Conflitti

Gli Usa "nascondono a casa i feriti" sotto un velo di silenzio

Il Pentagono è stato accusato di nascondere sotto silenzio negli Stati Uniti i soldati feriti in Iraq per evitare cattiva pubblicità sul numero di militari feriti e menomati nel conflitto. Ai media è stato anche impedito di fotografare soldati feriti al loro arrivo negli ospedali.
12 aprile 2005
Andrew Buncombe
Tradotto da per PeaceLink
Fonte: The Independent - 10 aprile 2005

Symbols of death Il Pentagono è stato accusato di nascondere sotto silenzio negli Stati Uniti i soldati feriti in Iraq per evitare cattiva pubblicità sul numero di militari feriti e menomati nel conflitto. Ai media è stato anche impedito di fotografare soldati feriti al loro arrivo negli ospedali.

Le registrazioni mostrano come i voli provenienti dalle basi militari in Germania arrivino solo di notte. Gli ufficiali dicono che è solo a causa delle pressioni sulle pianificazioni dei voli, non una tattica deliberata per minimizzare un'eventuale pubblicità discreditante. Dicono anche che lasciare l'Europa a tarda ora permetterebbe ai soldati di dormire meglio la notte precedente.

Ma molti credono che non sia così. Come l'amministrazione Bush ha imposto ai media il divieto di fare foto alle bare dei soldati di ritorno dall'Iraq al loro arrivo negli USA, secondo gli oppositori ora starebbe cercando di occultare il numero dei feriti.

"Il pubblico americano ha informazioni molto limitate sul reale impatto di questa guerra" dice Ellen Taylor, portavoce del gruppo pacifista Code Pink che aveva inscenato una protesta davanti al Walter Reed military hospital di Washington, dove vengono condotti la maggior parte dei feriti. "Penso che molte cose su questa guerra siano nascoste al pubblico. E' per questo che protestiamo".

Non è neanche chiaro quanti soldati siano rimasti feriti dall'inizio della "guerra al terrore" del presidente Bush. Il Pentagono calcola circa 12.000 evacuati dai campi di battaglia in Afghanistan ed Iraq, anche se visto che gli ufficiali inseriscono nelle liste delle vittime solo chi è colpito direttamente da bombe o pallottole il conto totale tra morti e feriti dovrebbe arrivare vicino a 25.000. Il Walter Reed dichiara di aver ricoverato 4.000 pazienti provenienti dall'Iraq.

"Gli arrivi notturni sono un beneficio per il paziente, perché gli permettono una regolare notte di sonno e una visita preliminare dei medici europei che ne assicuri la possibilità di intraprendere il lungo viaggio, prima di essere spostati dal centro medico regionale di Landstuhl alla base aereonautica di Ramstein e messi sull'aereo" dice una portavoce dell'ospedale, Lyn Kurkal. "Non c'è alcun tentativo da parte del Walter Reed di nascondere in numero dei pazienti che riceviamo. Al contrario, fin dall'inizio dell'Operazione Iraqi Freedom, l'ufficio di pubbliche relazioni del Walter Reed ha rilasciato un comunicato stampa a settimana che includeva il numero di evacuati ricevuti nel corso della settimana".

E un portavoce dell'Air Mobility Command aggiunge: "Non ci sono politiche che danno direttive su arrivi notturni o necessità di evitare contatti con il pubblico. Nè le pubbliche relazioni nè la percezione del pubblico hanno un ruolo nella programmazione dei voli".

Le trasvolate dalla Germania su un aircraft C-141 Starlifter può durare anche 10 ore. Ma, viste le sei ore di differenza tra Europa e USA, i soldati potrebbero partire da Ramstein a mezzogiorno ed arrivare alla base Air Force di Andrews, vicino a Washington, per le quattro del pomeriggio.

Paul Rieckhoff, fondatore di Operation Truth, un gruppo organizzato a favore dei veterani di Iraq e Afghanistan, ha dichiarato: "[Una copertura] sarebbe coerente con tutto quel che hanno già fatto. Sarebbe parte di uno sforzo per nascondere al pubblico americano il costo di questa guerra. Non è sorprendente, ma piuttosto deprimente. Dovrebbe far arrabbiare la gente".

All'inizio del 2003, Mr Bush rilasciò un ordine presidenziale che impediva ai media di fare foto alle bare dei soldati rimandate dall'Iraq al loro atterraggio, di solito alla base di Dover in Delaware. Anche ai genitori dei soldati morti è spesso stato impedito di incontrare là le bare. La controversia è stata sollevata quando l'anno scorso il Penatgono ha rilasciato una serie di foto dopo l'approvazione del Freedom of Information Act, ma poi le ha ritirate.

Ma gli ufficiali impediscono ai media anche di fotografare i feriti al loro arrivo al Walter Reed o al National Naval Medical Centre nella vicina Bethesda. Ms Kurkal ha dichiarato domenica all'Independent: "Non permettiamo più di fare tali foto per motivi di privacy". Nonostante questo, un reporter di un giornale online è riuscito recentemente ad entrare nel Walter Reed e a fotografare dei soldati feriti, con il solo impegno di non rivelarne l'identità.

Nancy Lessin di Military Families Speak Out, un gruppo costituito da familiari dei soldati americani, ha detto: "L'intera amministrazione Bush sta cercando di nascondere al pubblico quanto costa questa guerra. L'intera faccenda delle vittime è stata notevolmente nascosta."

Note: Articolo originale:

http://news.independent.co.uk/world/americas/story.jsp?story=627924

Tradotto da Chiara Rancati per www.peacelink.it.
Il testo può essere liberamente utilizzato a scopi non commerciali indicando la fonte, l'autore e la traduttrice.

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