Diritti Animali

Mai morti

Nonno cacciatore si candida a 87 anni: darò battaglia sull'ambiente
15 maggio 2004
Armando Di Landro
Fonte: L'Eco di Bergamo


È un ometto minuto, secco, occhiali semioscurati e sguardo vispo. Esce di casa scrutando il cielo: piccioni solitari e stormi di altri volatili non gli sfuggono, vuole capire quel che troverà nella sua prossima battuta di caccia. Un cacciatore bergamasco, che c'è di strano? Nulla, se non fosse che quell'uomo si chiama Cesare Francesco Talgati, vive in via Sant'Anna a Canonica d'Adda, compirà 88 anni il 25 luglio e il 12 e 13 giugno sarà candidato per l'Unione Cacciatori Lombardi alle elezioni provinciali, a sostegno di Giacomo Stucchi per la Presidenza della Provincia di Bergamo. Si potrà pensare che sia solo una delle tante candidature che Talgati ha
collezionato nella sua vita, invece no: a 87 anni scende in campo per la prima volta e alla sua veneranda età dice di aver avuto il coraggio della svolta: «Sono sempre stato di destra e poi di Forza Italia. Ma negli ultimi anni non mi sono piaciute certe scelte fatte dal partito e così ho deciso di mettermi in gioco nel mio mondo, quello dei cacciatori, a sostegno della Lega Nord in Provincia». «Mi candido - racconta - per portare avanti questioni concrete: secondo noi cacciatori il calendario venatorio va anticipato a settembre e prolungato fino alla fine dell'anno. Oltre al calendario siamo costretti a subire costrizioni assurde: sbagliare un colpo confondendo i diversi tipi di volatile può provocare multe spropositate, per non parlare delle visite supplettive che siamo costretti a fare oltre a quelle necessarie per le licenze. Aggiungo inoltre che siamo sempre fatti additati alla gente come persone poco rispettose della natura, ma è un luogo
comune che non sta in piedi, noi amiamo l'ambiente nel quale svolgiamo la nostra attività e siamo i primi a impegnarci per mantenerlo intatto». «Io non ci sto, è ora di dire basta - aggiunge Talgati, che non si sente per nulla in ritardo con i tempi - metterò in campo sessant'anni di esperienza con il fucile in mano». Il dialogo con l'ottantasettenne cacciatore di Canonica, al di là della sua decisione di candidarsi, non può che finire in racconti lunghi e avvincenti sulla sua vita, sulle sue battute di caccia, che non dimenticò neanche in guerra. «Sono al sessantacinquesimo anno di licenze di caccia - spiega - e tra pochi giorni devo sottopormi ai controlli per ottenere la licenza numero sessantasei. Speriamo che tutto vada bene. In tutti questi anni, anticipati da un periodo col fucile a tracolla concessomi dalla responsabilità di mio padre (Pietro Talgati, podestà a Canonica negli anni venti e trenta, ndr), non ho mai avuto un incidente, nè ho creato problemi a nessuno. Sono stato in Scozia, in Ungheria, in Egitto per battute turistiche entusiasmanti, e non sto parlando di molto tempo fa. In Scozia per esempio sono andato quandoavevo settantasette anni. Quando ero sul fronte in Albania, dal '39 al '42,ogni tanto facevo sparire dal campo qualche bidone di nafta e lo portavo adun amico albanese che in quel modo poteva avere la luce in casa. In cambiolui mi prestava il fucile e andavo a sparare da solo, vicino ad un lago. Nonho mai potuto rinunciare alla sfida con l'animale e in tanti anni non ho mai
sparato ad un volatile o ad altra selvaggina». Dall'album personale di Talgati spunta una foto, l'87enne ha in mano un sacco nero, si trova sul Brembo, impegnato in lavori di pulizia:«Se dovessi essere eletto darò battaglia sull'ambiente, in modo serio e concreto».

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