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Amnesty International presenta le prove della deliberata distruzione di infrastrutture civili

Amnesty International ha reso pubbliche qualche giorno fa le conclusioni delle proprie ricerche per cui nel corso del recente conflitto, Israele ha portato avanti una politica di deliberata distruzione delle infrastrutture civili libanesi, comprendente anche crimini di guerra.
Francesca Ciarallo
Fonte: Amnesty International - 28 agosto 2006


L’organizzazione per i diritti umani denuncia come la distruzione di migliaia di abitazioni e il bombardamento di numerosi ponti, strade, cisterne e depositi di carburante siano stati parte integrante della strategia militare israeliana in Libano, piuttosto che “danni collaterali”, derivanti da attacchi legittimi contro obiettivi militari.

Il rapporto di Amnesty International rende più pressante la necessità di un’inchiesta urgente, esaustiva e indipendente da parte delle Nazioni Unite sulle gravi violazioni del diritto umanitario commesse da Hezbollah e da Israele nel mese di conflitto.

“L’affermazione, da parte di Israele, che gli attacchi alle infrastrutture erano legali è palesemente errata. Molte delle violazioni identificate nel nostro rapporto costituiscono crimini di guerra, tra cui attacchi indiscriminati e sproporzionati. Le prove raccolte lasciano fortemente intendere che la massiccia distruzione di impianti idrici ed elettrici, così come quella di infrastrutture vitali per la fornitura di cibo e di altri aiuti umanitari, sia stata parte integrante di una strategia militare” – ha dichiarato Kate Gilmore, vicesegretaria generale di Amnesty International.

Il governo israeliano ha sostenuto di aver preso di mira postazioni di Hezbollah e sue strutture di appoggio e che il danneggiamento delle infrastrutture civili è stato il risultato della strategia di Hezbollah di usare la popolazione civile come “scudo umano”.

“Il modello ricorrente, l’estensione e la scala degli attacchi rende il riferimento ai ‘danni collaterali’ semplicemente non credibile” – ha aggiunto Gilmore. “Alle vittime civili uccise sui due lati del conflitto va resa giustizia. La grave natura delle violazioni commesse rende urgente un’inchiesta sulla condotta di entrambe le parti. Occorre che i responsabili dei crimini di guerra siano chiamati a rispondere del proprio operato e che vi sia una riparazione per le vittime”.

Il rapporto di Amnesty International, intitolato “Deliberata distruzione o ‘danni collaterali’? Gli attacchi di Israele contro le infrastrutture civili”, è basato su informazioni raccolte di prima mano dalla recente missione condotta in Israele e in Libano dai ricercatori dell’organizzazione, i quali hanno intervistato decine di vittime, funzionari delle Nazioni Unite, responsabili dell’esercito israeliano e del governo libanese, oltre ad aver esaminato dichiarazioni ufficiali e fonti di stampa.

Il rapporto contiene prove di:
- distruzioni di massa, da parte dell’esercito israeliano, di interi insediamenti civili e villaggi;
- attacchi contro ponti in zone prive di alcuna apparente importanza strategica;
- attacchi a centrali di pompaggio dell’acqua, impianti per il trattamento delle acque e supermercati, nonostante sia proibito prendere di mira obiettivi indispensabili alla sopravvivenza della popolazione civile;
- dichiarazioni di rappresentanti dell’esercito israeliano secondo cui la distruzione delle infrastrutture civili era un obiettivo della campagna militare di Israele, per spingere il governo e la popolazione civile libanese a ribellarsi contro Hezbollah.

Il rapporto evidenzia un modello ricorrente di attacchi indiscriminati e sproporzionati, che ha causato lo sfollamento del 25 per cento della popolazione civile libanese. Questo modello, sommato alle dichiarazioni ufficiali, sta ad indicare che gli attacchi contro le infrastrutture civili sono stati deliberati e non semplicemente conseguenze involontarie di attacchi legittimi contro obiettivi militari.

Amnesty International chiede l’istituzione, da parte delle Nazioni Unite, di un’inchiesta esaustiva, indipendente e imparziale sulle violazioni del diritto umanitario commesse da entrambe le parti in conflitto. Questa inchiesta dovrebbe prendere in esame soprattutto l’impatto del conflitto sulla popolazione civile e dovrebbe avere l’obiettivo di chiamare singoli responsabili di crimini di diritto internazionale a rispondere del proprio operato nonché di assicurare piena riparazione alle vittime.

Note: Leggi il rapporto “Deliberata distruzione o ‘danni collaterali’? Gli attacchi di Israele contro le infrastrutture civili” in lingua inglese: http://web.amnesty.org/library/index/engmde180072006

Per ulteriori informazioni, approfondimenti e interviste:
Amnesty International Italia - Ufficio stampa
Tel. 06 4490224 - cell. 348-6974361, e-mail: press@amnesty.it

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: " in cambio di : quella di è la prima di euroatlantica"

"Missili, bombe e cannoni non fanno , la , la e le sì. Si deve rispettare il 3% nel deficit pubblico per poter spendere il 5% per la ".

ilfattoquotidiano.it/2025/11/1

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"Nel nome di un presunto aumento della competitività delle attività economiche nel brevissimo periodo, si rinuncia a contrastare il cambiamento climatico. E’ una scelta miope che ignora evidenze scientifiche e trascura il fatto che tutte le analisi mettono in evidenza come proprio i rappresentino un rischio nel medio-lungo periodo per le imprese stesse, per la sicurezza di cittadine e cittadini dell’Unione europea e del pianeta”.
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Si prevede che la Commissione presenterà un rapporto esaustivo al Consiglio per i diritti umani nella sua sessantunesima sessione, seguito da un dialogo interattivo (febbraio-aprile 2026).

I media online CIVILI LIBERI hanno ricevuto una risposta scritta alla domanda se la Commissione consideri la possibilità di includere nel rapporto le misure severe di registrazione militare e di . civilni.media/484/

@peacelink - 15/11/2025 18:02


I tre commissari Eric Møse (Presidente), Pablo de Greiff e Vrinda Grover, sono determinati a promuovere la responsabilità per questi crimini e violazioni, al fine di ripristinare la giustizia, proteggere i diritti delle vittime, porre fine all'impunità e rafforzare il rispetto del diritto internazionale.

@peacelink - 15/11/2025 18:01

La Commissione internazionale indipendente d'inchiesta sull', istituita dal Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite nel 2022 per indagare su tutte le presunte violazioni dei diritti umani, violazioni del diritto umanitario internazionale e crimini connessi durante la guerra, ha visitato l'Ucraina nel novembre 2025 per incontrare diversi funzionari, vittime di e attivisti della società civile.

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Continua la nota di Acciaierie d’Italia sull’esplosione nel convertitore denunciata dai sindacati:

“Tuttavia, il contenuto in silicio della colata “ha favorito lo sviluppo di temperature nel convertitore, tali da richiedere aggiunte di materiale raffreddante (calce e minerale) in misura superiore ai normali standard e che hanno provocato l’anomalo evento emissivo”.
Corriere di Taranto

@peacelink - 15/11/2025 17:46

corriereditaranto.it/2025/11/1

Arrivano le precisazioni di Acciaierie d’Italia in merito ad un evento emissivo di natura non convogliata, verificatosi ieri pomeriggio di venerdì 14 novembre.

“La colata in questione – spiega una nota – era la prima trattata nel convertitore dopo la ripartenza di ed è stata eseguita con tutte le precauzioni e in conformità con quanto previsto nell’istruzione di lavoro formalizzata per la gestione della ghisa”.

@peacelink - 15/11/2025 15:58

youtu.be/detECmq7xSA

Un ottimo esempio di giornalismo indipendente e onesto di una testata giornalistica ucraina. Estremamente minuzioso e documentato sotto il profilo tecnico. Il taglio è pro-Ucraina ma la verità viene anteposta alla propaganda.

@peacelink - 15/11/2025 15:32


russa
Per le truppe di Kiev diventa sempre più difficile soccorrere ed evacuare i feriti. Ecco il video.
youtube.com/shorts/YXPOhcuZ0Q4

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