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    Durante l’incontro del 26 agosto con le sindacaliste e colleghe dell’Organizzazione Regionale di Odessa del Sindacato dei lavoratori dell’Istruzione e della scienza dell’Ucraina ho avuto un fitto scambio di informazioni e commenti.
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    8 settembre 2025 - Alessandro Marescotti
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    8 settembre 2025 - Alessandro Marescotti
Medioriente

Una guerra civile per spartirsi il paese

Barbarie da Beirut a Tehran. Gli effetti devastanti della guerra irachena
25 novembre 2006
Giuliana Sgrena
Fonte: Il Manifesto (http://www.ilmanifesto.it)

Il quadro mediorientale si presenta in tutta la sua drammatica complessità: dal Libano fino all'Iran. Se il nodo per una pacificazione dell'area resta la soluzione del conflitto israelo-palestinese, è l'Iraq in questo momento che rischia di trascinare nel baratro tutti i paesi della regione. Una possibilità che dovrebbe spaventare anche gli occupanti. E' assurdo continuare a paventare una possibile guerra civile nel caso in cui le truppe straniere si ritirassero. Bush, indebolito dalle elezioni, è sempre più solo. Anche Blair sta pensando all'exit strategy dopo che il capo di stato maggiore dell'esercito britannico aveva sostenuto che l'unica soluzione era il ritiro. Del resto ai comandi Usa basterebbe mettere la testa fuori dalla "zona verde" per capire che la guerra civile è cominciata da tempo. E forse non poteva essere diversamente: l'abbattimento di Saddam con la guerra aveva provocato un vuoto politico e istituzionale che aveva dato il via alle peggiori vendette e regolamenti di conti. Non può esserci pace senza giustizia, ma per gli Usa l'importante era mostrare lo scalpo dell'ex dittatore, giudicato con un processo sommario, al di fuori di ogni legalità internazionale. Non è con la pena capitale che si può salvare un paese che di morti ne ha già visti troppi. Anzi. Si alimenta la cultura della morte e la barbarie.
La guerra civile serve a sancire la divisione del paese. La spartizione è innanzitutto un disegno Usa, fin dal 1991 con la creazione delle no-fly zone (con il pretesto di proteggere gli sciiti a sud e i kurdi a nord). Divisione alimentata anche dai jihadisti che sono arrivati nell'Iraq occupato per combattere la «guerra santa» contro gli infedeli, non solo occidentali ma anche iracheni sciiti, considerati dai wahabiti (sunniti) traditori dell'islam. Alla base della divisione etnico-confessionale è stato anche il diverso atteggiamento nei confronti dell'intervento militare: kurdi favorevoli, sunniti contrari e sciiti ambigui, questi non potevano schierarsi con l'occidente ma hanno approfittato della situazione per liberarsi di Saddam. La linea sciita filo-iraniana si è mantenuta «pragmatica» fino ad appoggiare le elezioni volute dagli Usa per conquistare il potere.
Questa spartizione favorisce Tehran che controlla una grossa fetta dell'Iraq, mettendo in difficoltà gli occupanti Usa. Ma certo l'Iran (almeno il governo) preferirebbe mantenere il controllo su un paese più «stabilizzato» con un governo in grado magari persino di chiedere il ritiro delle truppe straniere invece che su un territorio dilaniato ogni giorno da massacri di sciiti e sunniti. Pur se la guerra sporca è alimentata anche dalle squadre addestrate dai pasdaran. Anche la Siria teme l'imbarbarimento dell'Iraq con il rischio di veder nascere alle sue frontiere un «califfato» con le inevitabili conseguenze al suo interno, dove i fondamentalisti sono stati finora repressi. Per questo Bashar al Assad, dopo 24 anni, ha ristabilito relazioni diplomatiche con Baghdad e parteciperà a un incontro a Tehran con i governanti iracheni e iraniani. Questo fa pensare che l'assassinio di Pierre Gemayel a Beirut più che favorire la svolta di Damasco voglia ostacolarla. A meno che vi sia all'interno del potere siriano chi vuol contrastare questo rapporto di Assad con Baghdad e Tehran.

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Sociale.network

@peacelink - 11/9/2025 10:36


Verso il rinvio del bando di cessione. Lo riferisce il Quotidiano di Puglia.

La scadenza é attualmente fissata al 15 settembre stando al nuovo bando di vendita lanciato lo scorso 7 agosto e con il rinvio si andrebbe probabilmente alla fine del mese. La notizia dello slittamento dei termini della gara è riportata oggi da “Il Messaggero”

@peacelink - 11/9/2025 10:34


Venuto meno il fabbisogno di grandi quantità di , gli azeri avrebbero perso interesse, decidendo di spostare gli investimenti previsti su altri importanti asset italiani. Con il primo bando di gara per la vendita dell'ex Ilva, quello lanciato a luglio 2024, la proposta degli azeri era stata giudicata la migliore fra quelle tre pervenute per l'intero gruppo. Le altre due erano quelle di e . rainews.it/tgr/puglia/articoli

@peacelink - 11/9/2025 10:28

CALL4INNOVIT 2025: CANDIDATURE APERTE FINO AL 1° OTTOBRE PER LE PMI DEL CLEAN TECH, AGRIFOOD TECH E BLUE ECONOMY

L’iniziativa è promossa da INNOVIT, hub strategico nel cuore della Silicon Valley che sostiene la crescita e l’internazionalizzazione delle imprese italiane.

Info: call4innovitsf.com

@peacelink - 11/9/2025 9:07

Ex Ilva, sfida a due ma solo con "massime garanzie dello Stato". Chi resta in corsa per l'acciaieria di - Affaritaliani.it

Oltre a , resta in corsa anche il fondo statunitense Industries. Si va quindi verso una sfida a due per l'intero pacchetto, con gli azeri di Steel ormai fuori dai giochi.

affaritaliani.it/economia/ex-i

@peacelink - 11/9/2025 7:31

, discorso di Ursula von der sullo stato dell'Unione: il sondaggio Ipsos EuroPulse | Ipsos

Secondo l'ultimo sondaggio EuroPulse (realizzato da KnowledgePanel) di Ipsos, nell'agosto 2025 solo il 23% dei cittadini (22% in Italia) ha espresso un parere positivo sulla Commissione europea sotto la sua presidenza, mentre il 36% ha espresso un parere negativo. Il gruppo più numeroso, più di quattro su dieci, resta neutrale o indeciso.
ipsos.com/it-it/soteu-2025-dis

@peacelink - 11/9/2025 7:25


, i tre diversi no di --

In ordine sparso, con 5 mozioni diverse, ma con alcuni punti di convergenza: così si presentano le opposizioni oggi alla , per il dibattito sull’aumento delle deciso a giugno nel vertice Nato.
ilmanifesto.it/riarmo-nato-i-t

@peacelink - 11/9/2025 7:18


Global Sumud , giovedì da la partenza italiana

Il termine è una parola araba che significa "resilienza" o "ferma perseveranza".

siracusaoggi.it/global-sumud-f

@peacelink - 10/9/2025 15:22


Nella notte tra il 9 e il 10 settembre, alcuni droni russi hanno violato lo spazio aereo polacco, spingendo Varsavia a invocare l’articolo 4 del Trattato Nord Atlantico. Questo meccanismo prevede la consultazione immediata tra i Paesi membri ogni volta che uno Stato ritenga minacciata la propria sicurezza o integrità territoriale. Diverso dall’articolo 5, che obbliga alla difesa collettiva, l’articolo 4 non implica interventi militari automatici
fanpage.it/live/guerra-russia-

@peacelink - 10/9/2025 15:14


Il ministero della Difesa russo afferma di essere "pronto" a "consultazioni" con il ministero della Difesa polacco e sostiene che le forze armate del Cremlino non avessero obiettivi in territorio polacco. Lo riporta la Tass.

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Il diritto degli uomini deve essere tenuto come cosa sacra, anche se ciò possa costare grossi sacrifici al potere dominante. Qui non è possibile fare due parti uguali e immaginare il mezzo termine di un diritto pragmatico-condizionato (qualcosa di mezzo tra l'utile e il diritto), Ma ogni politica deve piegare le ginocchia davanti alla morale. E solo così sperare che essa pervenga, sia pure lentamente, ad un grado in cui potrà brillare di durevole splendore. Fonte: "Per la pace perpetua"

Immanuel Kant - filosofo, 1724-1804

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