotto in cemento armato dell'ambasciata di Kabul. «Il nostro obiettivo è solo uno», ha ribadito Sequi: «che il giovane interprete Adjmal e il capo dello staff di Emergency Rahmatullah vengano liberati».
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Gli inglesi hanno dei dubbi sul #GCAP
La neonata National Infrastructure and Service Transformation Authority (#NISTA) del Regno Unito ha etichettato il programma italo-anglo-nipponico per un caccia di sesta generazione, il GCAP (Global Combat Air Programme), come “rosso” nella sua delivery confidence assessment, ovvero nel rapporto che evidenzia tutti i fattori che potrebbero mettere a rischio il buon esito di un programma industriale.
https://it.insideover.com/difesa/per-gli-inglesi-il-gcap-e-a-rischio-rosso-ma-il-programma-non-e-destinato-a-fallire.html
RID - Rivista Italiana Difesa - #GCAP: nasce il consorzio tra Avio Aero, Rolls-Royce e IHI per lo sviluppo del motore del caccia di sesta generazione
È ufficialmente nato il consorzio formato da Rolls-Royce (Regno Unito), Avio Aero (Italia) e IHI (Giappone), incaricato di sviluppare il sistema di propulsione di nuova generazione destinato alla core platform del programma GCAP (Global Combat Air Programme).
https://www.rid.it/shownews/7511/gcap-nasce-il-consorzio-tra-avio-aero-rolls-royce-e-ihi-per-lo-sviluppo-del-motore-del-caccia-madre
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A Firenze marcia promossa dalle comunità religiose della città, Sabato 20 settembre dalle 21,30 alle 6,40
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https://www.domenicogallo.it/2025/09/le-sanzioni-usa-a-francesca-albanese-e-alla-corte-penale-internazionale/
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A #Gaza "più di 200mila fra morti e feriti". L'ex capo dell'Idf: "Questa non è una guerra gentile, ci siamo tolti i guanti"
Le dichiarazioni di Herzi #Halevi, che si è dimesso da capo di Stato maggiore a marzo dopo aver guidato le operazioni militari per 17 mesi
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#Russia
Nelle esercitazioni Zapad 2025 “si simulerà il processo decisionale per l’uso di armi nucleari tattiche e missili #Oreshnik”.
https://www.rainews.it/video/2025/09/secondo-giorno-dellesercitazione-militare-russia-bielorussia-zapad-2025-video--7c9c0b5f-a143-469b-98d4-249ea7137680.html
Marcia Perugia Assisi per la #pace 2025
https://www.perugiassisi.org/
#Israele #Usa #geopolitica #storia https://youtu.be/LQA3jVGfcjo
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Il ministro degli Esteri polacco, Radoslaw #Sikorski, ha affermato che l'incursione dei droni russi nello spazio aereo polacco della scorsa settimana è stato un tentativo del Cremlino di testare le reazioni della #Nato con escalation graduali, senza provocare una risposta su vasta scala. Lo ha dichiarato al Guardian durante la sua visita a Kiev di venerdì.
Rainews
#Polonia #Russia #Ucraina
#Taranto
L'8 settembre 2025 dal canale navigabile è uscito un sottomarino italiano. Ripresa di Piero Mottolese.