Diritti Animali

Al servizio dell'uomo

La carica dei topi sminatori

I criceti gambiani fiutano le mine sotterrate. Senza correre alcun rischio
15 luglio 2004
Miriam Tola

Cricetomys gambianus, 35 cm di lunghezza per 1,30 chilogrammi, professione sminatore. I criceti gambiani, ovvero i ratti più grandi del mondo, si sono rivelati abilissimi cacciatori di mine. A scoprire il loro fiuto infallibile è stata la Apopo, organizzazione non governativa belga che nel 1997, l'anno del Trattato di Ottawa per la messa al bando delle mine antiuomo, ha intuito le potenzialità dei roditori nel porre rimedio alla “passione” tutta umana per i devastanti ordigni. La Campagna internazionale contro le mine calcola che nel sottosuolo terrestre ce ne sono circa 100 milioni. Secondo il Land Mine Monitor Report del 2003 sono disseminate in 82 paesi e causano decine di migliaia di vittime ogni anno. Apopo, che quattro anni fa ha stabilito una base operativa in Tanzania, ha insegnato ai topi giganti ad associare l'odore delle banane, il loro cibo preferito, a quello dell'esplosivo TNT. Gli animali perlustrano le aree sospette - 100 mq in 28 minuti - e raschiano il terreno per segnalare la presenza di ordigni. «Facciamo quello che Pavlov ha fatto con i cani» ha dichiarato il trainer Frank Weetjens al New York Times. Il training è economico e veloce: costa circa 2000 dollari e dura dai 6 ai 10 mesi.
Le bestiole non corrono alcun rischio perché sono troppo leggere per far detonare le mine. A novembre hanno superato i primi test sul campo: in Mozambico, lungo una ferrovia, minata nel corso di 17 anni di guerra, ognuno dei 3 piccoli componenti della squadra ha trovato 20 mine. Se le autorità mozambicane daranno il via libera, entro la fine dell'anno i ratti Apopo affronteranno la prima operazione ufficiale di bonifica. Una missione imponente perché nel paese africano sarebbero sepolte un milione di mine. Nel frattempo alcuni ricercatori dell'Università del Montana lavorano all'addestramento delle api utilizzando gli stessi principi della Ong di Anversa. Le api sciamano nelle aree in cui l'odore di esplosivo è presente. Seguendo i loro spostamenti è possibile tracciare una mappa delle zone contaminate. Finora i test sono riusciti nel 98% dei casi. «Il vantaggio è che le api si adattano a ogni clima. Inoltre non sono necessari milioni di dollari per l'equipaggiamento. E di solito i paesi minati non hanno molte risorse economiche» dichiara Susan Bender, chimica del Sandia National Laboratories di Albuquerque.

Note: Approfondimenti:
http://www.apopo.org
http://www.campagnamine.org/
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