Conflitti

Congresso Nazionale del Kurdistan

Non restiamo in silenzio

Reagiamo contro la guerra nei confronti del Kurdistan
28 aprile 2006
Fonte: Uiki Onlus - Ufficio d'Informazione del Kurdistan in Italia
http://www.uikionlus.com/modules.php?name=News&file=article&sid=367

Le operazioni militari si susseguono in Kurdistan e l’esercito turco ha, del resto, esteso le divisioni blindate nel Kurdistan meridionale, sulle frontiere irachene e iraniane. 250.000 soldati sono stati collocati nelle regioni di Yüksekova, Semdinli, Cukurca e Sirnak in vista di un intervento militare. Il quartier generale delle forze terrestri è stato, secondo informazioni vicine ai centri militari, trasferito da Ankara alla regione di Gabar – Sirnak, in modo tale da trovarsi più vicino alle operazioni.

Lo Stato Maggiore avrebbe dichiarato, dopo la stampa turca, che l’Iran, la Siria e gli Stati del fronte anti-kurdo, avrebbero deciso di dare il loro sostegno all’esercito turco. Le forze militari iraniane da una settimana non sospendono i bombardamenti diretti ai campi delle forze popolari kurde (HPG). Queste operazioni congiunte turco-iraniane, in offensiva ai governi attuali dell'Irak e del Kurdistan meridionale, mirano a sterminare le forze popolari di difesa che lottano per la libertà del Kurdistan (HPG).

Il procuratore di Van, Ferhat Sarikaya, è stato di recente radiato per aver dichiarato, nell’ambito della sua inchiesta, che gli attentati di Semdinli contro dei civili, sono stati eseguiti dall’esercito terrestre turco e dalla polizia e che la responsabilità ricade sul comando militare. La Turchia è l’unico Paese dove un procuratore può essere radiato al di fuori del quadro dell’inchiesta di cui è accusato, atto che mostra che la giustizia è strumentalizzata dall’esercito che dal canto suo rimane un tabù in un regime militarizzato.

Lo stato turco ha causato la morte di 15 persone di cui 3 bambini dopo le celebrazioni del Newroz, la festa nazionale del popolo kurdo. Dopo la repressione che n’è seguita, centinaia di persone sono state ferite e torturate, tra cui 80 sono tuttora guardate a vista.

La nuova legge del terrore, votata a richiesta dall’esercito, limita il diritto d’espressione e di manifestazione, come quello della libertà di stampa e di associazione. Allo stesso modo, questa legge annulla alcune riforme che erano sorte nella prospettiva dell’adesione della Turchia all’Unione Europea, mostrando come la Turchia non ha rinunciato alla sua politica di negazione che mira all’annientamento della Questione Kurda.

La Turchia - il governo e il suo esercito - si è alleata agli stati iraniano e siriano per realizzare la guerra globale al popolo kurdo che lotta per la libertà. Questa guerra condotta senza rispetto dei principi, di una parte disuguale, sarà devastatrice e porterà il caos.

E’ di tutti la responsabilità di dire « NO » a questa guerra che la Turchia vuole condurre contro il popolo kurdo. Ci appelliamo all’Unione Europea, al Consiglio d’Europa, agli Stati Uniti, alle Nazioni Unite, alle ONG, all’opinione pubblica, pregandoli di non rimanere in silenzio di fronte agli attacchi diretti contro la pace e la democrazia.

Articoli correlati

  • Israele attacca l'Iran, il movimento pacifista sia la voce dell'intera umanità
    Editoriale
    E' stato violato il diritto internazionale e occorre una condanna unanime

    Israele attacca l'Iran, il movimento pacifista sia la voce dell'intera umanità

    Di fronte al rischio di un'escalation suicida, i vari gruppi pacifisti nel mondo, a partire da quelli israeliani, hanno il compito di unire le voci e richiamare i governi a isolare Netanyahu. Ancora insufficiente è l'attenzione del movimento ecologista sui rischi nucleari della guerra
    19 aprile 2024 - Alessandro Marescotti
  • Contro la logica della vendetta: perché la guerra non è la risposta
    Editoriale
    Israele ha annunciato un nuovo attacco contro l'Iran

    Contro la logica della vendetta: perché la guerra non è la risposta

    Come pacifisti chiediamo che l'intera comunità internazionale, in sede ONU, prenda le distanze dal ciclo infinito di ritorsioni, superando le divisioni e mettendo da parte i calcoli geopolitici in nome di un solo obiettivo: allontanare il più possibile lo spettro di una terza guerra mondiale
    16 aprile 2024 - Alessandro Marescotti
  • Appello alla pace: fermiamo l’escalation tra Israele e Iran
    Editoriale
    Oggi i pacifisti hanno marciato fino alla base Nato di Amendola, contro tutte le guerre

    Appello alla pace: fermiamo l’escalation tra Israele e Iran

    Facciamo appello a tutte le parti coinvolte a considerare la vita umana sopra ogni altra cosa e a cercare una risoluzione pacifica. Vi è il rischio di un conflitto più ampio che potrebbe coinvolgere altre nazioni e destabilizzare ulteriormente una regione già fragile.
    14 aprile 2024 - Redazione PeaceLink
  • Guida alla comprensione della guerra fra Israele e Iran
    Conflitti
    Perché è scoppiato nuovo conflitto armato?

    Guida alla comprensione della guerra fra Israele e Iran

    Israele aveva bombardato l'ambasciata iraniana a Damasco in Siria, uccidendo il generale Mohammad Reza Zahedi. Non si è fatta attendere la ritorsione dell'Iran che ha lanciato un'ondata di missili e droni su Israele.
    14 aprile 2024 - Alessandro Marescotti
PeaceLink C.P. 2009 - 74100 Taranto (Italy) - CCP 13403746 - Sito realizzato con PhPeace 2.7.15 - Informativa sulla Privacy - Informativa sui cookies - Diritto di replica - Posta elettronica certificata (PEC)