Mercenari in Iraq pagati dalla Difesa italiana?
Pace e guerra Al fine di garantire l'incolumità dei civili presenti a Nassiriya" il Ministero della Difesa, nel decreto di rifinanziamento delle missioni all'estero, ha stanziato 3.498.000 euro per stipulare un contratto con un'agenzia di sicurezza presente in Iraq: l'Aegis
Martedì scorso è stato definitivamente approvato al Senato il decreto che rifinanzia le missioni militari italiane all'estero e tutta l'attenzione si è giustamente concentrata sull'Afghanistan. Non torno sul disastro di quel voto di guerra, che segna una svolta anche per la sinistra pacifista, ormai allineata alle decisioni della Nato, persino sulle trattative per gli ostaggi. Ma l'assoluto distratto silenzio sull'Iraq non è perdonabile, rotto da un interrogazione al ministro D'Alema del senatore di Sinistra critica Turigliatto e da analogo atto della deputata del Prc Deiana su un dato inquietante: l'uso di ‘milizie private' a protezione dei civili italiani.
Andate a vedere su Internet che cos'è l'agenzia britannica Aegis Defence Services e scoprirete che si tratta di un esercito privato - mercenario è il termine giuridico corretto - con sede a Londra e attività in sei paesi: Stati Uniti, Bahrein, Kenya, Nepal, Afghanistan e Iraq. Il fondatore dell'agenzia, Tim Spicer, ha una carriera di capo di tagliagole per violazione sistematica dei diritti umani in Nuova Guinea e Irlanda del Nord. Il Ministero della Difesa Usa ha stipulato nel 2004 un contratto biennale con questo signore, rinnovato nel 2006, di ben 293 milioni di dollari per svolgere generali funzioni di sicurezza.
I contractors legati ad agenzie britanniche in Iraq sono circa 30 mila su un totale che supera i 100 mila uomini armati e non dispongono di regole d'ingaggio definite. Non sono formalmente ‘combattenti', ma neanche ‘non combattenti', essendo stati massicciamente impiegati in azioni di rastrellamento e rappresaglia persino nella capitale Bagdad. Sicuramente hanno affiancato i militari americani negli episodi di tortura nel carcere di Abu Ghraib.
A novembre le truppe italiane si sono ritirate dall'Iraq, decisione encomiabile del nuovo governo. Sono restati i tecnici ‘impegnati nella ricostruzione'. Che abbiano a che fare in realtà da un lato con gli interessi dell'Eni e dall'altro con i Prt sotto comando Usa, ossia che facciano parte tuttora dell'occupazione del paese che a parole abbiamo abbandonato, lasciamo stare (si fa per dire...). Ovviamente i tecnici devono essere protetti.
"Al fine di garantire l'incolumità dei civili presenti a Nassiriya" il Ministero della Difesa italiano, nel decreto di rifinanziamento delle missioni all'estero, ha stanziato 3.498.000 euro per stipulare un contratto con un'agenzia di sicurezza presente in Iraq: l'Aegis. Altro segno di spostamento a sinistra della politica estera italiana?
La comunità irlandese negli Stati Uniti, capeggiata dal reverendo McManus, protestò vivacemente con Rumsfeld per la scelta sciagurata di impiegare siffatti personaggi, riferisce il Washington Post. Alcuni esponenti della sinistra nel parlamento italiano, credo con buona dose di ignoranza, si sono spinti a dire che in Iraq è meglio un mercenario di un carabiniere. Quando il governismo a tutti i costi travolge ogni principio...
Forse tecnici italiani non servono in Iraq, ma, se vanno protetti, l'esternalizzazione in mano ai tagliagole mi sembra una pessima scelta. Speriamo che l'apprezzato ministro D'Alema possa smentire questo sospetto che, da solo, vanificherebbe la decisione del ritiro delle truppe.
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1132 milioni di tonnellate di #CO2 in 10 anni
I costi climatici della #Nato
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La Difesa #Usa cambia nome, torna il ministero della #Guerra - la Repubblica https://share.google/dmjsqGTkA5uL2ctDX
#GCAP
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Gli inglesi hanno dei dubbi sul #GCAP
La neonata National Infrastructure and Service Transformation Authority (#NISTA) del Regno Unito ha etichettato il programma italo-anglo-nipponico per un caccia di sesta generazione, il GCAP (Global Combat Air Programme), come “rosso” nella sua delivery confidence assessment, ovvero nel rapporto che evidenzia tutti i fattori che potrebbero mettere a rischio il buon esito di un programma industriale.
https://it.insideover.com/difesa/per-gli-inglesi-il-gcap-e-a-rischio-rosso-ma-il-programma-non-e-destinato-a-fallire.html
RID - Rivista Italiana Difesa - #GCAP: nasce il consorzio tra Avio Aero, Rolls-Royce e IHI per lo sviluppo del motore del caccia di sesta generazione
È ufficialmente nato il consorzio formato da Rolls-Royce (Regno Unito), Avio Aero (Italia) e IHI (Giappone), incaricato di sviluppare il sistema di propulsione di nuova generazione destinato alla core platform del programma GCAP (Global Combat Air Programme).
https://www.rid.it/shownews/7511/gcap-nasce-il-consorzio-tra-avio-aero-rolls-royce-e-ihi-per-lo-sviluppo-del-motore-del-caccia-madre
#noriarmo #pace
A Firenze marcia promossa dalle comunità religiose della città, Sabato 20 settembre dalle 21,30 alle 6,40
#Pace #Calendario #Lugo
#Usa #dirittiglobali
https://www.domenicogallo.it/2025/09/le-sanzioni-usa-a-francesca-albanese-e-alla-corte-penale-internazionale/
#Milano #noriarmo #MilanoNoRiarmo
A #Gaza "più di 200mila fra morti e feriti". L'ex capo dell'Idf: "Questa non è una guerra gentile, ci siamo tolti i guanti"
Le dichiarazioni di Herzi #Halevi, che si è dimesso da capo di Stato maggiore a marzo dopo aver guidato le operazioni militari per 17 mesi
https://www.huffingtonpost.it/esteri/2025/09/13/news/a_gaza_piu_di_200mila_fra_morti_e_feriti_lex_capo_dellidf_questa_non_e_una_guerra_gentile_ci_siamo_tolti_i_guanti-20030067/#google_vignette
#Russia
Nelle esercitazioni Zapad 2025 “si simulerà il processo decisionale per l’uso di armi nucleari tattiche e missili #Oreshnik”.
https://www.rainews.it/video/2025/09/secondo-giorno-dellesercitazione-militare-russia-bielorussia-zapad-2025-video--7c9c0b5f-a143-469b-98d4-249ea7137680.html
Marcia Perugia Assisi per la #pace 2025
https://www.perugiassisi.org/
#Israele #Usa #geopolitica #storia https://youtu.be/LQA3jVGfcjo
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Il ministro degli Esteri polacco, Radoslaw #Sikorski, ha affermato che l'incursione dei droni russi nello spazio aereo polacco della scorsa settimana è stato un tentativo del Cremlino di testare le reazioni della #Nato con escalation graduali, senza provocare una risposta su vasta scala. Lo ha dichiarato al Guardian durante la sua visita a Kiev di venerdì.
Rainews
#Polonia #Russia #Ucraina
#Taranto
L'8 settembre 2025 dal canale navigabile è uscito un sottomarino italiano. Ripresa di Piero Mottolese.