Conflitti

Il mistero della bomba segreta all' uranio di Israele. Allarme per i residui radioattivi trovati in Libano dopo un attacco israeliano.

Israele ha usato una bomba all' uranio di nuova concezione durante l' attacco al Libano dell' estate scorsa, durato 34 giorni e che ha provocato 1.300 vittime libanesi, la maggior parte delle quali civili?
27 ottobre 2006
Robert Fisk
Tradotto da per PeaceLink
Fonte: The Independent

Sappiamo che gli isareliani hanno usato bombe americane "bunker-buster" (bombe con testate penetranti progettate per colpire bunker sotterranei, ndt) sul quartier generale di Hezbollah, a Beirut. Sappiamo che hanno sommerso il Libano meridionale di bombe a grappolo nelle ultime 72 ore della guerra, lasciando sul terreno decine di migliaia di 'bomblets' che continuano ad uccidere civili libanesi ogni settimana. Sappiamo anche che - nonostante l'uso di queste munizioni fosse stato energicamente negato - l' esercito israeliano ha usato bombe al fosforo, armi il cui uso dovrebbe essere limitato secondo il terzo protocollo della Convenzione di Ginevra, protocollo che nè Israele, nè gli Stati Uniti hanno firmato.

Le prove scientifiche raccolte in almeno due crateri prodotti dai bombardamenti a Khiam e ad At-Tiri, scenari dei feroci combattimenti tra guerriglieri Hezbollah e truppe israeliane nei mesi di luglio e agosto scorsi, ci suggeriscono che munizioni a base di uranio sarebbero entrate a far parte dell' arsenale bellico israeliano e sarebbero state usate in Libano. Secondo il dr. Chris Busby, consulente scientifico inglese dell' " European Committee on Radiation Risk", in due campioni di terreno smosso da esplosioni causate da bombe israeliane, sia pesanti che teleguidate, sarebbero stati individuati "livelli elevati di radioattività". Sono stati ambedue inviati al laboratorio
Harwell, in Oxfordshire, per ulteriori analisi e, nello specifico, per effettuare una spettrometria di massa (voluta dal Ministero della Difesa) che ha confermato la concentrazione di isotopi di uranio nei campioni.

Il rapporto iniziale del dr. Busby individua due possibili ragioni per la contaminazione: "La prima è che l' arma fosse in realtà un congegno sperimentale di nuova generazione per la fissione nucleare o un qualche altro tipo di arma sperimentale (per es. un' arma termobarica) progettata per funzionare alle alte temperature di un flash di ossidazione dell' uranio...la seconda è che l' arma fosse un penetratore convenzionale a base di uranio, arricchito invece che impoverito." Una fotografia dell' esplosione della prima bomba mostra grandi nuvole di fumo nero, che potrebbero essere il risultato dell' incendiamento dell' uranio.

L' uranio arricchito è prodotto da giacimenti di uranio naturale e viene usato come carburante per reattori nucleari. L' uranio impoverito è un residuo di lavorazione del processo di arricchimento. E' un metallo di estrema durezza usato per le testate penetranti dei missili anticarro. L' uranio impoverito è meno radiattivo dell' uranio naturale, che è a sua volta meno radioattivo dell' uranio arricchito.

Riguardo al raccontare la verità sull' uso delle armi in Libano, Israele ha una cattiva reputazione. Nel 1982 negò di avere usato proiettili al fosforo in areee civili. Fino a che i giornalisti non scoprirono civili morenti o già morti le cui ferite prendevano fuoco al contatto con l' aria.

Durante l' assedio israeliano nella zona occidentale di Beirut, nell' obitorio, ho visto i corpi di due bambini uccisi prendere fuoco appena estratti dalla cella mortuaria.

Israele ha negato ufficialmente di aver usato ancora il fosforo l' estate scorsa in Libano - eccetto che per "marcare" i bersagli -anche dopo che alcuni civili sono stati fotografati in ospedali libanesi con ustioni provocate da armi al fosforo.

Poi, domenica scorsa, Israele ha improvvisamente ammesso di non avere raccontato la verità. Jacob Edery, l' attuale Ministro delle Relazioni tra governo e parlamento, ha confermato l' uso di proiettili al fosforo in attacchi diretti contro Hezbollah, aggiungendo "secondo il diritto internazionale, l' uso delle armi al fosforo è autorizzato e l' esercito (israeliano) si attiene alle norme del diritto internazionale".

Il portavoce del Ministero degli Esteri israeliano, Mark Regev, ha così risposto all' Independent che gli chiedeva se l' estate scorsa, in Libano, l' esercito israeliano avesse fatto uso di armi a base di uranio: "Israele non usa nessun tipo di arma il cui uso non sia autorizzato dal diritto o dalle convenzioni internazionali". Questa affermazione, comunque, più che rispondere alla domanda, non fa che suscitare ulteriori punti interrogativi. La maggior parte delle norme del diritto internazionale non riguarda le moderne armi all' uranio, per il semplice fatto che non erano ancora state inventate quando furono firmate le convenzioni umanitarie, come quella, appunto, di Ginevra e perchè i governi occidentali rifiutano ancora di credere che il loro uso possa causare danni permanenti alla salute di migliaia di civili che vivono nelle aree dove si verificano le esplosioni.

Nel 1991 le forze armate americane e britanniche hanno usato centinaia di tonnellate di bombe all' uranio impoverito in Iraq - bombe le cui testate penetranti erano state fabbricate con i prodotti di scarto dell' industria nucleare - e, cinque anni dopo, si è verificata nell' Iraq meridionale un' epidemia di tumori.

Le stime iniziali dell' esercito statunitense mettevano in guardia dall' usare questo tipo di armi contro veicoli corazzati, prevedendo conseguenze gravissime per la salute pubblica. L' amministrazione USA ed il governo inglese, però, hanno fatto di tutto per sminuire la gravità di queste valutazioni.
Eppure il numero di tumori era in continuo aumento, mentre arrivavano notizie di nuove forme di cancro in Bosnia, dove pure le forze dell' aviazione NATO avevano usato bombe all' uranio impoverito. Le bombe erano state usate anche in Iraq durante l' invasione anglo-americana del 2003, ma adesso è troppo presto per registrarne gli effetti sulla salute pubblica.

"Quando una testata penetrante all' uranio colpisce un bersaglio di una determinata durezza, le particelle dell' esplosione rimangono ancora molto attive nell' ambiente" , ha dichiarato ieri il dr. Busby. "Si spargono intorno per chilometri e possono essere inalate nei polmoni. Pare che l' esercito non si renda conto di quanto siano pericolose". E come mai Israele ha usato questo tipo di armi contro bersagli - come Khiam, per esempio - che erano a solo due miglia di distanza dal confine israeliano? La polvere provocata dalle munizioni all' uranio impoverito può attraversare i confini internazionali, esattamente come il gas al cloro, usato da ambedue i contendenti durante la prima guerra mondiale, veniva spesso soffiato di nuovo indietro, verso chi lo aveva sparato.

Chris Bellamy, docente di Scienze Militari all' Università di Cranfield, dopo aver esaminato il rapporto Busby, ha dichiarato: "Nella peggiore delle ipotesi, si tratta di un' arma sperimentale con una componente di uranio arricchito la cui funzione ci è, però, ancora sconosciuta. Nella migliore - se è lecito usare questo termine - è la riprova di un comportamento estremamente disinvolto nell' uso dei prodotti di scarto del nucleare".

Il campione di terreno raccolto a Khiam - sede di un tristemente famoso luogo di tortura ai tempi dell' occupazione israeliana del Libano meridionale, nel 1978 e 2000, e roccaforte Hezbollah durante la guerra dell' estate scorsa - era un pezzo di terra rossa compressa da un' esplosione: il livello di isotopi era 108, il che indicava la presenza di uranio arricchito.
Secondo il rapporto Busby, "le conseguenze sulla salute delle popolazioni civili, dell' uso di testate penetranti all' uranio e della presenza di forti quantità di particelle respirabili di ossido di uranio nell' atmosfera, saranno sicuramente significative...raccomandiamo che l' area venga attentamente analizzata, per verificare la presenza di ulteriori tracce di queste armi e procedere alla bonifica del terreno".

La guerra in Libano dell' estate scorsa ebbe inizio dopo che guerriglieri Hezbollah avevano attraversato il confine libanese con Israele, catturato due soldati israeliani, uccidendone altri tre e innescando così la reazione di Israele, che ha lanciato bombardamenti massicci sui villaggi, le città e le infrastrutture civili libanesi. Secondo le associazioni dei diritti umani, Israele avrebbe commesso crimini di guerra nei casi in cui ha attaccato i civili, ma anche Hezbollah sarebbe ugualmente colpevole per aver lanciato su Israele missili riempiti di cuscinetti a sfere, trasformandoli in primitive bombe a grappolo 'monouso'.

Molti libanesi, comunque, sono arrivati da tempo alla conclusione che l' ultima guerra in Libano sia stata semplicemente un test per gli Stati Uniti e per l' Iran, fornitori di armi, rispettivamente, di Israele ed Hezbollah. Così come Israele ha usato nei suoi attacchi missili statunitensi fin' ora mai sperimentati, gli Iraniani hanno potuto testare missili che hanno poi colpito una corvette israeliana al largo delle coste libanesi, uccidendo quattro marinai e causando l' affondandamento dell' imbarcazione dopo un incendio scoppiato a bordo e durato 15 ore.

Cosa decideranno di fare i fabbricanti di armi, adesso che l' uso dell' uranio nel Libano meridionale è stato dimostrato scientificamente, non ci è dato ancora di sapere. E neanche quali saranno gli effetti sulla popolazione civile.

Note: Articolo originale: http://news.independent.co.uk/world/fisk/article1935945.ece

Tradotto da Patrizia Messinese per www.peacelink.it
Il testo e' liberamente utilizzabile a scopi non commerciali citando la
fonte (Associazione PeaceLink) e l'autore .

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