Conflitti

Missione di solidarietà della Via Campesina in Libano.

La Via Campesina è un’organizzazione internazionale che agisce in difesa dei piccoli contadini. Lotta contro il modello neoliberista della globalizzazione che pone gli interessi economici al di sopra delle condizioni sociali e ambientali.La Via Campesina ha partecipato con due delegati * ad una missione di solidarietà per il popolo libanese. La missione è stata organizzata in risposta all’appello di numerose organizzazioni libanesi.
27 agosto 2006
Delegazione dell'organizzazione Via Campesina
Tradotto da per PeaceLink
Fonte: Focus on Trade
- 21 agosto 2006

La Via Campesina è un’organizzazione internazionale che agisce in difesa dei piccoli contadini, pescatori e donne, contadini senza terra e lavoratori agricoli. Questo movimento include oltre 130 organizzazioni e rappresenta decine di milioni di contadini. Lotta contro il modello neoliberista della globalizzazione che pone gli interessi economici al di sopra delle condizioni sociali e ambientali.

La Via Campesina ha partecipato con due delegati * ad una missione di solidarietà per il popolo libanese. La missione è stata organizzata in risposta all’appello di numerose organizzazioni libanesi.
Dodici organizzazioni di movimenti e unioni sociali , organizzazioni e unioni per i diritti umani come pure membri del parlamento fanno parte di questa missione.

La Via Campesina è stata in Libano per congiungersi ai movimenti sociali, per visitare l’area, per testimoniare e far conoscere le terribili conseguenze di questa guerra per la popolazione. Vogliamo inoltre dare il nostro supporto diretto alle organizzazioni della società civile che si sono confrontate con la distruzione del proprio paese e con gli effetti drammatici per la popolazione. La Via Campesina si interessa specialmente delle conseguenze per i contadini e i lavoratori agricolidel sud del Libano che sono pesantemente colpiti dal conflitto.

La delegazione ha incontrato differenti partiti politici che aiutano la resistenza in Libano così come Hezbollah. Sono stati fatti altri incontri con i movimenti sociali libanesi (movimenti antibellici, organizzazioni ambientali…) con il Presidente della Repubblica, M. Emile Lahoud e con i rappresentanti del Comitato Affari Esteri del Parlamento libanese e con i membri del gruppo guidato da Nabil Berri, Presidente del Parlamento.

La delegazione ha visitato i sobborghi duramente bombardati del sud del Libano. Due ore dopo che la missione aveva lasciato il luogo hanno avuto luogo altri bombardamenti. La delegazione ha fatto visita ai feriti negli ospedali come agli sfollati che hanno cercato rifugio in una scuola.

Parte della delegazione di Via Campesina ha utilizzato il cessate il fuoco per arrivare a Saida, a circa 40 km a sud di Beirut per incontrare i contadini dell’Organizzazione dei Lavoratori Agricoli Libanesi.

Tutte le forze politiche e le organizzazioni che abbiamo incontrato hanno insistito sul fatto che l’aggressione israeliana non ha alcun legame con il rapimento dei due soldati da parte di Hezbollah ma era stata pianificata già mesi prima dagli Stati Uniti e dal suo alleato nella regione, Israele, che avevano solo bisogno di un pretesto per la loro aggressione.

Abbiamo avuto modi di osservare che la maggior parte della popolazione libanese supporta la resistenza armata, principalmente quella di Hezbollah ma anche di altri gruppi.
La popolazione civile resiste anche attivamente grazie alla sua unità – di conseguenza resiste a uno dei motivi di questa aggressione che puntava alla frammentazione della società libanese. La sua resistenza si dimostra anche attraverso la sua volontà di fare fronte comune contro il caos causato dalla guerra, attraverso la mobilitazione della solidarietà che aiuta milioni di persone sflollate e attraverso azioni preventive che hanno evitato una catastrofe umanitaria ancora più grande per l’intero Paese.

In Libano esiste solo un’unione generale di contadini , non confessionale e indipendente dai partiti politici. E’ l’Organizzazione dei Lavoratori Agricoli Libanesi. Che ci ha spiegato che il sud del Libano è stato devastato dai bombardamenti. Più del 70% della produzione animale e vgetale è stata distrutta ( pecore, capre, mucche, banane, caffè, tabacco ecc.) così come numerose case se non interi villaggi.

La Via Campesina non solo difende il diritto alla giustizia, all’eguaglianza e alla solidarietà per gli agricoltori, ma per tutta la popolazione. Questo è il motivo per cui durante i grandi raduni internazionali come il Forum Sociale Mondiale e di altri gruppi di lotta ( come le mobilitazioni contro il G8, WTO, la Banca Mondiale e IMF) e nei suoi sforzi per costruire alleanze, la Via Campesina lavora con il movimento sociale internazionale per formare un fronte di resistenza all’ideologia neoliberista e per promuovere politiche alternative. Quando un popolo è attaccato economicamente e militarmente, come nel caso del Libanesi, dobbiamo rispondere con la solidarietà e un appello per la resistenza.

Insieme ad altri movimenti sociali, la Via Campesina denuncia l’aggressione alla popolazione civile e chiede un’immediata interruzione della guerra, il ritiro delle forze israeliane dal Libano, e il dispiegamento di una forza internazionale di pace sotto la direzione delle Nazioni Unite.

Tutte le ostilità devono cessare al fine di facilitare una soluzione tramite il negoziato che riconosca i diritti e le necessità di tutte le persone colpite da questo conflitto. Non accetteremo mai una soluzione militare come soluzione del conflitto. Un ritorno al tavolo dei negoziati per un accordo globale è l’unica soluzione.

Tutte le persone hanno il diritto di vivere in pace con il pieno riconoscimento dei loro diritti fondamentali.

* Gerard Durand della Confederazione dei Contadini di Francia e Kari Kobberoed Brustad del NBS ( Unione Norvegese del Piccoli Proprietari) – Norvegia.

Note: tradotto da Oriana Cassaro per Peacelink.
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