Conflitti

A Brescia, via Guido Puletti

Il Comune di Brescia intitola una strada a Guido Puletti, assassinato in Bosnia Erzegovina il 29 maggio 1993 nel corso di una iniziativa umanitaria. La città ricorda così, a dodici anni dalla morte, il giornalista/esule impegnatosi per la pace e la solidarietà con le vittime della guerra in Europa
7 giugno 2005
Andrea Rossini
Fonte: Osservatorio sui Balcani - http://www.osservatoriobalcani.org - 30 maggio 2005

Articolo completo su Osservatorio sui Balcani, che ringraziamo per il link
http://www.osservatoriobalcani.org/article/articleview/4338/1/42/

Una strada tranquilla, dove la città di Brescia si perde nella campagna verso il lago. Ieri mattina, alla presenza di una piccola folla di giornalisti, familiari e amici che avevano condiviso l’impegno di Guido nei confronti delle vittime dei conflitti in ex Jugoslavia, il sindaco di Brescia, Paolo Corsini, ha ufficialmente inaugurato Via Guido Puletti.

[...]

Nel maggio del ’93, poco prima di essere assassinato, Guido spiegava in una lettera le direttrici del proprio lavoro:

“Sono convinto che sempre più persone […] si sentono sconvolte, perturbate, angosciate [per] ciò che succede nell’ex Jugoslavia e in particolare nella Bosnia Erzegovina. Ma sovente stentano a individuare eventuali interlocutori e a discernere le vittime dai carnefici. O più semplicemente non hanno […] gli strumenti per decifrare ciò che si presenta come uno scenario d’immane barbarie, di spaventose tragedie assolutamente irrazionali. Cosa fare? […] Un reportage, per così dire, politico: cioè uno sguardo ravvicinato, il più possibile dal di dentro, della “gente comune” – vale a dire simile a “quelli come noi” – che fa e subisce la guerra e che, soprattutto, si sforza di razionalizzare ciò che sembra aprioristicamente irrazionale. E che non smette di cercare di diventare padrona del proprio destino piegando le forze oscure della storia in suo favore.

Nella Bosnia Erzegovina c’è gente […] che fa echeggiare voci diverse, che tesse rapporti pluriculturali e multietnici, che è consapevole delle ragioni obiettivo-politiche che hanno scatenato questo orrore, e che cerca e propone una lettura diversa, altra, rispetto ai parametri ideologici dominanti. Sono voci che meritano di essere ascoltate” (v. Il tempo cattivo della storia, Articoli e inediti di Guido Puletti, a cura di Cinzia Garolla, ed. Arcilettore, Brescia, 2003).

Il lavoro di Guido si era inevitabilmente mescolato con l’impegno a favore di quella “gente comune”. Proprio in occasione di un viaggio insieme al Coordinamento Bresciano Iniziative di Solidarietà, il cui obiettivo era quello di distribuire aiuti umanitari e riportare in Italia vedove e bambini dalla cittadina assediata di Zavidovici, in Bosnia centrale, Guido fu ucciso, insieme a Sergio Lana e Fabio Moreni.

Agostino Zanotti e Christian Penocchio, sopravvissuti fortunosamente all’agguato, hanno poi raccontato di come i Berretti Verdi di Hanefija Prijic (“Paraga”) bloccarono il loro convoglio presso Gornj Vakuf, li derubarono e condussero poi in un luogo isolato dove spararono sui 5 volontari.

Un lungo percorso di ricerca di giustizia, sostenuto in particolare dalla costituitasi associazione “Guido Puletti” e dalla “Ambasciata della Democrazia Locale a Zavidovici”, ha portato infine alla condanna del capo del gruppo che eseguì quegli omicidi, il comandante Paraga, condannato a 15 anni dal Tribunale di Travnik nel 2001.

Il processo di Travnik, tuttavia, non ha consentito di far luce sulle ragioni e i mandanti di quella strage, la cui natura politica - più volte denunciata nel corso degli anni da quanti si sono occupati del percorso giudiziario – è stata riconosciuta anche dalle autorità italiane, con nota del Ministero di Grazia e Giustizia del 10 settembre 1998.

Gli stessi esecutori materiali, i due soldati bosniaci che hanno condotto i 5 volontari sul luogo dell’esecuzione aprendo poi il fuoco su di loro, non sono mai stati portati di fronte ad un Tribunale.

Resta questa via, inaugurata il giorno dopo che Brescia ha commemorato un’altra strage senza colpevoli, quella di Piazza della Loggia. Via Guido Puletti si unisce idealmente alle tre vie che, nel 1997, il comune bosniaco di Zavidovici aveva già dedicato a Guido, a Sergio Lana, di Gussago, e al cremonese Fabio Moreni, nel villaggio “Krivaja”.

Il senso della giornata di ieri è stato però ricordato in chiusura della manifestazione dalla madre di Guido: “Che la sua vita possa essere di esempio ad altri”.

Questa la targa scoperta dal sindaco e dalla mamma di Guido:

Guido Puletti (29.06.1953 – 29.05.1993)

Esule argentino, giornalista, scrittore e militante politico assassinato in Bosnia durante un’iniziativa umanitaria

“La storia sembra essere impazzita e pare divorare tutto. Io sono convinto, però, che non sia impossibile decifrare la realtà, interpretare le cause profonde e le forze principali che hanno messo in moto il corso delle cose. Non è certo un compito semplice e spesso esige enormi sacrifici” (G.P., 1992)

http://www.osservatoriobalcani.org/article/articleview/4338/1/42/

Articoli correlati

  • Metalli pesanti e problemi per lo sviluppo dei bambini di Taranto
    Ecologia
    Venerdì 23 giugno sarà presentata la ricerca dell'Università di Brescia

    Metalli pesanti e problemi per lo sviluppo dei bambini di Taranto

    Il monitoraggio è stato condotto in dodici scuole della città, su un campione di giovani tra i 6 e gli 15 anni, dai quali sono stati prelevati campioni biologici (sangue, urina e capelli, denti e unghie). Sono stati condotti test neuropsicologici e questionari anche con gli insegnanti e i genitori.
    17 giugno 2023 - Fulvia Gravame
  • I veleni negati: il caso Caffaro di Brescia
    Ecologia
    Un nuovo libro di Marino Ruzzenenti

    I veleni negati: il caso Caffaro di Brescia

    Lo scandalo dell'inquinamento da PCB e diossine a Brescia dovuto all'industria chimica è l'emblema dell'incuria generale rispetto ai siti di interesse nazionale. Si constata inoltre la pressoché assenza del tema delle bonifiche nel Pnrr, il Piano nazionale di ripresa e resilienza del Governo Draghi
    17 novembre 2021 - Redazione PeaceLink
  • Ecologia

    Siti più inquinati d'Italia: da Sentieri e Inail i numeri di drammatiche bombe sanitarie

    Taranto, Terra dei Fuochi, Brescia, Livorno, Sicilia, Bussi e tanti altri. Il quinto rapporto Sentieri e quello dell'INAIL sulle malattie professionali nei siti di interesse nazionale documentano la mappa di un’Italia avvelenata e devastata in cui aumentano le malattie più gravi
    10 marzo 2020 - Alessio Di Florio
  • "No all'economia che uccide" della Tenda della Pace di Borgosatollo
    Ecologia
    Gemellaggio Taranto - Brescia

    "No all'economia che uccide" della Tenda della Pace di Borgosatollo

    Peacelink sarà a Brescia dal 24 al 25 gennaio 2020 per parlare di Ilva
    23 gennaio 2020 - Fulvia Gravame
PeaceLink C.P. 2009 - 74100 Taranto (Italy) - CCP 13403746 - Sito realizzato con PhPeace 2.7.15 - Informativa sulla Privacy - Informativa sui cookies - Diritto di replica - Posta elettronica certificata (PEC)