Diritti Animali

I quattrozampe mutilati non potranno partecipare neppure alle esposizioni

Da oggi in Belgio solo cani che scodinzolano

Vietata nel Paese l'amputazione della coda e delle orecchie. Una pratica già proibita in una decina di Stati europei. Ma non in Italia
5 gennaio 2006
Alessandro Sala
Fonte: www.corriere.it
5.12.05

Anche il Belgio dice no al taglio della coda per i cani. Cinque anni dopo avere introdotto il divieto di accorciare le orecchie agli animali, Bruxelles fa un ulteriore passo avanti verso la difesa degli amici a quattro zampe. E si aggiunge ai molti altri Paesi europei che già hanno deciso di vietare la caudectomia e la conchetomia, due tipi di amputazione che se potevano avere un senso in anni passati, quando il cane era essenzialmente uno strumento da lavoro (guardia, caccia, pastorizia) e doveva avere un corpo senza possibili appigli che ne facilitassero la presa e l'immobilizzazione, al giorno d'oggi hanno una funzione puramente estetica. Contestata da animalisti e da molti veterinari. Ma difesa da una parte degli allevatori e dei proprietari, che rivendicano il mantenimento della tradizione. E ancora tollerata in diverse nazioni. Tra queste l'Italia.

LE SANZIONI - La decisione del Belgio fa seguito ad un provvedimento
reale del 2001 che ha terminato nei giorni scorsi il periodo di transizione concesso agli allevatori per adeguarsi alle nuove norme. Chi insisterà con le mutilazioni dei cani sarà perseguito con multe fino a 5.500 euro. La nuova legge ha effetto anche sulle mostre e le esposizioni canine: non vi potranno partecipare animali che hanno subito amputazioni. Secondo le autorità belghe, dei 140 mila cuccioli venduti nel 2005 nel Paese sono stati ben 42 mila quelli usciti dagli allevamenti con le orecchie o la coda (o entrambe) mozzate.

ITALIA SENZA DIVIETI - Sono già una decina gli Stati europei che hanno adottato norme rigide a tutela degli animali, tra cui Germania, Svizzera, Danimarca, Svezia, Olanda, Norvegia. In Italia, invece, non si è andati oltre ad alcuni disegni di legge presentati ma che mai hanno superato la discussione in commissione. Il Comune di Milano ha recentemente introdotto un regolamento a tutela degli animali in cui si pone di fatto anche un divieto alle sofferenze inutili, come appunto le mutilazioni. Tale divieto però difficilmente potrà essere fatto rispettare visto che chi volesse rifare il look al proprio cane potrebbe semplicemente portarlo per l'intervento in un ambulatorio al di fuori dei confini della metropoli. Nel novembre 1987 era stato il Consiglio d'Europa, di cui l'Italia fa parte, ad approvare la Convenzione europea per la protezione degli animali da compagnia (che vieta, oltre al taglio della coda e delle orecchie anche l'asportazione di unghie e denti e la recissione delle corde vocali). Ma l'Italia non risulta tra i Paesi - e sono 18, dall'Austria alla Turchia - che l'hanno messa in pratica in toto o eventualmente con alcune riserve.

VETERINARI «OBIETTORI» - Le mutilazioni ai fini estetici sono dunque ancora molto diffuse e solo l'eventuale rifiuto da parte dei veterinari ad eseguire gli interventi può creare qualche ostacolo ad allevatori e padroni consenzienti. Questi ultimi, in molti casi, apprezzano l'aspetto più grintoso che il moccolo di coda o le orecchie minsucole ma ritte in piedi donano al loro animale. Ma va detto che se anche volessero in pochi casi avrebbero modo di opporsi alle amputazioni. Di norma gli interventi devono infatti essere realizzati in tenera età: entro i primi cinque giorni di vita il taglio della coda e entro tre mesi quello delle orecchie. E di solito è di almeno tre mesi il periodo che intercorre tra la nascita in allevamento e la vendita vera e propria. C'è però anche chi ricorre al lifting quando il cane è già uscito dalla fase dello svezzamento ed è avviato all'età adulta.

I RISCHI - Eppure evitare le amputazioni preserverebbe i cani dai traumi dell'intervento chirurgico (quello alla coda spesso viene fatto senza anestesia pensando, erroneamente, che un cucciolo di pochi giorni non avverta dolore). Ed eviterebbe rogne anche in futuro: per quanto ben fatte, queste operazioni di lifting non preservano da rischi di infezioni, senza contare la possibilità di contrarre altre patologie, dovute ad esempio all'ingresso di spighe, insetti e parassiti nei padiglioni auricolari lasciati sempre allo scoperto.

CAMBIO DI MENTALITA' - Il cambio di mentalità non sarà facile: in Germania la vendita dei doberman si è quasi dimezzata dopo l'introduzione del divieto di possedere cani con coda e orecchie tagliate. E in tutto il mondo è ancora molto diffusa l'abitudine di utilizzare certe razze di cani per combattimenti clandestini, nei quali le amputazioni si rivelano ancora indispensabili per offrire all'avversario minori possibilità di presa. La tendenza, tuttavia, sembra già avere iniziato ad invertirsi. Mentre nei Paesi con legislazione protezionista è già vietata la partecipazione ai dog show per gli animali mutilati, in Italia si è fatto un pur piccolo passo avanti: alle mostre canine, nelle sezioni dedicate alle razze normalmente soggette alle amputazioni, sono ora ammessi anche esemplari con code e orecchie al naturale, un tempo considerati fuori standard. E in molti, anche tra gli appassionati delle razze più «mache», stanno iniziando ad apprezzare doberman con le orecchie lunghe (che secondo alcuni conferiscono loro un aspetto più dolce e più in linea con il loro vero carattere, per nulla aggressivo) o boxer scodinzolanti. Del resto, è innegabile: che abbia o no la faccia da «cattivo», un cane che scodinzola in casa è ancora una delle medicine più efficaci contro stress e malinconia.

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