Uccise dalle navi o dalle reti «Salvate le balene azzurre»
Le chiamano «le balene giuste» ( right), giuste da cacciare, perché sono tra le più grandi, le più lente e le più ricche di olio che esistono. Ma quelle del Nord Atlantico (altre della famiglia si trovano in Alaska, Patagonia, Sud Africa, Nuova Zelanda e Giappone) sono una specie in via di estinzione. E, secondo la rivista Science, scompariranno se non verranno adottate misure d' emergenza in loro difesa. «Oltre 8 morti su 10 di queste balene - ha ammonito Science - rimangono nascoste. Muoiono di solito perché investite dalle navi o imbrigliate in enormi reti stese per la pesca». La rivista ha precisato che in 16 mesi ne sono decedute almeno 8, di cui 4 erano madri in attesa dei figli, una perdita cruciale. «Crediamo che al massimo ne rimangano 350 - ha concluso Science -. Salvarle sarà una corsa contro il tempo».
LO STERMINIO - La «Balaena glacialis» (questo il suo vero nome) ha una testa enorme, galleggia da morta, e nei secoli passati rischiò lo sterminio. Moby Dick, la balena bianca del romanzo di Melville, immortalato al cinema dall' attore Gregory Peck nei panni del capitano Achab, regnava sulle loro acque. La rivista Science ha condotto una ricerca nel Nord Atlantico tramite 18 esperti, e ha scoperto con raccapriccio che, sebbene la pesca delle «balene giuste» sia vietata, le loro file si sono assottigliate enormemente. Amy Knowlton, una ricercatrice dell' Acquario della Nuova Inghilterra, ha notato come «i calcoli sui loro decessi siano errati all' 83 per cento per difetto». Le uccisioni sono accidentali, ha ammesso, ma frequenti.
GLI OBIETTIVI - I rimedi urgenti proposti da Science, che ha invocato la legge sulle specie in via di estinzione, sono due. Il primo da attuare entro la fine dell' anno è la restrizione dell' uso delle grandi reti da pesca nelle aree frequentate dai giganteschi mammiferi. La Knowlton ha spiegato che le reti con gli attrezzi relativi, quasi sempre in superficie, costituiscono vere trappole per le balene: «Non riescono a districarsi e muoiono». Il secondo rimedio, previsto per l' anno prossimo, è la modifica di alcune rotte navali transatlantiche. La portavoce del Servizio atmosferico Tery Frady ha rilevato che la riduzione della velocità delle navi non sarebbe sufficiente: «Esse devono evitare alcune zone che noi conosciamo». Ma la proposta delle due misure, che Science vorrebbe sottrarre al consueto, interminabile iter burocratico, ha provocato un braccio di ferro tra gli scienziati e gli animalisti da un lato e i pescatori e l' industria navale dall' altro. I pescatori obbiettano che abbandonare le aree più ricche di pesce del Nord Atlantico e rendere le reti meno letali per le balene comporterebbe una diminuzione dei guadagni e un aumento dei costi. E l' industria navale rifiuta di abbandonare le rotte tradizionali per gli stessi motivi e per questioni di sicurezza. I 18 esperti della rivista minacciano di rivolgersi al Congresso a Washington: «La "Balaena glacialis" è un patrimonio ecologico e culturale irrinunciabile» ha sostenuto la Knowlton.
LA BATTAGLIA - In America, il dramma delle «balene giuste», che negli ultimi anni si sono arenate a volte a piccoli gruppi sulle spiagge, inducendo le popolazioni locali a soccorrerle con ogni mezzo per riportarle in acqua, ha destato sensazione. Questi animali, che raggiungono un peso in media di 60 tonnellate e le cui femmine hanno un parto ogni tre anni, sono tra i più popolari, specialmente presso i bambini. I media, che un tempo ne esaltavano la caccia, si battono per la loro preservazione. Alla tv, si proietta spesso un film, girato nel ' 95 fra i Maori della Nuova Zelanda, tratto da una fiaba, «The whale rider», il cavaliere delle balene: la protagonista è una bambina che sale a cavallo di una di esse, immobilizzata appunto sulla spiaggia, e la riporta nell' oceano a rischio della propria vita.
LA CACCIA Secondo i dati della Commissione baleniera internazionale soltanto nel 2005 saranno uccise 2.137 balene
LA RETE La missione Odyssey ha rivelato che ogni anno, nel mondo, finiscono nelle reti da pesca 300 mila cetacei LE COLLISIONI Tra i principali nemici delle balene ci sono le navi: solo nel Mediterraneo il 15,5% è stato ucciso in questo modo
L' INQUINAMENTO I sistemi immunitari e riproduttivi delle balene sono minacciati da veleni come Pcb (policloruro bifenili) e Ddt I SONAR L' inquinamento acustico dei sonar causa danni fisiologici ai cetacei e provoca il loro disorientamento





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Il governo italiano aveva tempo fino a oggi per fermare un accordo che dal 2017 provoca sofferenze e violazioni dei #dirittiumani. Non lo ha fatto e, dunque, il 2 febbraio 2026 verrà automaticamente prorogato per altri tre anni il “Memorandum d’intesa” comunemente conosciuto come Memorandum Italia-Libia.
#Ucraina
"#Pokrovsk è una bomba ad ologeria"
https://youtu.be/KwtzBPW2TQg
#Ucraina
Forze speciali ucraine hanno avviato una complessa operazione di infiltrazione a #Pokrovsk, per tentare di rompere la morsa dell'assedio russo alla città del #Donetsk, in #Donbass. Lo riporta l'emittente pubblica Suspilne. Squadre d'assalto dell'intelligence militare sono entrate in aree della città considerate sotto controllo dal comando russo.
Il presidente ucraino #Zelensky ha riferito che le truppe russe sono circa 170.000 soldati nei pressi di Pokrovsk.
La Stampa
#Ucraina
I soldati ucraini circondati dalle forze russe a #Pokrovsk hanno iniziato ad arrendersi, secondo quanto riferisce il ministero della Difesa russo. «Mi sono reso conto che il comandante ci aveva abbandonato molto tempo fa. Io e il mio compagno abbiamo cercato di organizzare una difesa in una casa privata. Ma poi abbiamo deciso che era meglio arrendersi. Perché non aveva senso resistere», ha detto il soldato ucraino Vyacheslav #Krevenko, catturato nei pressi di Pokrovsk.
La Stampa
La battaglia intorno alla città dell'#Ucraina orientale di #Pokrovsk infuria. I russi hanno comunicato di aver "neutralizzato" il commando delle forze ucraine e di aver sventato ulteriori "sette attacchi nemici intrapresi per sfuggire all'#accerchiamento".
Ansa
Nelle ultime ore le forze di #Zelensky hanno provato a sfondare e rompere l’assedio, ma i russi hanno bloccato la controffensiva ucraina.
Perché la battaglia di #Pokrovsk è così importante nella guerra fra #Ucraina e #Russia https://share.google/1kka0CgQo9ePXhKPO
Assedio a #Pokrovsk
#Ucraina tenta di resistere alla #Russia: cosa sta succedendo
https://www.adnkronos.com/internazionale/esteri/battaglia-a-pokrovsk-kiev-risponde-con-le-forze-speciali-allassedio-di-mosca_11MLMEDnroEJosG0hO2QLH
#UE #Libia #migranti
L’alert di #Frontex, poi i guardacoste libici. «Ennesimo indizio della loro collaborazione»
«Ma l’Italia e l’Unione europea continuano a riconoscere le autorità libiche come partner strategici e come una guardia costiera a tutti gli effetti – dice Castiglione – e oggi purtroppo abbiamo visto l’ennesima violazione dei diritti umani e l’ennesima sospetta collaborazione di Frontex con le autorità libiche».
https://www.editorialedomani.it/fatti/diario-bordo-mediterranea-alert-frontex-guardiacoste-libici-collaborazione-h636162u
#Taranto al collasso: demografia, lavoro e welfare ai minimi storici
Il ricorso alla Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria a Taranto rappresenta quasi il 60% della Puglia, con le ore di cassa ordinaria cresciute da 506.357 nel 2023 a 1.250.538 nel 2024, e quelle di Fondo Integrazione salariale da 36.902 a 85.088.
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https://www.tarantotoday.it/attualita/taranto-crisi-demografica-lavoro-pensioni-politica-ignora-dati-inps-2024-31-10-2025.html
#ILVA
#Russia
https://youtu.be/0V-V6IvOcLg
Nei giorni scorsi, a poco meno di un anno di distanza dall’impiego del missile Orešnik contro un impianto produttivo ucraino a Dnipro, il presidente Putin ha annunciato che la Russia aveva testato con successo il vettore #Burevestnik, nome in codice Nato Ssc-X-9 Skyfall. Si tratta di un missile da crociera a propulsione nucleare, lanciabile da vari tipi di piattaforme e in grado di trasportare testate nucleari operando a una quota compresa tra i 25 e i 100 metri.
#AFO4 #Taranto
Ex #Ilva, Scarpa (#Cgil): Rischiamo fermo Altoforno 4 e stop produzione
“Questo è un grido d’allarme: stiamo rischiando nelle prossime settimane il fermo dell’Altoforno 4 con dirette conseguenze sulla fermata della produzione. Quindi stiamo rischiando che per i problemi di liquidità dell’indotto si paghi un prezzo salatissimo”. Così Loris Scarpa, coordinatore siderurgia Cgil.
Geagency