Diritti Animali

Anche gli zoo entrano in Europa

Per la Corte Europea gli zoo svolgono un importante ruolo nell’ambito della conservazione della fauna selvatica, dell’istruzione pubblica e della ricerca scientifica.
21 giugno 2004


La Corte Europea, con sentenza 10 giugno 2004, ha affermato la responsabilità dello Stato italiano per non avere dato esecuzione alla direttiva del Consiglio 1999/22/CE, relativa alla custodia degli animali selvatici nei giardini zoologici. La condanna - peraltro puramente simbolica - conferma la scarsa attenzione del nostro paese per una problematica (tutela della fauna) di grande spessore culturale che, se correttamente valorizzata, può addirittura provocare rilevanti ritorni economici nel settore turistico.
Tale disinteresse è, purtroppo, la principale causa della vicenda che ha visto come protagonista sulle televisioni e sulla stampa il giardino zoologico sito all’interno della Mostra d’Oltremare, che, come è noto, ha cessato la sua attività per mancanza di risorse economiche. Le giuste rivendicazioni dei dipendenti della struttura, le proteste delle associazioni ambientaliste, le incertezze in ordine alla destinazione dell'area hanno, addirittura, provocato un conflitto di provvedimenti fra la società proprietaria e il Tribunale fallimentare.
Pur non essendo la menzionata direttiva ancora operativa, è, tuttavia, opportuno esaminare quali regole essa stabilisce per l’apertura e il mantenimento dei giardini zoologici, anche allo scopo di verificare se la struttura che ha operato per tanti anni all’interno della Mostra d'Oltremare possa, nel futuro, continuare a svolgere la sua attività. Sul punto la risposta è certamente positiva. La direttiva, dopo aver posto in rilievo che i giardini zoologici svolgono un importante ruolo nell’ambito della conservazione della fauna selvatica, dell’istruzione pubblica e della ricerca scientifica, precisa che, per raggiungere detti obiettivi, sono necessarie norme che disciplinino il rilascio delle licenze, le modalità di custodia degli animali, la formazione del personale e l’istruzione dei visitatori.
Per questo motivo, i giardini zoologici sono tenuti a partecipare a ricerche da cui risultino vantaggi per la conservazione della specie; ad azioni di formazione nelle tecniche di conservazione; a scambi di informazioni circa la conservazione delle specie, l’allevamento in cattività, il ripopolamento o la reintroduzione di specie nella vita selvatica. Devono promuovere l’istruzione e la sensibilità del pubblico, fornendo ai visitatori informazioni sulle specie esposte e sui loro habitat naturali. La sistemazione degli animali dovrà essere attuata in modo da rispettare la conservazione delle singole specie. Al riguardo, è indispensabile un arricchimento specifico delle zone recintate sotto il profilo della specie nonché mantenere un elevato livello qualitativo nella custodia degli animali in virtù di un vasto programma di trattamenti veterinari preventivi e curativi e di alimentazione. Le strutture ricettive devono essere organizzate in modo tale da impedire la fuga degli animali. La direttiva prevede, infine, lo specifico obbligo di tenuta di registri aggiornati degli ospiti del giardino zoologico, in relazione alle singole specie.

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